Translate

lunedì 25 aprile 2011

La tomba perduta di Gesù: ipotesi assurda

Archeologi ed esponenti religiosi in Israele hanno definito ridicola le tesi del documentario prodotto dal regista Cameron, secondo il quale sarebbe stata scoperta a Gerusalemme, nel nuovo quartiere residenziale di Talpiot (molto lontano dalla zona del Santo Sepolcro), la tomba di Gesù e dei suoi famigliari.
Il professor Kloner (il primo archeologo che esaminò la tomba quando fu scoperta nel 1980) ha affermato in varie dichiarazioni di non credere all'ipotesi avanzata da Cameron, in quanto la famiglia di Gesù proveniva dalla Galilea, mentre risulta che la tomba risulta essere di una famiglia della classe media del primo secolo dopo Cristo. Inoltre i nomi riportati sulle urne erano molto comuni 2000 anni fa. Per l'archeologo israeliano "non c'è alcuna prova" che la tomba di Talpiot possa essere collegata a Gesù, e la tesi sviluppata nel film è "una assurdità".
Nella trasmissione "Porta a porta" del 29 marzo 2007, Mons. Rino Fisichella, intervistato sulle basi storiche al riguardo, risponde tra l'altro:
Ai tempi di Gesù c'erano due leggi che dovevano essere rispettate: la legge romana e la legge ebraica.
Per la legge romana, non solo per Gesù, ma per tutti quelli che erano condannati a morte, non si poteva fare il lamento, quindi dovevano essere sepolti immediatamente. Ora, dal luogo del Golgota a quello dove è stata scoperta questa tomba, avrebbe dovuto passare almeno mezza giornata prima di portare il corpo.
Ma soprattutto chi era morto come delinquente, quindi l'appeso alla croce, il crocifisso, per la legge ebraica (vedi Deuteronomio), non poteva essere sepolto nella tomba di famiglia perché avrebbe profanato il sepolcro. Allora: se quella fosse stata la tomba della famiglia di Gesù, Gesù non sarebbe morto in croce. Invece Gesù è morto in croce, e su questo non ci sono dubbi, nemmeno di morte apparente. E' morto in croce come un delinquente, e siccome era un venerdì che era l'inizio del grande sabato, il sabato della pasqua ebraica, venne tolto immediatamente e venne messo in un sepolcro dove nessuno poteva essere sepolto, proprio per non profanare il sepolcro. Qui i Vangeli ci danno un dato storico incontestabile.


In ogni caso la tomba vuota, come pure le "apparizioni del Risorto", non sono prove della risurrezione nel senso stretto del termine, ma "indizi" di un evento non fotografabile da nessun paparazzo, evento che non appartiene alle normali esperienze degli uomini, notizia trasmessaci dagli apostoli.
Si tratta di un fatto unico, che fa parte della storia e nello stesso tempo la supera: quell'Uomo morto in croce e sepolto frettolosamente la sera del venerdì dell'anno 30 (la data più probabile), è vivo oggi, e lo possiamo incontrare.

Nessun commento:

Posta un commento