Per interpretare correttamente l'esistenza dell'Universo dello Specchio, è necessario partire da lontano, e per la precisione da un po' di nomenclatura. Un tempo si parlava in senso generico di altre dimensioni, universi paralleli, linee temporali alternative. Facciamo un po' di chiarezza. Universi paralleli e linee temporali alternative sono termini grossomodo equivalenti, in quanto un universo parallelo è tale se e solo se segue una diversa linea temporale (altrimenti non vi sarebbe motivo di considerarlo separato), e una linea temporale alternativa può esistere se e solo se genera un universo parallelo. Al contrario, altra dimensione è un termine in qualche modo fuorviante, in quanto in fisica il termine dimensione ha una valenza ben precisa, e intende il numero di coordinate necessarie a definire univocamente la posizione di un punto in uno spazio. Su un foglio sono necessarie due coordinate per identificare senza possibilità di equivoco un punto (in genere indicate con x e y): è quindi uno spazio a due dimensioni. Per identificare un punto immobile nello spazio sono invece necessarie tre coordinate (x, y e z) e lo spazio è quindi tridimensionale. Se vogliamo invece descrivere il moto di quel punto nello spazio, per individuare in maniera univoca la posizione di quel punto bisogna aggiungere anche una coordinata temporale, e si arriva così a considerare lo spazio-tempo quadridimensionale. Per risolvere problemi complessi in fisica, si ricorre facilmente all'uso di dimensioni aggiuntive. In questo trattato, intenderemo sempre il termine dimensione in questa accezione particolare.
Nelle moderne teorie cosmologiche, tutte le linee temporali esistenti sono considerate giacere in un continuum esadimensionale, composto di tre dimensioni dello spazio e tre dimensioni del tempo. Le dimensioni dello spazio (lunghezza, larghezza e profondità) sono quelle familiari, di cui ho parlato precedentemente e con cui abbiamo consuetamente a che fare. Lo scorrere lineare del tempo, così come noi lo percepiamo, è invece solo una delle dimensioni del tempo. Le altre due dimensioni del tempo, che non possiamo in alcun modo percepire fisicamente, consistono invece in campi di probabilità estesi come se fossero la larghezza e la profondità del tempo. Insieme al tempo lineare, queste dimensioni temporali ulteriori generano uno spazio di probabilità che comprende ogni possibile passato, presente e futuro che sarebbe potuto esistere, e che in definitiva esiste davvero, solo da qualche altra parte del continuum che non possiamo percepire.
Due linee temporali possono essere più o meno diverse, e l'entità di questa diversità determina la loro "distanza" in termini dimensionali. L'Universo dello Specchio giace piuttosto "vicino" all'universo della Federazione, e questa è una delle ragioni per cui è stata una delle prime dimensioni parallele ad essere incontrata.
Dal punto di vista teorico, è possibile spostare un oggetto attraverso le dimensioni mettendo la materia di cui è composto in uno stato di fluttuazione quantica. In questo modo la materia si comporta come se fosse "delocalizzata" rispetto alla linea temporale di appartenenza, e può scivolare "lateralmente" attraverso il continuum in un'altra linea temporale. In linea di principio, strumenti come il teletrasporto sono in grado di mettere la materia in uno stato di fluttuazione quantica, e utilizzano infatti un componente noto come oscillatore di risonanza quantica per mantenere il flusso di materia nel corretto stato quantico in relazione con il resto dell'universo, impedendogli così di entrare in uno stato di fluttuazione incontrollata. Come vedremo, un malfunzionamento dell'oscillatore di risonanza può portare ad un fenomeno di fluttuazione che ha come risultato un viaggio attraverso le dimensioni.
