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domenica 27 marzo 2011

A Cesare Nostradamus, figlio, lunga vita e felicità.

A Cesare Nostradamus, figlio, lunga vita e felicità.
(I )- La tua tarda comparsa CESARE NOSTRADAMUS, figlio mio, mi ha. fatto impiegare il mio tempo
in costanti veglie notturne, riferendo per iscritto, a tua perpetua memoria, dopo la morte del tuo
progenitore, per il comune profitto degli umani, di quanto la Divina Essenza, attraverso le
rivoluzioni Astronomiche mi hanno consentito di conoscere.
(II )- Poiché è piaciuto a Dio Immortale che tu sia venuto alla luce in questa spiaggia terrena, non
voglio riferirmi ai tuoi anni, che non sono ancora sufficienti, ma ai tuoi mesi marziali incapaci di
recepire nel tuo debole ingegno, quello che avrò raccolto alla fine dei miei giorni;
(III) - vedo che non è possibile lasciarti per iscritto ciò che verrà cancellato dall'ingiuria del tempo; (I
V) - poiché la facoltà ereditata dall'occulta predizione rimarrà racchiusa dentro di me;
(V) - considerando anche le avventure del destino umano che sono niente e che tutto è regolato e
governato dalla potenza inestimabile di Dio, che ci ispira, non per baccante furore né per frenetico
trasporto, ma per astronomiche osservazioni, "Essi soli ispirati dalla Divinità e dotati di spirito
profetico, presagiscono gli eventi particolari"..
(VI) - Quantunque per lungo tempo, per diverse volte io abbia predetto con molto anticipo, ciò che
poi è accaduto, in particolari regioni, attribuendo tutto ciò alla virtù ed alla ispirazione divina ed
avendo preannunziato altri lieti ed infausti avvenimenti, con evidente prontezza, anche questi poi
verificatisi in diverse latitudini della terra;(VII) - avendo voluto tacere e tralasciare a causa della
ingiuria e non tanto del tempo presente, ma anche per la gran parte del ,futuro, di mettere per
iscritto, poiché i regni, i partiti, le religioni faranno cambiamenti opposti, rispetto al presente,
diametralmente, che se io riferissi ciò che accadrà in avvenire, quelli del regno, di un partito, di una
religione, e di una fede, troverebbero disaccordo con la loro fantasia auricolare che
condannerebbero ciò che nei secoli futuri si constaterà essere visto e percepito.
(VIII) - Considerando pure la tendenza del vero Salvatore, "Non porgete ai cani ciò che è Santo, non
offrite perle ai porci per evitare che le calpestino e rivolgendosi contro di voi vi lacerino". Che è
stata la causa che ha trattenuto il mio linguaggio popolare, e la mia penna dalla carta;
(IX) - poi mi sono voluto dilungare dichiarando per gli avvenimenti comuni, con astruse ambigue
sentenze gli eventi futuri, anche i più importanti e quello che ho percepito, qualsiasi umano
cambiamento senza scandalizzare i fragili ascoltatori, e il tutto scritto in termini nebulosi più che
profetici;(X) - poiché; "Tu hai tenuto celate queste cose ai sapienti ed ai saggi, cioè ai potenti ed ai re e le hai
rivelate agli umili ed ai poveri", ed ai Profeti;
(XI) per mezzo di Dio Immortale e dei buoni angeli, hanno ricevuto la .facoltà di vaticinare, con la
quale essi vedono gli eventi lontani e possono prevedere i futuri avvenimenti, poiché nulla si può
realizzare senza di Lui;
(XII) - così grande è la potenza e la bontà per le sue creature che quando esse sono raccolte in se
stesse, tuttavia soggette ad altri effetti per la similitudine delle cause del buon genio, quel calore e
la forza profetica si avvicina a noi come succede ai raggi del sole che irradiano la loro influenza ai
corpi elementari, e non elementari.
(XIII) - Quanto a noi, che siamo esseri umani non possiamo conoscere nulla della nostra naturale
cognizione, e versatilità d'ingegno degli astrusi segreti di Dio Creatore, "Poiché non ci è possibile
conoscere né i tempi né i momenti".
