Translate

Annabelle la bambola malefica

ANNABELLE: LA VERA STORIA DELLA BAMBOLA MALEFICA


Annabelle è l’inquietante bambola protagonista del film horror The Conjuring – L’Evocazione, realizzato nel 2013 e risultato campione d’incassi in America e in Europa. La storia di Annabelle ha poi ispirato la realizzazione di due film dove la presenza terrificante della bambola indemoniata è il fulcro portante e il cuore del film. Il primo capitolo di Annabelle è uscito in Italia nel 2014, il secondo capitolo dal titolo Annabelle 2 Creation sarà in uscita il prossimo agosto. Non tutti sanno che la storia che ha ispirato la pellicola cinematografica è realmente accaduta. Approfondimento di questo terrificante caso su Altrarealta.com.


Nel 1970, una signora del Connecticut, USA, comprò una vecchia bambola di pezza, una Raggedy Ann, in un negozio specializzato di giocattoli, come regalo di compleanno per sua figlia Donna, a quel tempo studentessa al college, diplomata in infermieristica. Donna condivideva il suo piccolo appartamento con Anngie, anche lei infermiera. Contenta del regalo, Donna decise di sistemare la bambola sul proprio letto, come ornamento.

Pochi giorni dopo, sia lei che Anngie iniziarono a notare qualcosa: la bambola sembrava cambiare, di giorno in giorno, la propria posizione. All’inizio si trattava di modifiche a malapena percettibili, un braccio spostato, la testa leggermente inclinata, poi col passare del tempo macroscopiche, gambe accavallate, la bambola coricata sulla pancia anziché sul dorso, com’era stata lasciata, oppure in piedi, a braccia conserte, appoggiata a una sedia; fino a quando non fu ritrovata, per terra, in un’altra stanza. Diverse volte poi, Donna lasciava, prima di uscire, la bambola sul sofà, finendo col ritrovarla di nuovo in camera sua, sul letto, la porta della stanza chiusa.

1. La bambola è vera

Annabelle esiste realmente.
Attualmente risiede al museo dell’occulto dei Warren a Monroe, Connecticut, dove la bambola è racchiusa in una teca, con tanto di Croce Santa e un cartello che dice: “Attenzione: Non toccare”.
Quello descritto nel film horror è un giocattolo orribile con la pelle color zombie e un sorriso contorto.
La versione originale era un pupazzo di pezza, non di ceramica, facente parte della collezione Raggedy Ann, e per non avere eventuali problemi con i produttori della bambola, è stato scelto di cambiarne l’aspetto.
2. Era un regalo di compleanno

A differenza del film, che ritrae un marito e una moglie propiretari di Annabelle, la bambola originale apparteneva ad una studentessa di infermieristica di nome Donna.
Annabelle le fu regalata dalla madre nel 1970 per i suoi 28 anni, e fu acquistata in un negozio di bambole usate Raggedy Ann.
Dopo alcuni giorni, fu la compagna di stanza di Donna, Angie, a notare per prima che la bambola era “strana”.
3. Poteva muoversi da sola…

Poco dopo che la bambola entrò nelle loro vite, Donna e Angie notarono che cambiava posizione durante il giorno, ad esempio incrociava le braccia e le gambe.
Nel corso del tempo, le due donne sostengono abbia iniziato a muoversi in diverse posizioni nella loro casa.
“Più volte Donna, ponendo la bambola sul divano prima di andare al lavoro, tornava a casa per trovarla nella sua stanza sul letto con la porta chiusa”, hanno raccontato i Warren.
4. …. e scrivere
Pur non avendo alcuna carta pergamena nella loro casa, le ragazze avrebbero trovato appunti a matita scritti da Annabelle nel loro appartamento.
I Warrens sostengono che la bambola avesse scritto “Help Us” con la scrittura a mano di un bambino piccolo.
5. Lo spirito di Annabelle Higgins
Dopo mesi di convivenza con la bambola, e credendo gli incidenti potessero essere riulati di intrusioni, Donna tornò a casa una sera per scoprire che Annabelle aveva sangue su mani e torace. Spaventate, le ragazze contattatarono un medium per aiutarle a risolvere il mistero.
Durante una seduta spiritica si scoprì che la bambola era posseduta dallo spirito di Annabelle Higgins, una bambina di 7 anni morta nella casa.
Donna e Angie hanno diedero il permesso ad Annabelle di rimanere nella bambola dopo che lo spirito dichiarò di sentirsi sereno accanto alle ragazze.
6. Attacco
Un amico di Donna e Angie, Lou, è stato attaccato da Annabelle in diverse occasioni.
Dopo aver espresso il suo disgusto per la bambola “malefica”, si svegliò una notte trovando la bambola che tentava di strangolarlo.
Lou, in un primo momento credeva si trattasse di un brutto sogno.
Il giorno successivo, entrò nell’appartamento quando sentì strani rumori provenienti dalla stanza di Donna.
Mentre ne cercava la fonte, sentì una presenza dietro di lui e fu aggredito e lasciato con “7 distinti segni di artigli” sul petto.
I graffi guarirono quasi immediatamente.
Le ferite di Lou resero consapevole Donna della natura malvagia della bambola.
Dopo aver contattato un sacerdote, la ragazza parlò con i Warren.
7. I Warren

I Warren, noti per aver esorcizzato la famsa casa di Amityville ( da cui fu tratta la trama dell’omonimo film), sono stati coinvolti anche nel caso Annabelle.
La coppia scoprirono che la bambola non era posseduta, ma manipolata da uno spirito maligno che creava l’illusione che la bambola fosse viva.
Secondo i Warren, questo spirito fingeva soltanto di essere una bambina, al fine di possedere un corpo umano.
I Warren esorcizzarono l’appartamento e presero la bambola con loro.
8. Lo spirito vive ancora

I Warren sostengono che la bambola abbia continuato a mostrare un comportamento “strano”.
Quando la portarono nella loro casa in Connecticut, è stata vista levitare e riapparire in diverse aree della loro dimora.
9. Incidenti legati ad Annabelle
Secondo i Warren, lo spirito ha tormentato molti individui che hanno avuto la sfortuna di avere a che fare con la bambola.
Un sacerdote che ha visitato la casa dei Warren e insultato Annabelle, dicendole “non può far male a nessuno,” è stato coinvolto in un incidente d’auto quasi fatale dopo la visita.
Una coppia, come riferito, si è schiantata in moto dopo aver preso in giro le abilità della bambola.
L’uomo è morto subito dopo, la sua ragazza è sopravvissuta, ma è stato ricoverata in ospedale per un anno dopo l’incidente.

Nessun commento:

Posta un commento