LINEE TEMPORALI ALTERNATIVE
Veniamo ora alla teoria delle linee temporali alternative. La maggior parte degli universi paralleli conosciuti dalla scienza della Federazione potrebbero essere chiamate storie alternative. Esse divergono dalla storia come la conosciamo in un particolare punto dello spazio-tempo, noto come punto di divergenza. Da quel momento in avanti, esse seguono una linea temporale propria, ma prima del punto di divergenza sono identiche all'universo come lo conosciamo. In linea di principio, esistono un numero infinito di questo tipo di universi paralleli, ognuno dei quali si discosta dall'altro per una quantità via via crescente. La spiegazione di questa differenza crescente sta nella quantità di tempo che è trascorsa dal punto di divergenza. Alcune di queste linee temporali, separatisi solo pochi istanti fa, sono praticamente identiche tra loro e differiranno solo per un particolare o due. Altre linee temporali si sono invece separate in un passato così remoto che è difficile stabilire con esattezza il punto di divergenza, e possono presentare differenze anche abissali dall'universo come lo conosciamo, fino al punto di mostrare variazioni nelle leggi fisiche di base e nelle storie evolutive. In realtà esiste anche un parametro, detto inclinazione trascendentale, che tiene conto della velocità con cui due universi divergono, ma la sua trattazione esula dagli scopi di questo trattato.
L'UNIVERSO DELLO SPECCHIO
Rispetto alla teoria fin qui enunciata, l'Universo dello Specchio sembra invece costituire un'eccezione. Anche se la storia dell'Universo dello Specchio è molto differente da quella che noi conosciamo, molti aspetti dell'Universo dello Specchio restano sorprendentemente simili all'universo della Federazione, fino al punto di includere duplicati degli stessi individui in entrambi gli universi. Per esempio, quando il capitano Kirk e il suo equipaggio incontrarono per primi l'Universo dello Specchio, essi si teletrasportarono su un'Enterprise che era una replica quasi esatta della loro, membri dell'equipaggio compresi. Anche se l'Impero differiva radicalmente dalla Federazione in termini di politica e di cultura, era popolato dalle stesse identiche persone.
Con una storia che diverge in maniera così profonda da quella della Federazione, le probabilità di avere nell'Universo dello Specchio un duplicato dell'Enterprise, con quasi lo stesso identico equipaggio, sono astronomicamente basse. Quasi un secolo dopo, le probabilità di avere un Benjamin Sisko e i duplicati dell'equipaggio di Deep Space Nine raccolti intorno alla stessa stazione spaziale sfiorano l'impossibile. Gli eventi descritti dall'Intendente Kira, inclusa la caduta dell'Impero nelle mani dell'Alleanza, avrebbero dovuto sparpagliare il patrimonio genetico della razza umana in maniera così drastica che Sisko e compagni non dovrebbero nemmeno essere nati. E invece, non solo quelle persone esistevano, ma le loro vite continuavano ad avere delle sorprendenti somiglianze con quelle delle loro controparti. Ciò è in contrasto con quello che sappiano sulla teoria del punto di divergenza, ma i fatti sono inconfutabili. Come è possibile quindi conciliarli con l'impianto teorico?
La risposta a questa domanda non è nota con certezza, ma gli scienziati della Federazione che hanno studiato il fenomeno hanno proposto una teoria alternativa. Essi suggeriscono che l'Universo dello Specchio non sia una normale linea temporale alternativa, separatasi dall'universo della Federazione in un particolare punto di divergenza, ma che rappresenti invece la manifestazione di una qualche sorta di campo di specularità quantica, uno "specchio" quasi letterale dell'universo della Federazione. Il campo di specularità dà quindi forma ad un universo che duplica quello della Federazione in maniera asimmetrica, mantenendo identiche alcune caratteristiche ma alterandone in maniera significativa altre. La specularità quantica in un certo senso "sincronizza" gli eventi tra i due universi, ma gli scienziati ignorano ancora il meccanismo tramite il quale questo sia possibile, così come ignorano il motivo per cui alcuni eventi vengano rispecchiati in maniera quasi perfetta, mentre altri siano distorti o alterati, o altri ancora non vengano rispecchiati affatto. Probabilmente, solo una più profonda conoscenza del fenomeno potrà dare una risposta a queste domande.