(XIV) - Sebbene al presente vi possano essere personaggi che Dio Creatore ha voluto loro rivelare
con impressioni immaginative, alcuni segreti dell'avvenire secondo l'Astrologia critica, come per il
passato, allorché certe potenze e facoltà volontarie, portavano ad esse come fiamma di fuoco che
appare, sotto la sua ispirazione si giungeva a prevenire le divine ed umane ispirazioni.(XV) - Poiché
le opere divine, che sono assolute, Dio le viene a realizzare: la media che è fra gli angeli, la terza i
malvagi.
(XVI) - Ma figlio mio, io qui ti parlo un poco troppo astrusamente;
(XVII) - ma per quanto riguarda le occulte vaticinazioni, che si ricevono attraverso il sottile spirito
del fuoco, qualche volta l'intelligenza contemplando il più alto degli astri, restando vigili ed attenti
alle occulte voci, sorpreso per scritti redatti senza timore, salvo poi essere tacciato di inverecondo
loquacità: ma perché? tutto proviene dalla Potenza Divina del Grande Dio Eterno da cui tutta la
bontà procede.
(XVIII) - Inoltre, figlio mio, benché io abbia assunto il nome di Profeta io non me ne voglio attribuire
il titolo, di così alta sublimità per il tempo presente, perché "Profeta è chiamato oggi colui che un
tempo veniva chiamato veggente" poiché Profeta, in verità, figlio mio, è colui che vede cose
lontane dalla naturale conoscenza di tutte le creature.
(XIX) - E sopraggiunge il momento in cui il Profeta, attraverso la perfetta luce della profezia gli
appaiono chiare tanto le cose divine che quelle umane, la qualcosa non si può spiegare visto che gli
effetti della futura predizione si estendono lontano.
(XX) - Poiché i segreti di Dio sono incomprensibili, e la virtù operante contingente, e lontana dalla
conoscenza naturale, che prende le mosse dal libero arbitrio, fa sembrare le cause che da sole non
possono acquisire quelle nozioni, tali da essere conosciute né dagli uomini veggenti né attraverso
altre conoscenze o facoltà occulte esistenti sotto la concavità del cielo, anche per gli avvenimenti
presenti della totale eternità che racchiude in sé tutti i tempi.
(XXI) - Ma attraverso quella indivisibile eternità, ed attraverso agitazione epilettica, glienti per
mezzo dei movimenti celesti sono conosciuti.
(XXII) - Io non dico affatto - figlio mio - affinché sia ben chiaro, che la conoscenza di queste materie
non si può ancora imprimere nel tuo debole cervello, che le vicende future, ben lontane non siano
alla portata delle creature ragionevoli, se sono nonostante tutto la creatura dell'anima
intellettuale delle cause presenti lontane, né gli sono del tutto né troppo occulti né troppo espliciti;
(XXIII) - ma la perfetta conoscenza degli avvenimenti, non si può acquisire senza quella divina
ispirazione: poiché tutta la ispirazione profetica riceve il suo principale impulso da Dio Creatore, poi
dal Fato e dalla Natura.
(XXIV) - Perciò, essendo gli avvenimenti indifferenti, indifferente- mente prodotti e non prodotti, il
presagio in parte avviene quando è stato predetto.(XXV) - Poichè, il giudizio creato intellettualmente, non può vedere occultamente, se non attraverso
la voce proveniente dal Limbo mediante la esigua fiamma, in quella parte delle vicende future si
verranno ad orientare.
(XXVI) - E ancora - figlio mio - io ti, supplico di non volere mai impiegare il tuo intelletto in quelle
chimere, e vanità che inaridiscono il corpo e portano a perdizione l'anima arrecando turbe ai fragili
sensi: perfino la vanità della più esecrabile magia condannata perfino dalle sacre scritture e dai
canoni divini;
(XXVII) - ad eccezione della interpretazione dell'astrologia vaticinante, con la quale, e mediante
l'ispirazione e la rivelazione divina attraverso continue veglie e calcoli, abbiamo redatto per iscritto
le nostre profezie.
(XXVIII) - E sebbene quella occulta Filosofia fosse riprovata, non ho mai voluto presentare le loro
furiose persuasioni: sebbene diversi volumi sono stati nascosti per molti secoli, mi siano stati
palesati. Ma dubitando per ciò che ne deriverebbe, in questo caso, dopo la lettura ne ho fatto dono
a Vulcano, e mentre egli li stava divorando, la fiamma lambiva l'aria rendendola di una chiarezza
insolita, più chiara di una fiamma naturale, come luce di folgorante .fulmine che illuminasse
improvvisamente la casa, come se in essa fosse avvenuta una conflagrazione.
