Raffaele Bendandi “l’uomo che prevede”
Si torna a parlare dell’11 maggio 2011 e del terremoto che sconvolgerà Roma. E’ nel 2009 che la notizia fa il giro del web ne non solo. La previsione viene ritrovata tra i manoscritti di Raffaele Bendandi astronomo e sismologo italiano nato nel 1893 e morto nel 1979. La notizia è infondata dicono i giornali e la televisione. E non se ne parla più. Ma oggi, all’ingresso del 2011, il web impazzisce e la profezia ritorna. Perché?
di CLAUDIA MIGLIORE
13 gennaio 1915 ore 7.48. La terra trema ad Avezzano, in Abruzzo. Undicesimo grado della scala Mercalli. Trentamila vittime su 120.000 abitanti. Ad Avezzano restano in vita solo 3.000 abitanti su undicimila. Il terremoto della Marsica. Così passa alla storia, dopo soli 7 anni da quello di Messina.
6 maggio 1976 ore 21.06. Una scossa di terremoto di magnitudo 6,5 scuote le viscere del Friuli. Sono quasi mille i morti e 45.000 i senza tetto.
Qualcuno li aveva previsti quei terremoti. Aveva previsto la zona e aveva previsto il periodo. Quel qualcuno era Raffaele Bendandi, astronomo, sismologo, scienziato fai da te. Niente laurea. Nessuna esposizione scientifica. Solo una grande passione e un genio formidabile.
Lui è “l’uomo che prevede i terremoti”. Il Corriere della Sera lo chiama così il giorno dopo il terremoto di Senigallia del 2 gennaio 1924. Raffaele lo aveva previsto. Come aveva previsto quello della Marsica, annotando tempo prima su un foglietto di appunti la data e il luogo. Come aveva previsto quello del Friuli del 1976. Nel 1976 Bendandi non sa che dopo 3 anni morirà. Lui prevede i terremoti. Ma nessuno gli crede. Non è un vero scienziato e poi quelle strane teorie su nuovi pianeti, congiunture cosmiche, tutte sciocchezze. Raffaele Bendani muore in circostanze misteriose il 3 novembre 1979.
La teoria cosmica di BendandiIl filmato è in bianco e nero. Bendandi è anziano. Ha gli occhiali spessi ma gli occhi vispi e acuti. E’ stato invitato dalla Rai per un’intervista al telegiornale. E’ lì che spiega alle famiglie italiane la sua teoria. Lo farà di nuovo, nel 1979. In un filmato, questa volta a colori, Bendandi mostra la stessa energia e certezza di dieci anni prima. Poco dopo morirà. “L’origine dei terremoti secondo la mia teoria è prettamente cosmica. Secondo dati da me raccolti e controllati il sisma avviene quando nel giro mensile di una rivoluzione lunare l’azione del nostro satellite va a sommarsi a quella degli altri pianeti”. Sono la luna, il sole e gli altri pianeti che, secondo l’astronomo, provocano rigonfiamenti della superficie terrestre scatenando movimenti tellurici. I terremoti secondo le sue teorie sarebbero pertanto assolutamente prevedibili.
L’11 maggio 2011Paola Lagorio è presidente dell’Associazione “La Bendandiana” che custodisce tutti i manoscritti di Bendandi. Alcuni dei documenti con le sue previsioni per il 2011 erano stati prima gettati nel fuoco e poi salvati. In quelle carte sono contenuti numeri e considerazioni che improvvisamente nel 2009 fanno gridare alla catastrofe. Avverrà a maggio del 2011, a Roma, un terremoto devastante. Persino Voyager se ne occupa sul finire del 2009 e Paola Lagorio viene intervistata in trasmissione sdrammatizzando: «Nei documenti relativi al 2011 non si trova nessun riferimento a luoghi o date precise, come quelle riportate su Internet. Le notizie su un presunto terremoto previsto per l’11 maggio 2011 a Roma sono destituite di ogni fondamento… e poi Bendandi non poteva fare previsioni a così lungo termine…”. Bene, tutti si tranquillizzano e non se ne parla più.
Fino ad oggi, fino a qualche giorno fa. Basta farsi un giro sul web per capire che qualcosa non va. Sta ritornando il panico. La notizia torna, si diffonde e accade anche di più. Nelle vie del centro di Ciampino vengono affissi alcuni volantini, a firma della Protezione Civile, che sostengono di prevedere un apocalittico terremoto per il giorno 11 maggio 2011. Si invita la cittadinanza a dormire due giorni prima e due, tre giorni dopo la data prevista all’esterno delle proprie abitazioni.
La protezione civile di Ciampino disconosce la segnalazione.
La protezione civile di Ciampino disconosce la segnalazione.
(21 gennaio 2011)
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