In ogni caso, questa teoria del campo di specularità quantica implica una forte relazione tra l'Universo dello Specchio e l'universo della Federazione, una sorta di interdipendenza. Eventi nel nostro universo potrebbero causare o almeno influenzare gli eventi nell'Universo dello Specchio. Poterebbe essere che l'Universo dello Specchio sia esattamente quello che il suo nome suggerisce, ossia un semplice riflesso dell'universo originale nel quale viviamo. D'altro canto, è ugualmente possibile il contrario, ossia che l'universo della Federazione ad essere semplicemente il riflesso di quello dello Specchio. Come caso limite, possiamo anche ipotizzare che entrambi gli universi siano ugualmente "riflessi" di qualche realtà "superiore", ma queste sono mere speculazioni filosofiche. In definitiva, ciò che importa è che esiste una forte dipendenza tra queste due realtà a livello quantico, forse più che tra ogni altro universo parallelo conosciuto.
INDUTTORI DI FLUTTUAZIONE QUANTICA
Fino a qualche tempo fa, il principale mezzo di accesso tra i due universi era quella che viene definita induzione forzata di fluttuazione quantica. Modificando in maniera appropriata l'oscillatore di risonanza quantica di un normale sistema di teletrasporto, è possibile mettere il flusso di materia in uno stato forzato di fluttuazione quantica, spingendo così gli oggetti in un differente universo durante il processo di rimaterializzazione. Per la calibrazione del teletrasporto è necessario conoscere con precisione le "coordinate quantiche" dell'universo di destinazione; in caso contrario, il soggetto poterebbe essere disperso nel continuum spazio-temporale.
Questa tecnica fu scoperta accidentalmente per la prima volta dall'equipaggio della USS Enterprise nel 2267, quando una tempesta ionica nei pressi del pianeta Halka causò un malfunzionamento dell'oscillatore di risonanza quantica nel sistema di teletrasporto della nave, proiettando alcuni degli ufficiali nell'Universo dello Specchio e rimaterializzando in questo le loro controparti.
Nonostante le azioni del capitano Kirk, il Consiglio della Federazione fu subito favorevole ad una politica di non-inteferenza con l'Universo dello Specchio, e poco tempo dopo il Consiglio stesso votò affinché la definizione della Prima Direttiva venisse estesa per includere anche l'Universo dello Specchio. Di conseguenza, le ricerche empiriche su questo argomento sono state necessariamente limitate.
Da ciò che sappiamo, l'Impero e successivamente l'Alleanza Klingon-Cardassiana hanno modificato gli oscillatori di risonanza quantica dei loro teletrasporti in maniera da rendere l'induzione forzata di fluttuazione quantica impossibile, con ogni probabilità per impedire che alla gente di sfuggire al loro dominio rifugiandosi in un altro universo. L'esistenza dell'Universo della Federazione è stato mantenuto segreto alla maggior parte della popolazione, dal momento che l'esistenza di universi paralleli avrebbe potuto inspirare speranza e fomentare moti di rivolta tra le popolazioni sottomesse. Nonostante questo divieto, alcuni abitanti dell'Universo dello Specchio sono saltuariamente riusciti a modificare i loro teletrasporti per funzionare come induttori di fluttuazione quantica, e grazie ad essi hanno avuto contatti con l'Universo della Federazione.
MEZZI ALTERNATIVI DI TRASPORTO INTERDIMENSIONALE
Fino al 2370 gli induttori di fluttuazione quantica rappresentavano, come abbiamo detto, gli unici metodi di accesso conosciuti tra i due universi. In quell'anno, tuttavia, un incidente nel settore di Bajor diede nuovo impulso alla ricerca di metodi alternativi di trasporto dimensionale. Durante una normale operazione di rountine, un runabout con a bordo il maggiore Kira Nerys e il dottor Julian Bashir subì un'avaria al motore a curvatura durante un passaggio all'interno del tunnel spaziale bajoriano, proiettando in questo modo la nave e il suo equipaggio nell'Universo dello Specchio.
Come teoria generale, i tunnel spaziali studiati dalla Federazione rappresentano una "scorciatoia" tra differenti punti del normale spazio-tempo, e non si estendono "lateralmente" tra le dimensioni temporali. Tuttavia, come suggerisce l'esperienza, l'applicazione di un campo di curvatura risonante all'interno del tracciato di un tunnel spaziale può lacerare la trama del continuum in maniera drastica, fornendo un vero e proprio passaggio tra i vari universi paralleli.
