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giovedì 20 gennaio 2011

IL CASO CAPONI

IL CASO CAPONI

I ripetuti incontri fra un piccolo essere umanoide, apparentemente ferito, e un giovane di Pretare d'Arquata, che lo fotografò nel 1993.
 

a cura della Redazione Centrale
con la collaborazione degli inquirenti CUN e CETI



"L'ultima volta è successo proprio qui dietro. La prima, poco fuori il paese. Ecco, questa è l'ultima foto che ho scattato…"
Così cominciò, il 23 Ottobre 1993, la nostra prima intervista all'allora ventitreenne Filiberto Caponi (ceramista), protagonista di una sconcertante serie di incontri ravvicinati con un "essere" di sembianze non umane, corredata da una impressionante documentazione fotografica. Teatro dell'inchiesta è stato Pretare d'Arquata, un piccolo paese in provincia di Ascoli Piceno, che si inerpica su una collina, un paio di chilometri dopo aver lasciato la S.S. Salaria.
Le foto che Caponi ci mostrò, gli originali da lui scattati con una macchina Polaroid, erano e restano sconvolgenti. Mostrano, in sequenza, un esserino in diverse posizioni, ora seduto, ora quasi eretto, in condizioni fisiche penose. Sembra di piccole dimensioni, piuttosto robusto, con la pelle che in alcune istantanee appare brunita e spessa e nell'ultima completamente rossa, come insanguinata. Le foto furono pubblicate dal settimanale Visto (n.43, 28 Ottobre 1993) e poi presentate in TV durante il programma "I Fatti vostri" (Venerdì, 5 Novembre 1993) condotto da Giancarlo Magalli. Nel corso della nostra inchiesta e durante gli ultimi tre anni, abbiamo dovuto riconsiderare, tassello per tassello, tutta la vicenda, ricostruire i particolari, incontrando più volte Filiberto Caponi e raccogliere altre testimonianze. Non siamo ancora in grado di tirare delle conclusioni - oggi - ma ci stiamo avvicinando alla possibile realtà di quanto avvenne nei dintorni di Pretare d'Arquata (Marche), sul Monte Vettore, a partire dal Maggio 1993.

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