Iniziamo col dire che Tiahuanaco, su questo concordano in molti, venne fondata ad oltre 4000 metri sul livello del mare circa 3000 anni fa, e non 14-17.000 come si dice spesso. In linea generale l'archeologia moderna concorda sul fatto che le costruzioni megalitiche della città furono erette intorno al 1200 a.C.
Per quale motivo Tiahuanaco è così discussa? I motivi sono diversi, ma il principale è rappresentato dalle costruzioni megalitiche che si possono ammirare facendo un giro per le antiche rovine.
Mura imponenti composte da enormi massi, uniti in maniera tale che tra le giunture (senza malta, a secco) non è possibile far passare una lama di rasoio; un osservatorio astronomico, Kalasaya, costruito alla stessa maniera delle mura e che rappresente il tragitto che il Sole compiva oltre 14.000 anni fa; un tempio semi-sotterraneo, e la scultura di un uomo con la barba, quando è noto che geneticamente i nativi della zona non hanno la barba.
Ma in questo articolo vorrei soffermarmi su quello che inizialmente pare un accumulo scomposto di pietre, ma che ad uno sguardo più attento (o più ravvicinato) inizia a creare innumerevoli interrogativi su una civiltà che fino a poco tempo addietro era considerata tecnologicamente "inetta".


Le laste di Puma punku sono fatte di granito e di diorite. La diorite è una roccia estremamente dura, ma questo potrebbe non aver rappresentato un problema nella lavorazione, dato che esempi di lavorazione della diorite sono stati ritrovati in giro per il mondo. Come gli Egizi, che utilizzavano sfere di diorite per lavorare il granito, o per realizzare vasi ed intarsi di notevole qualità. Il problema è che pare improbabile che gli Egizi e chiunque sia riuscito a lavorare così finemente questo materiale fossero a conoscenza di come manipolare a livello millimetrico la roccia (alcuni intarsi sono spessi nell' ordine di decimi di millimetro, cosa estremamente difficile anche al giorno d'oggi).
Le cave di granito e diorite più vicine a Puma punku si trovano a circa 60 Km di distanza dalla città. Il che presuppone una sbozzatura nella cava, il trasporto fino alla città per 20 Km tra il deserto boliviano
Alcune pietre presentano delle incisioni o delle perforazioni della roccia di altissima precisione, perfettamente rettilinee e sottili (6 millimetri), oltre che parallele. Pare improbabile che siano stati fatti con strumenti di pietra o di bronzo, ma in qualche modo devono averlo fatto.
Alcune delle rocce di Puma punku sono lavorate in modo tale da formare una serie di blocchi ad incastro, che presumibilmente avrebbero composto un muro (il cui scopo è ancora sconosciuto).
A mio modesto parere, non c'è nulla che non possa essere spiegato con tecnologie umane, senza tirare in ballo gli extraterrestri o tecnologie inventate millenni dopo.

Punto secondo: le cave. Le cave di andesite (l'equivalente vulcanico della diorite) si trovano a 10 miglia di distanza. Stupisce parecchio il come abbiano potuto trasportare pietre del peso di anche 130 tonnellate per quella distanza. Una delle cave si trova presso la penisola di Copacabana, sul lago Titicaca, distante circa 90 km da percorrere sul lago, più altri 10 km per raggiungere Tiahuanaco.La teoria è stata sperimentata da Paul Harmon, un archeologo sperimentale che lavora a Tiahuanaco, è quella del trasporto delle pietre sulle tradizionali zattere di canna (http://www.archaeology.org/interactive/tiwanaku/project/experiment.html): per trasportare una pietra di nove tonnellate, è stata necessaria una zattera larga 5 metri, lunga 14 a alta 2, composta da più di 3000 fasci di totora, la canna locale.E' quindi possibile che possa essere stato questo il sistema di trasporto delle pietre, anche se per il galleggiamento di una pietra da 130 tonnellate sarebbe stata necessaria la costruzione di una zattera dalle dimensioni mastodontiche


Non voglio sostenere alcuna tesi con tutto questo. Voglio solo proporre una visione alternativa alla teoria della fattura aliena o del mistero a tutti i costi. Sono convinto che Puma punku rappresenti uno splendido esempio di mistero archeologico, ma sino ad ora, per quanto riguarda le tecnologie impiegate, non c'è nulla che non possa essere spiegato con tecniche umane, per cui non vedo perchè escluderle nelle teorie più fantascientifiche.

Nessun commento:
Posta un commento