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domenica 25 settembre 2011

Fra Elia: misteri, realtà, polemiche sul presunto nuovo Padre Pio


Fra Elia: misteri, realtà, polemiche sul presunto nuovo Padre Pio

Dal 2002, Padre Pio da Pietralcina è assurto agli onori degli altari venendo proclamato santo. Un uomo di grande fama, amato da molti e controverso per tanti, di sicuro una figura carismatica destinata a rimanere scritta nella storia ed impressa nel cuore di chi l’ha incontrato.
Vox populi, oggi pare ci sia un nuovo Padre Pio: Elia Cataldo, un uomo definito, da alcuni studiosi statunitensi, “paranormale celestiale”.
Invero non si tratta di un frate, come si fa chiamare. Benchè indossi saio e sandali francescani ed, in passato, abbia frequentato un convento bergamasco, si tratta di un
laico che, tra l’altro, reca delle semplici ferite specialmente su mani e piedi. “Ferite” sostiene energicamente la Chiesa, semplici ferite e, niente di più.
La precisazione è fondamentale in quanto, malgrado la chiara posizione della Curia, attorno all’uomo si stanno, progressivamente, creando varie convinzioni, alimentate dai mass media come dall’opinione pubblica, che gli attribuiscono una fama di santità e, di conseguenza, ritengono le ferite vere e proprie sigmate, come quelle di Padre Pio, di S. Francesco e di molti altri santi.
A mettere in discussione la presunta santità dell’uomo sono, prima di tutti, i suoi attuali concittadini, gli abitanti di Calvi che lo guardano con sospetto a partire dal fatto che non frequenta la messa.
Fra Elia, nel 2003, ha fondato proprio nel paesino umbro una comunità di frati, con qualche tratto in comune con i francescani i quali, però, hanno ufficialmente preso le distanze da loro.
Come spesso accade davanti a simili fenomeni inspiegabili, un crescente numero di pellegrini pare si rechi presso il domicilio dell’uomo, anche in piena notte pur di riuscire a prendere il biglietto con il numero progressivo per essere ricevuti da lui all’indomani.
Sono ormai centinaia i fedeli provenienti da tutta Italia e dal mondo per la sua fama di guaritore, carismatico, sensitivo e, soprattutto, perché pare riviva la Passione di Cristo nei giorni pasquali.
Ma da dove arriva e che caratteristiche ha Fra Elia?
La sua storia, secondo Fiorella Turolli, portavoce autorizzata a parlare del caso, prende le mosse all’età di 7 anni allorchè inizia a soffrire di strani stati di malessere (svenimenti, inappetenza, dimagrimento…) durante il periodo di Quaresima.
Non riuscendo a comprendere l’origine di tali malori, i medici gli diagnosticano disturbi neurovegetativi o della crescita.
In parallelo, sempre a detta di Turolli, incominciano anche a manifestarsi dei fenomeni mistici di visioni di angeli. In seguito gli si presenta anche il suo angelo custode: Lechitiel.
Mosso da tali esperienze, Elia decide di entrare in convento e, durante il periodo del noviziato, riceve i “presunti segni della passione di Cristo”, le “Stigmate”.
Turolli racconta quanto accade ad Elia nei seguenti termini: “durante la Pasqua, lui digiuna per 40 giorni e soffre la Passione nella sequenza esatta del Signore. Il mercoledì notte si forma la corona di spine, poi arriva la lacrimazione di sangue, i segni della fustigazione sulla schiena, gli ematomi, fino al venerdì che è una maschera di sangue. Poi arriva la rinascita. In questo periodo sta a letto ed è seguito anche da medici”.