(XXIX) - Ed affinché per l'avvenire non se ne abusasse, perscrutando la perfetta trasformazione
tanto lunare che solare, che sotterranea di metalli incorruttibili e dalle onde occulte li ho ridotti in
cenere.
(XXX) - Ma riguardo al giudizio che si viene a realizzare attraverso il giudizio celeste, ti voglio
riferire che per avere conoscenza degli avvenimenti futuri occorre rigettare lontano le fantastiche
immaginazioni che perverranno, limitando la particolarità dei luoghi delle divine soprannaturali
ispirazioni, in accordo alle figure celesti, ai luoghi ed a una parte del tempo di qualità occulta per
virtù, potenza e facoltà divina difronte alla quale i tre tempi sono coesistenti con l'eternità, la
rivoluzione, l'evento passato, presente e futuro «Poiché ogni cosa è chiara ed evidente ecc.».
(XXXI) - Poiché figlio mio, tu possa facilmente comprendere, nonostante il tuo tenero cervello, che
le cose che debbono accadere si possono profetizzare, con le luci notturne e celesti, che sono
naturali per lo spirito della profezia;
(XXXII) - non che io mi voglia attribuire la nomina né la, facoltà profetica, ma per ispirazione
rivelata, e come uomo mortale sono tanto lontano spiritualmente dal cielo, con i piedi in terra
«Possa non sbagliarmi, ingannarmi, essere ingannato» sono un peccatore più grande di nessun
altro in questo mondo, soggetto a tutte le umane afflizioni.
(XXXIII) - Ma essendo stato più volte colto nella settimana dall'ispirazione, e con lunghi calcoli
rendendo gli studi notturni gradevoli con profumi, ho composto libri di profezie, contenenti
ciascuno cento quartine astronomiche di profezie che ho voluto oscuramente correggere, che
costituiscono vaticini, da ora all'anno 3797.
(XXXIV) - Ciò probabilmente farà aggrottare la fronte a parecchi vedendo la così lunga estensione
dei vaticini e sotto tutta la concavità della luna cio avrà luogo e nozione: ciò comprenderà - figlio
mio - le universali vicende dì tutta la terra.
(XXXV) - Se tu vivrai l'età naturale umana, vedrai nella tua latitudine e sotto il cielo della tua
nascita le future vicende previste.
(XXXVI) - Sebbene solo Dio Eterno sia il solo che conosce la luce della Sua eternità, che da lui stesso
procede;(XXXVII) - e dico francamente a quelli ai quali la Sua immensa grandezza, che non ha limiti ed è
incomprensibile, ha voluto rivelare dopo lunga melanconica ispirazione, che mediante quella causa
occulta manifestata divinamente, principalmente da due cause principali che sono intrinseche
nell'ispirato che profetizza, ma è quella che viene ad infondere chiarendo la luce soprannaturale, al
personaggio che predice per la dottrina degli astri, e profetizza per ispirazione e rivelazione;
(XXXVIII) - la quale rappresenta una certa partecipazione della divina eternità; attraverso cui il
profeta viene a comprendere ciò che il suo spirito divino gli ha donato tramite il Dio Creatore e per
una naturale predisposizione;
(XXXIX) - occorre conoscere che ciò che si predice è vero, ha origine eterna: e tale luce ed esigua
fiamma è di tutta efficacia e profondità, non meno della naturale luce che rende i Filosofi così sicuri
che attraverso i principi della causa prima hanno raggi . unto i più profondi punti delle alte
dottrine.
(XL) - Ma a tal fine - figlio mio - non voglio approfondire troppo per la capacità futura dei tuoi
sensi, e credo che le parole faranno così grande ed incomparabile danno, e scopro che nel mondo,
prima della universale conflagrazione vi saranno molte inondazioni che non vi saranno regioni che
non siano sommerse dall'acqua, e per lungo tempo tutto perirà, etnografie e topografie.
(XLI) - Inoltre prima e dopo le inondazioni, in molti paesi le piogge saranno così scarse, e cadrà dal
cielo grande quantità di fuoco e di pietre incandescenti che non vi resterà nulla che non sia
consumato: e ciò avverrà improvvisamente prima dell’ultima configurazione. Consumato :e ciò
avverrà improvvisamente prima dell'ultima
conflagrazione.
