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martedì 15 maggio 2012

Aperta la tomba di De Pedis. ci sono altre ossa: "Resti umani del '700"



(AGI) - Roma, 15 mag. - Gli agenti della Scientifica dovranno analizzare anche le ossa rinvenute nella cripta dove e' custodita la bara del Enrico De Pedis, il boss della banda della Magliana, detto Renatino. Si tratta di almeno un centinaio di contenitori con ossa trovate nella tomba dove era riposto anche il sarcofago del boss. Il cadavere di Renatino e' stato identificato anche attraverso i rilievi dattiloscopici. La tomba e' stata aperta questa mattina nella Basilica di Santa Apollinare, a Roma, nell'ambito dell'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi.

Il sospetto sulla sepoltura gia' anticipato in un romanzo

Il cadavere seppellito nella cripta nella Basilica di Santa Apollinnare, e' proprio quello del Boss della banda della Magliana, ucciso a Roma nel 1990. Gli agenti della Scientifica e della Squadra Mobile di Roma hanno avuto incarico dalla Procura di ispezionare anche l'ossario che si trova nei sotterranei della Basilica.

La Radio Vaticana ha ridimensionato in serata la notizia riguardante resti umani non appartenenti a De Pedis trovati nella cripta di Sant'Apollinare: "nella cripta che ospita la bara di De Pedis, "sono state trovate - ha precisato Radio Vaticana - altre 200 cassette contenenti reperti ossei estranei al boss, ma probabilmente risalenti ad un ossario del '700".

FRATELLO EMANUELA, MIO ATTO D'AMORE PER MIA SORELLA

"La mia non e' stata una battaglia ma un atto d'amore per mia sorella Emanuela. Ha subito una ingiustizia perche' non le hanno permesso di vivere la sua vita". Cosi' Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la ragazzina scomparsa nel 1983, al termine delle operazioni di apertura della tomba del boss della Banda della Magliana.

"Io ho sempre detto - ha dichiarato ai giornalisti Pietro Orlandi che non pensavo ci fosse qualcosa legato a Emanuela all'interno della tomba. Se la Banda della Magliana c'entra e' perche' ha avuto un ruolo di manovalanza. I mandanti sono sicuramente altri, altrimenti non si spiegherebbe un silenzio durato 29 anni da parte delle istituzioni. "Per me e' stato come un dovere - ha detto ancora Pietro Orlandi - essere qui questa mattina - e sono contento perche' da parte della magistratura italiana c'e' stata finalmente una volonta' di far chiarezza. Finalmente si puo' mettere un punto su questa pista. Emanuela e' stata rapita non perche' Emanuela Orlandi, ma perche' cittadina vaticana".

CASO ORLANDI: PROCURA ROMA, DISPOSTA ANCHE ANALISI OSSARIO

"La perquisizione locale della cripta della Basilica di Sant'Apollinare a Roma e della tomba di Enrico De Pedis" e' stata disposta per procedere "all'ispezione della salma e all'analisi del materiale contenuto nell'ossario presente nella cripta, luogo di sepoltura in epoca pre-napoleonica". Lo afferma, in una nota, il capo della procura di Roma, Giuseppe Pignatone. "L'attivita' investigativa - si legge nella nota - e' finalizzata alla ricerca dei resti di Emanuela Orlandi" o di elementi utili per l'indagine sulla scomparsa della ragazzina di 15 anni.

All'atto istruttorio stanno partecipando "i magistrati titolari del procedimento, ufficiali e agenti di polizia giudiziaria della squadra mobile della questura, della Direzione centrale anticrimine della polizia di Stato, e degli esperti della scientifica" oltre al medico legale (la professoressa Cristina Cattaneo di Milano). Quanto al materiale contenuto nell'ossario, gli inquirenti dovranno verificare se ossa di epoca recente possano essere riconducibili a Emanuela Orlandi.
la fonte: http://www.agi.it

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