A dare prova di quanto gli accade sono anche una serie di video presentati in alcune trasmissioni televisive ed ora su Youtube.
La certificazione delle stigmate è opera del neurofisiologo Marco Margnelli. Ciò non manca di ricevere delle contestazioni in quanto si mette in discussione la possibilità, per un neurofisiologo, per quanto esperto e competente, di certificare la presenza di un fenomeno soprannaturale quali le stimmate, che, di norma, esige un’apposita commissione  nominata dall’autorità ecclesiastica, composta da medici, sacerdoti, teologi ed esorcisti che condividono le proprie competenze, per stilare un giudizio finale che venga riconosciuto dall’unica autorità competente ad emettere un simile verdetto, ossia la Chiesa Cattolica.
Ritornando alla storia di Elia, al momento di prendere i voti temporanei, stabilisce di prendere per nome fra Elia Maria.
Appreso, poi, in un centro americano di ricerche sulla psicofisiologia degli stati di coscienza, la “vera” natura delle proprie ferite, decide di lasciare il convento auspicando che il fenomeno che lo vede protagonista scompaia non ritenendosene degno.
Dopo essersi trasferito a Bergamo nel 1994, si diploma in riflessologia ma, resta attaccato al proprio stile di vita, così, ogni anno continua a rinnovare i propri voti.
Nel 2000 prende il coraggio di rientrare in un convento per meditare.
A questo punto, nella sua versione dei fatti, Elia viene illuminato dal Signore che gli dà modo di comprendere la sua missione speciale: fondare una famiglia religiosa che evangelizzi il mondo ed accolga gli emarginati.
Così nel 2003 Elia si trasferisce a Calvi dove fonda l’ordine religioso Fra Elia degli Apostoli di Dio.
E mentre, da un lato, questa realtà inizia a prendere piede, dall’altro sempre più sopraccigli si inarcano.
Scoppia, persino, un’accesa polemica con Radio Maria riguardo alla presunta responsabilità dell’uomo che pare abbia sospeso le medicine alla defunta moglie di Cesare Prandelli, ex allenatore della Fiorentina, Manuela, malata di tumore.
Invero, poi, don Livio, direttore di Radio Maria, commenta: “Non mi sono mai sognato di parlare male di fra’ Elia, per il semplice fatto che non lo conosco se non per sentito dire. Mi ricordo soltanto di aver detto, alcuni mesi fa, che per ottenere le grazie la via più sicura è quella di rivolgerci alla Madonna… Smentisco categoricamente queste incredibili dicerie, cado dalle nuvole, è un caso costruito sul nulla. Le persone che affermano di aver sentito simili facezie perché non indicano almeno il giorno, se non l’ora, in cui le avrei dette?”
Non meno controverse sono considerate le dottrine di Fra Elia che si allontanano marcatamente dagli insegnamenti ufficiali della Chiesa partendo dal discorso sul Catechismo universale e dalla Bibbia.
Inoltre, le sue preghiere, invece di seguire l’esempio di tutti i santi e degli uomini di Dio, che sono sempre volte ad esaltare il Padre ed il Figlio, identificando il santo o l’uomo di fede come umile servitore, mero strumento nelle mani divine, tendono ad esaltare l’ego di Elia, ad autoincensarlo.
Un altro elemento sintomatico della conflittualità di Fra Elia nei confronti della Chiesa è la disobbedienza ai vescovi. A ciò si aggiunge, anche il fatto che l’uomo non esita ad impartire benedizioni, ad attribuirsi, con l’appoggio dello stuolo dei suoi adepti, miracoli e prodigi di vario genere, dichiarando di essere stato ispirato e scelto dall’Alto per compiere una simile missione.
In particolare, come già accennato, afferma di essere guidato da una coppia di angeli custodi (Lechitiel ed Uriel) che, assenti nella tradizione biblica, appartengono, invece, alla sfera dell’esoterismo.
Ed una serie di studi compiuti proprio sugli insegnamenti di Fra Elia, sottolineano la loro stretta affinità con le dottrine della new-nex age piuttosto che allo schietto cristianesimo.
Potrebbe, dunque, trattarsi di una delle molte espressioni emergenti del sincretismo religioso con forti connotazioni attinte dallo spiritismo, in diametrale antitesi rispetto alla mistica cattolica.
A rinsaldare ulteriormente i sospetti su Fra Elia ed i suoi Apostoli di Dio è il business che si sta creando attorno a loro. Un fenomeno che, per certi versi, ricorda le sette protestanti dilaganti negli Stati Uniti.
Sulla sponda dei sostenitori di Fra Elia non mancano, però, testimonianze più o meno infervorate, come quella di Tonino Alfonso: “Non voglio convincere nessuno che Fra Elia sia un Santo o un guaritore, mi sento solo in dovere di ringraziarlo a nome mio e sopratutto a nome della persona che era con me per il ”miracolo” ricevuto visto che al ritorno da Fra Elia la persona in oggetto ha incominciato una nuova vita. Si potrà dire che la sua ”guarigione” sia frutto di autosuggestione, e che Fra Elia sia un bluff, ma nessuno mi potrà togliere dalla testa il profumo di rose che non solo io ma tutte le persone che erano con me hanno sentito avvicinandosi a Fra Elia, e il carisma che emana. Ho letto la vita di Padre Pio, di come sia stato osteggiato e maltrattato, per cui mi auguro che prima di dissacrare o osannare Fra Elia si conti sino a cento visto che al di là di tutto quello che se ne può dire a tutti coloro che sono andati a trovarli quel giorno, si dice fossimo in 5.000, lui non ha chiesto nulla lo ho visto in piedi su un gradino dalla mattina alla sera, instancabile a benedire tutti e rispondere a tutti con amore e benevolenza. Nulla è stato chiesto nè in termini di soldi nè di opere”
Come spesso accade, quando si parla di eventi prodigiosi legati alla religiosità ed alla spiritualità, da ultimo, le due fazioni dei detrattori e dei sostenitori sono sempre agguerrite.
E non è semplice dirimere la questione. Comunque, indipendentemente dall’autenticità o meno dei fenomeni che accadono a Fra Elia, il gran numero di pellegrini che vanno a Calvi è una concreta testimonianza della forte esigenza di spiritualità 

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