(XLII) - Quando il pianeta Marte concluderà il suo ciclo, ed al termine della stia ultima rivoluzione,
la ricomincerà: ciò avverrà quando i pianeti saranno congiunti gli uni in Acquario per molti anni gli
altri in Cancro per più lunghi e continui (anni).
(XLIII) - E intanto che siamo governati dalla Luna attraverso la potenza di Dio Eterno, prima che
essa abbia concluso il suo ciclo il Sole seguirà, e poi Saturno.
(YLIV) - Poiché secondo i segni celesti, il regno di Saturno ritornerà, essendo tutto calcolato, il
mondo si avvicina ad una rivoluzione distruttrice;
(XLV) - e nel momento in cui scrivo prima di 177 anni , tre mesi e undici giorni, per epidemie, lunga
carestia e guerre, e ancor pi . ti per inondazioni, il mondo, da ora a quel termine stabilito, prima e
dopo per diverse volte verrà così diminuito e poca gente sopravviverti che non si troverà più chi
lavorerà i campi che diverranno incolti per tanto tempo, quanto lo rimasero coltivati;
(XLVI) - e per quanto riguarda la visibile previsione celeste, sebbene già si sia al settimo millennio
che tutto conclude, ci approssimiamo all'ottavo dove c'è il firmamento dell'ottava sfera che è in
dimensione latitudinaria, ove il Gran Dio Eterno concluderà la rivoluzione: per cui le immagini
celesti ritorneranno a muoversi ed il movimento superi . ore che rende con la terra stabile e ferma
"Non si inclinerà per tutta l' infinita serie dei secoli": pertanto che il Suo volere sarà compiuto e cosi
sarà e non altrimenti;
(XLVII) - sebbene con ambigue opinioni si dissenta dalle ragioni naturali con fantasticherie
Maomettane,
(XLVIII) - per cui qualche volta il Dio Creatore per mezzo dei ministri dei suoi messaggeri di fuoco
trasmessi con fiamme, viene a proporre ai sensi esteriori, perfino ai nostri occhi, le cause delle
future significatrici previsioni degli avvenimenti ,futuri, che si deve a colui che manifesta il presagio.
(XLIX) - Poiché il presagio che si ottiene dalla luce esteriore viene infallibilmente a giocare un ruolo
con e attraverso la luce esteriore;(L) - in quanto veramente la parte che sembra avere per l'occhio dell'intelletto, non è in danno del
senso immaginativo: la ragione è fin troppo evidente, perché tutto è previsto per ispirazione divina
e per mezzo dello spirito angelico ispirato all'uomo profetizzante, rendendo sacri i vaticini,
venendolo ad illuminare, eccitandogli la fantasia con diverse notturne apparizioni, che con diurna
certezza profetizza attraverso interpretazioni astronomiche, congiunte alla santissima predizione
futura, non. consistente d'altra parte che nel libero arbitrio.
(LI) - Vieni dunque a comprendere - figlio mio - che io scopro con le mie rivoluzioni che sono
d'accordo alla rivelata ispirazione, che la spada mortale si avvicina a noi attualmente con
epidemie, la guerra più orribile di quanto ve ne possa essere stata nella vita di tre uomini, e
carestia che colpiranno la terra, e vi ritornerà spesso;
(LII) - poiché gli Astri concordano con questa rivoluzione, ed è anche detto "visiterò con la mia
verga di ferro le loro iniquità e sferzandoli, li percuoterò". Poiché la misericordia del Signore non
sarà affatto un tempo disseminato - figlio mio - quando la maggior parte delle mie profezie
saranno accadute e saranno concluse e verificate.
(LIII) - Allora, per molte volte, durante le sinistre tempeste "Li farò a pezzi» dirà il Signore, «li
distruggerò e non avrò pietà di loro";
(LIV) - e mille altri fatti accadranno, con acque e continue piogge, come più chiaramente io ho
redatto per iscritto nelle mie altre Profezie che sono composte dettagliatamente «in prosa»
stabilendo i luoghi, i tempi, ed il termine prefissato che gli uomini nati dopo, conosceranno le
vicende infallibilmente accadute come abbiamo indicato per gli altri, parlando più chiaramente
nonostante siano mascherate, saranno comprese le intelligenze.- «ma una buona volta si dovrà
eliminare l'ignoranza» ed allora l'avvenimento sarà più schiarito.
(LV) - Concludendo - figlio mio - ricevi dunque questo regalo da tuo padre M. Nostradamus,
confidando di chiarirti ciascuna profezia delle quartine che seguono. Pregando Dio immortale che
voglia concederti vita lunga in buona e prospera felicità.
