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mercoledì 23 maggio 2012

Mistero a Città di Castello fenomeni inspiegabili in Pinacoteca Comunale

“Misteri in pinacoteca”. Con questo titolo la Società cooperativa sociale “Il Poliedro”, ente gestore dell’area museale della Pinacoteca comunale di Città di Castello, ha promosso un incontro, a palazzo Vitelli alla Cannoniera. Al centro dell’appuntamento, a cui hanno preso parte anche Alessandra Garavani, presidente de “Il Poliedro”, e Michele Bettarelli, assessore alla cultura del Comune di Città di Castello, ci sono stati i risultati della ricerca svolta dall’esperto biometrico e indagatore dell’ignoto, Daniele Gullà, coadiuvato da Florentina Richeldi, Mattia Mascagni e Luciano Pederzoli, e volta a esplorare alcuni fenomeni inspiegabili da sempre legati alla storia della residenza tifernate.
“Tutto è iniziato dalla suggestione di un’operatrice del museo – ha spiegato Garavani – che, a fronte delle leggende legate alla residenza, ha voluto sottoporre il palazzo a un approfondito esame. Anche questa – ha aggiunto - è un’occasione per ‘vivere il museo’, quello a cui puntiamo da ormai 15 anni”. “Siamo stati chiamati da ‘Il Poliedro’ – ha spiegato Gullà - per fare dei test sulla struttura. Prima di arrivare qui, a Città di Castello, abbiamo sottoposto le mappe del palazzo a Florentina Richeldi, esperta nelle tecniche di percezione psichica, che, attraverso una seduta di ‘visione a distanza’, ha fornito dei punti interessanti, all’interno di questa struttura, su cui ci siamo poi concentrati”. Dopo questa fase preliminare, lo staff di Daniele Gullà, giunto a Città di Castello, ha compiuto una doppia rilevazione, audio e video.
 “Abbiamo chiesto la possibilità di esplorare, senza condizionamenti, il locale – ha continuato Gullà –, effettuato un monitoraggio a frequenze non visibili e registrato frequenze non udibili all’orecchio umano. Abbiamo fatto chiudere la pinacoteca per 6 ore, nelle quali abbiamo lasciato dei microfoni molto sensibili all’interno, accertandoci che nessuno, come anche dimostrato dalle telecamere di sicurezza, potesse introdursi nel palazzo”. L’esame ha prodotto suggestivi risultati, accolti da numerosi interessati del paranormale, intervenuti all’incontro con gli esperti. “Dopo il rilievo – ha raccontato Gullà -, svolto il nastro registrato, ci siamo accorti che, a circa 3 ore dal momento in cui avevamo lasciato il palazzo, erano stati rilevati dei suoni. Alcuni dei quali, certo, possono essere provenuti dall’esterno, ma, un paio, e in particolare uno, certamente accaduti all’interno della struttura, per intensità sonora e per riverbero ambientale. Abbiamo cercato di capire la natura del suono, che ha presentato caratteristiche fisiologiche umane, comparandolo ad altri campioni audio, e ottenuto che la traccia sonora a cui più si avvicina è quella che simula la reazione vocale umana a una pugnalata”. “Altra cosa emersa – ha, poi, proseguito Gullà - sono delle immagini, catturate in banda ultravioletta e infrarossa, che hanno mostrato degli addensamenti, non spiegabili scientificamente, che, in una sequenza di tre scatti, hanno fatto rilevare una forma antropomorfa, molto simile a una figura femminile”. A questi risultati, come spiegato anche nel corso dell’incontro di giovedì sera, si aggiunge poi il rilevamento di alcuni oggetti metallici sepolti dentro il palazzo, localizzati tramite georadar. Tutti gli elementi emersi dall’esame, poi, hanno richiamato la leggenda tifernate che, da sempre, lega a palazzo Vitelli alla Cannoniera le figure di Alessandro Vitelli, la moglie Angela de’ Rossi di San Secondo e Laura, nota come “Sora Laura”. Un personaggio, questo, privo di riferimenti storici, ma di cui, nei secoli, si è tramandato, verbalmente, la consuetudine di attrarre a palazzo, attraverso il lancio di un fazzoletto per strada, uomini poi scomparsi. “La leggenda esiste – ha concluso Gullà -  e adesso anche dei dati, che abbiamo raccolto senza interpretarli, perché non spetta a noi. Quanto rilevato è di sicuro interessante, ma la ricerca andrebbe approfondita per cercare continuità nei fenomeni registrati e un eventuale collegamento alla leggenda di questa residenza”.

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