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domenica 2 ottobre 2011

Scienza, svelato il mistero


ALESSANDRO ROBECCHI – Scienza, svelato il mistero Carlo Rossella

arobecchiE’ sempre un’enorme soddisfazione quando gli scienziati riescono a dare risposta ad un mistero su cui la specie umana si interroga da secoli. Nessuno è ancora riuscito a capire cosa sono esattamente le grandi linee di Nazca, o i cerchi nel grano. Ma oggi, finalmente, le ricerche congiunte di archeologi, antropologi e procure della Repubblica sono riuscite a svelare un mistero su cui l’umanità si interroga da sempre: a cosa serve Carlo Rossella? Le teorie fin’ora erano limitate e poco convincenti. Secondo alcuni, Carlo Rossella serviva a riempire di scempiaggini mondane qualche centimetro quadrato de Il Foglio, giornale in voga qualche anno fa e oggi più palloso dell’Osservatore Romano. Secondo altri studiosi, Carlo Rossella serviva a tenere in vita qualche industria di vestiti per anziani dandy senza senso del ridicolo.
Oggi, finalmente, la rivelazione destinata a rivoluzionare quelle antiche teorie. Grazie al ritrovamento di un documento originale (databile intorno alla fine del primo decennio del XXI secolo) ecco svelata la vera funzione di questo organismo elementare. Dice testualmente il documento attribuito con certezza a Silvio Berlusconi (un potente dell’epoca): “Carlo Rossella, presidente di Medusa e Fabrizio del Noce, direttore di Raiuno e di tutta la fiction Rai. Sono persone che possono far lavorare chi vogliono… Ecco, quindi le ragazze hanno idea di essere di fronte a uomini che possono decidere del loro destino”.
Nessun dubbio, dunque, e mistero svelato: Carlo Rossella è un particolare organismo vivente in grado, con la sua sola presenza, di far scopare più agevolmente Silvio Berlusconi. Praticamente, uno stimolante. Questa sconvolgente rivelazione sarà pubblicata sul prossimo numero della prestigiosa rivista Science. Ma come tutti sapete, svelato un mistero dell’umanità, eccone subito un altro: chi cazzo è ‘sto Del Noce? Gli scienziati sono al lavoro. Forse un giorno sapremo anche questo.
Alessandro Robecchi
(19 settembre 2011)

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