Salon, il l° marzo 1555.Centuria I
Q.1
Stando di notte nel segreto raccoglimento
solo, seduto sul tripode di rame,
esigua fiamma che esce dalla solitudine
fa proferire ciò cui credere non è vano.
Q.2
La verga in mano posta nel mezzo dei BRACCI,
il lembo (della veste) e il piede lambiti dall’onda,
Paura e voce vibrano lungo le maniche,
splendore divino. Il divino si siede accanto.
Q.3
Quando la lettiga dal turbine rovesciata,
e saranno le facce dai loro mantelli scoperte,
la repubblica da nuove genti umiliata,
allora bianchi e rossi giudicheranno al contrario.
Q.4
Su tutto l’universo sarà fatto un Monarca,
che in pace e in vita non sarà a lungo:
allora si perderà la barca del pescatore,
sarà governata nel più grande detrimento.
Q.5
Cacciati saranno senza sostenere lunga battaglia
dal paese saranno assai più oppressi:
borgo e città avranno più grande scontro,Carcas, Narbonne avranno cuori provati.
Q.6
L’occhio di Ravenna sarà escluso,
quando ai suoi piedi le ali cadranno,
i due Bresse avranno costituito
Torino, Verseil che Francese calpesteranno.
Q.7
Tardi arrivato l’esecuzione fatta
il vento contrario, lettere al camino prese
i congiurati quattordici d’una setta
ad opera del Rosseau prudenti le imprese.
Q.8
Quante volte presa città solare
sarà, cambieranno le leggi barbare e vane.
Il tuo male s’avvicina: più sarai tributaria
la grande Adria riaprirà le tue vene.
Q.9
Dall’oriente verrà il cuore Punico
contrariare Adria e gli eredi Romulidi,
Accompagnato dalla flotta Libica,
tremare Malta e vicine isole deserte.
Q.10
Serpente trasmesso dentro la gabbia di ferro
dove i fanciulli settani del re son presi:
i vecchi e padri usciranno dall’inferno
ma morire vedere il suo frutto morte e grido.
Q.11
Il movimento dei sensi, cuore, piedi e mani
saranno d’accordo. Napoli, Leone, Sicilia
spade, fuochi, acque: poi nobili Romani
immersi, uccisi, morsi da cervello debole.
Q.12
Tra poco dirà falso brutale, fragile,
dal basso in alto elevato rapidamente:
poi in istante sleale e fugacequi di Verona avrà il governo.
Q.13
Gli esiliati per ira, odio intestino,
faranno al re grande congiura:
segreto metteranno nemici con la miniera,
e i suoi vecchi contro essi sedizione.
Q.14
Di gente schiava canzoni, canti e richieste,
prigionieri fatti da principi e signori alle carceri:
all’avvenire da idioti senza cervello
saranno ricevuti per discorsi divini.
Q.15
Marte ci minaccia con bellica forza
settanta volte farà spandere il sangue:
truogolo e rovina dell’Ecclesiastico
e più quelli che da essi non vorranno intendere nulla.
Q.16
Falce nell’Acquario verso il Sagittario congiunta
nell’alto suo AUGE d’esaltazione,
peste, carestia, morte per mano militare:
il secolo s’avvicina del rinnovamento.
Q.17
Per quaranta anni l’arcobaleno non apparirà,
per quaranta anni tutti i giorni sarà visto:
la terra arida crescerà in siccità,
e grandi diluvi quando sarà visto.
Q.18
Per la discorde negligenza Francese
sarà aperto passaggio a Maometto:
di sangue intriso la terra ed il mar Senoyse
il porto di Marsiglia di vele e navi coperto.
Q.19
Allorché i serpenti verranno a girare nell’arido,
il sangue Troiano vessato dagli Spagnoli
da essi grande numero sarà fatta tara,
capo, fuggito nascosto nelle paludi.
Q.20
Tours, Orleans, Bloys, Angiers, Reims e Nantes
città oppresse da improvviso cambiamento:
da lingue straniere saranno alzate le tendefiumi, dardi Regni, terremoto e maremoto.
Q.21
Profonda argilla bianca nutrire roccia,
che da un abisso uscirà lattiginosa,
invano truppe non l’oseranno toccare
ignorando essere al fondo terra argillosa.