IL DISPOSITIVO DI DISLOCAZIONE DIMENSIONALE: IL PROGETTO "SPADA DI SURAK"
In qualche modo simile al fenomeno riscontrato nel tunnel bajoriano è il dispositivo di dislocazione dimensionale (D3). La teoria che sta alla base del dispositivo è la stessa: un campo di curvatura opportunamente modulato associato ad un emettitore di verteroni (le stesse particelle che rendono possibile l'esistenza dei tunnel spaziali) può lacerare la struttura del continuum in maniera da trasferire tutto ciò che esiste all'interno del campo di curvatura da un universo all'altro.
Il dispositivo di dislocazione è fondamentalmente diverso dagli induttori di fluttuazione quantica. Questi ultimi funzionano secondo i principi del teletrasporto, e sono in grado di delocalizzare solo quantità limitate di materia (al limite qualche centinaio di chilogrammi-massa) e assicurano virtualmente un biglietto di sola andata, in quanto, una volta dall'altra parte, il soggetto deve trovare una stazione di teletrasporto opportunamente modificata per tornate all'universo di partenza.
Al contrario, il dispositivo di dislocazione opera secondo i principi della propulsione a curvatura ed è in grado di delocalizzare intere navi stellari, le quali manterrebbero la possibilità di fare ritorno all'universo di origine in qualunque momento. Le uniche limitazioni sono date dalla grande quantità di energia necessaria per mantenere l'operatività del dispositivo, quantità che deve necessariamente aumentare all'aumento della quantità di materia da trasferire.
I primi studi su un tale dispositivo sono vecchi di un secolo, ma solo recentemente nell'Universo dello Specchio si è avuta un'evoluzione tecnologica tale da rendere fattibile il progetto. Tutto ciò è stato reso possibile dagli studi di T'Eia, una brillante scienziata vulcaniana "sponsorizzata" dall'Alleanza nelle sue ricerche. L'Alleanza, intuendo le grandi potenzialità del progetto, ha investito numerose risorse nella sua realizzazione, e nel 2373 è stata completata la realizzazione di un vascello prototipo con una versione funzionante del dispositivo, battezzato in segreto dalla scienziata come Spada di Surak, un riferimento alla tradizione vulcaniana.
Secondo le testimonianze in nostro possesso, l'intenzione dell'Alleanza era quella di dare inizio alla costruzione di una flotta di navi da guerra fornite del dispositivo, pianificando una serie di incursioni nell'universo della Federazione culminanti con l'invasione definitiva di questa galassia. Le "navi interdimensionali" avrebbero avuto la possibilità di apparire senza alcun preavviso da questa parte dello Specchio, scaricare sugli obbiettivi il loro arsenale di morte e distruzione, e ritornate infine nell'universo di origine al di là di ogni capacità delle navi di questo universo di inseguirle.
Fortunatamente, alla vigilia dei test definitivi del dispositivo, il prototipo e tutti gli schemi di costruzione furono trafugati dalla stessa T'Eia e dal suo compagno Vaarik dall'installazione militare orbitante dove la costruzione del vascello sperimentale era stata completata. Durante la fuga, i due riuscirono inoltre a far saltare i depositi di stoccaggio dell'antimateria dell'installazione, causandone la distruzione e di conseguenza la morte di un gran numero di miliziani klingon e cardassiani. Poche ore dopo la sua rocambolesca fuga, laSpada di Surak venne intercettata da un incrociatore da guerra dell'Alleanza, e fu costretta ad azionare il dispositivo per sfuggire alla distruzione. Il trasferimento dimensionale avvenne con successo, ma i danni strutturali subiti dalla Spada di Surak causarono una serie di esplosioni nell'abitacolo che portarono alla morte di uno degli occupanti.
La posizione e le condizioni attuali del vascello trafugato sono informazioni strettamente classificate, né tantomeno è noto se ulteriori studi sul dispositivo vengano in qualche modo portati avanti da scienziati affiliati alla Federazione.
USS NEMESIS - Sezione Scientifica - Dipartimento Fisica Quantistica e Meccanica Dimensionale