Q.22
Ciò che vivrà e non avrà alcun senso,
verrà a lasciare a morte il suo artificio:
Autun, Chalon, Langres e due Sens,
grandine e ghiaccio faranno gran danno.
Q.23
Al terzo mese levandosi il sole,
cinghiale, leopardo al campo di Marte per combattere.
Leopardo lascia al cielo estendere suo sguardo,
un’aquila attorno al sole vede divertirsi.
Q.24
A città nuova pensoso per condannare,
l’uccello da preda al cielo si viene a offrire:
dopo la vittoria perdona i prigionieri,
Cremona e Mantova grandi mali soffriranno.
Q.25
Perduto, trovato, nascosto da sì lungo secolo
sarà pastore (come) semi dio onorato,
prima che la luna compia il suo grande ciclo
da altri vecchi sarà disonorato.
Q.26
Il grande della folgore caduto d’ora diurna,
male e predetto da portatore postulante
seguendo il presagio caduto d’ora notturna,
conflitto, Reims, Londra, Etrusca pestifera.
Q.27
Sotto la catena Guien dal cielo colpito,
non di là lungi è nascosto il tesoro,
che per lunghi secoli è stato accumulato,
trovato morirà: l’occhio bucato del soccorso.
Q.28
La torre di Bouq ospiterà nave barbara,
un tempo molto tempo dopo barca esperica,
bestiame, genti, mobili tutt’ e due faranno grande taraToro e Bilancia quale mortale picca!
Q.29
Quando il pesce terreste e acquatico
da forte onda sulla spiaggia sarà messo,
sua forma strana soave e orrifica,
dal mare ai muri ben presto i nemici.
Q.30
La nave strana per tempesta marina
attraccherà accanto a porto sconosciuto,
nonostante segni di ramo di palma
dopo morte, saccheggio: buon avviso arrivato tardi.
Q.31
Molti anni dureranno le guerre in Francia,
oltre la corsa di Castulon monarca,
vittoria incerte tre grandi coroneranno
aquila, gallo, luna, leone, sole nel segno.
Q.32
Il grande impero sarà presto trasferito
in luogo piccolo che in breve crescerà:
luogo davvero infimo d’esigua contea,
ove nel mezzo verrà a posare il suo scettro.
Q.33
Accanto ad un gran ponte di pianura spaziosa,
il grande leone con forze Cesaree
farà abbattere fuori città rigorosa,
per paura le porte gli saranno sbarrate.
Q.34
L’uccello da preda volando dalla finestra
prima del conflitto fatto ai Francesi apparizione
l’uno buono prederà, l’uno ambiguo sinistro,
la parte debole terrà per buon augurio.
Q.35
Il leone giovane il vecchio sormonterà,
in campo bellico a singolar duello,
dentro la gabbia d’oro gli occhi gli bucherà:
due tumulti uno, poi morire, morte crudele.
Q.36
Tardi il monarca si verrà a pentire
di non aver messo a morte il suo avversario:
ma verrà ad accordarsi ben più in altoche tutto il suo sangue per morire sarà sparso.
Q.37
Un poco prima che il sole si nasconda
data battaglia, gran popolo dubbioso:
sbaragliati, porto marino non fatta risposta,
ponte e sepolcro in due luoghi strani.
Q.38
Il Sole e l’aquila al vincitore appariranno:
risposta vana al vinto si assicura,
né corno né grido le armature arresteranno
vendetta, pace da morte sì compiuta all’ora.
Q.39
Di notte a letto il supremo strangola
per troppo aver soggiornato, biondo eletto,
ad opera di tre l’impero sostituito asservito
a morte metterà carta e pacco non letto.
Q.40
La tromba falsa che finge follia
farà Bisanzio un cambiamento delle leggi:
uscirà d’Egitto chi vuole che ci si compiaccia
editto che cambia monete e leghe metalliche.
Q.41
Assedio in città, e di notte assalita,
pochi scampati: non lontano dal mare conflitto.
Prostituta, svenuta al ritorno del figlio,
veleno e lettere nascoste dentro il plico.
Q.42
Le dieci calende d’Aprile del fatto Gotico
resuscitato ancora da genti malvagie:
il fuoco estinto, assemblea diabolica
cercando l’oro di Amant e Pselyn .
Q.43
Prima che avvenga il cambiamento d’impero,
accadrà un caso davvero meraviglioso,
il campo mutato, la colonna di porfido
messa, trasferita sulla roccia rugosa.Q.44
Tra poco saranno di nuovo i sacrifici,
che vi si opporrà sarà portato al martirio:
più non vi saranno monaci abati né novizi:
il miele sarà assai più caro della cera.
Q.45
Settario di sette grandi preme al delatore:
bestia in teatro, alzato il gioco scenico:
del fatto antico nobilitato l’inventore,
a causa delle sette, il mondo confuso e scismatico.
Q.46
Molto vicino ad Aux, Lectore e Mir ande
gran fuoco dal cielo in tre notti piomberà:
evento accadrà davvero stupendo e mirabile:
poco dopo la terra tremerà.
Q.47
Dal lago Lemano i sermoni infastidiranno:
dei giorni saranno ridotti dalle settimane,
poi mese, poi anno, poi tutti cadranno,
i magistrati condanneranno le loro leggi vane.
Q.48
Vent’anni del regno della luna passati
settemila anni un altro terrà la sua monarchia:
quando il sole prenderà i suoi giorni deboli
allora compiersi la mia profezia.
Q.49
Assai, assai prima di tali intrighi
quelli d’Oriente grazie alla virtù lunare
l’anno millesettecento faranno grandi deportazioni
soggiogando quasi la parte Aquilonare.
Q.50
Dall’acquatica triplicità nascerà
d’uno che stabilirà il giovedì per sua festa:
sua fama, sua gloria, regno, sua potenza crescerà,
per terra e mare agli orienti tempesta.
Q.51
Capo d’Ariete, Giove e Saturno,
Dio eterno quali sconvolgimenti!
Poi per lungo secolo il suo maligno tempo ritorna,
Francia e Italia quali sommosse!Q.52
I due malvagi di Scorpione congiunti,
il gran signore ucciso nella sala:
peste alla chiesa dal nuovo re unito,
l’Europa meridionale e settentrionale.
Q.53
Allorché si vedrà gran popolo tormentato
e la santa legge in totale rovina
per altre leggi tutta la Cristianità,
quando d’oro (e)d’argento scoperta nuova miniera.
Q.54
Due rivoluzioni compiute dal malvagio falcigero
del regno e secoli fatto scambio (permutazione):
in mobile segno si inserisce al suo luogo
ai due uguali e d’inclinazione.
Q.55
Sotto l’opposta latitudine Babilonica
grande sarà di sangue lo spargimento,
che terra e mare, aria, cielo sarà ingiusto:
sette, fame, regni, peste, confusione.
Q.56
Voi vedrete presto e tardi grande cambiamento
orrori estremi, e vendette,
che se la luna condotta dal suo angelo
il cielo s’avvicina alle inclinazioni.
Q.57
Per grande discordie la tromba tremerà.
Accordo rotto alzando la testa al cielo:
bocca sanguinante dentro al sangue nuoterà:
al suolo la faccia unta di latte e miele.
Q.58
Squarciato il ventre, nascerà con due teste,
e quattro braccia: qualche anno intero vivrà:
giorno in cui Alquilloye celebrerà sue feste
Fossano, Torino, capo Ferrara fuggirà.
Q.59
Gli esiliati deportati nelle isole
al cambiamento d’un più crudel monarca,
saranno uccisi: e messi due scintille
coloro che di parlare non saranno stati parchi.Q.60
Un Imperatore nascerà accanto all’Italia,
che all’impero sarà venduto assai caro,
diranno con quali genti egli si unirà
che si troverà meno principe che macellaio.
Q.61
La repubblica miserabile infelice
sarà devastata da nuovo magistrato:
loro grande cumulo dell’esilio malefatta
farà lo Svevo rapire loro grande contratto.
Q.62
La grande perdita ahimè che faranno le lettere:
prima che il ciclo di Latona sia completato,
fuoco, grande diluvio più per ignari scettri
che per lungo secolo non si vedrà rifatto.
Q.63
Le calamità passate diminuisce il mondo
lungo tempo la pace terre disabitate
sicuro marcerà per cielo, terra, mare e onda:
poi di nuovo le guerre suscitate.
Q.64
Di notte il sole penseranno d’aver visto
quando il porco mezzo-uomo si vedrà,
rumore, canto, battaglia, al cielo battere visto
e bestie brutte a parlare si udrà.
Q.65
Fanciullo senza mani mai visto sì grande fulmine:
il bimbo reale al gioco della palla ferito.
Alla collina spezzati: folgorati:
tre sotto le catene nel mezzo disposti.
Q.66
Colui che allora porterà le notizie,
poco dopo respirerà.
Viviers, Tournon, Montferrant e Pradelles,
grandine e tempeste li faranno gemere.
Q.67
La grande carestia che io sento avvicinarsi,
spesso girare intorno, poi essere universale,
si grande e lunga che si verrà a strappare
del bosco la radice, e il piccolo dalla mammella.Q.68
O quale orribile e tragico tormento
tre innocenti che saranno consegnati.
Veleno sospetto, guardia incerta tradimento
messo in orrore da carnefici ubriachi.
Q.69
La grande montagna rotonda di sette stadi,
dopo pace, guerra, fame, inondazione,
rotolerà lontano inabissando grandi contrade,
pure antiche, e grande fondazione.
Q.70
Pioggia, fame, guerra incessante in Persia,
la fede troppo grande tradirà il monarca,
con la fine in Francia cominciata:
segreto augurio per uno essere parco.
Q.71
La torre marina tre volte presa e ripresa
da Spagnoli, barbari, Liguri:
Marsiglia e Aix, Arles da quelli di Pisa
devastazione, fuoco, ferro, saccheggiata Avignone dei Torinesi.
Q.72
Del tutto Marsiglia cambierà d’abitanti,
fuga e inseguimento fin presso Lione.
Narbon, Tolosa da Bordeaux oltraggiata:
uccisi prigionieri quasi un milione.
Q.73
Francia a cinque parti per negligente assalita
Tunisi, Algeri incitati dai Persiani,
Leon, Siviglia, Barcellona battute
non avrà la flotta dai Veneziani.
Q.74
Dopo aver soggiornato vagheranno in Epiro.
Il grande soccorso verrà verso Antiochia,
il nero pelo crespo agognerà intensamente all’impero:
barba di rame lo arrostirà allo spiedo.
Q.75
La tiranna Siena occuperà Savona:
il forte vinto terrà flotta marina:
i due eserciti per la marca d’Ancona
per terrore il capo si esamina.Q.76
D’un nome selvatico sarà detto,
che le tre sorelle avranno fatto il nome:
poi grande popolo per lingua e fatto condurrà
più di ogni altro avrà celebrità e fama.
Q.77
Tra due mari eleverà promontorio
che poi morirà per il morso d’un cavallo:
il suo Nettuno ripiegherà vela nera,
da Calpre e flotta vicino a Rocheval.
Q.78
D’un capo vecchio sentirà senso indebito,
degenerando per sapere e armi
il capo di Francia da sua sorella temuto:
campi divisi, concessi ai gendarmi.
Q.79
Bazar, Lectore, Condon, Ausch e Agine
ribelli per leggi, disputa e monopolio.
Poiché Bourd, Tolosa Bay, porterà in rovina
volendo rinnovare loro sacrificio.
Q.80
Dalla sesta luminosa splendore celeste
tuonerà così forte in Borgogna:
poi nascerà mostro da assai orrida bestia.
Marzo, aprile, maggio, giugno grande smembramento e livore.
Q.81
D’umano gregge nove saranno messi a parte
da giudizio e consiglio separati:
la loro sorte sarà divisa alla partenza
kap. Thita lambda morte, banditi dispersi.
Q.82
Quando le colonne di legno grandemente scosse
d’austera condotta coperta di rubrica
tanto affluirà all’esterno grande assemblea,
tremare Vienna e il paese d’Austria.
Q.83
La gente straniera dividerà bottini,
Saturno in Marte suo sguardo furioso,
orrenda strage ai Toscani e Latini
Greci, che saranno a colpire desiderosi.Q.84
Luna oscurata alle profonde tenebre,
suo fratello diventa di colore ferrigno:
il grande nascosto per lungo tempo in latebre,
terrà ferro nella piaga sanguinante.
Q.85
Da responso di dama, re preoccupato:
ambasciatori sprezzeranno loro vita.
Il grande i suoi fratelli trufferà doppiamente
a causa di due morranno, ira, odio, invidia.
Q.86
La grande regina quando si vedrà vinta
farà eccesso di virile coraggio:
sul cavallo, fiume attraverserà tutta nuda,
incalzata dal ferro: alla fede farà oltraggio.
Q.87
Ennosigeo fuoco al centro della terra
farà tremare attorno a città nuova:
due grandi rocce a lungo si faranno guerra
poi Aretusa arrosserà nuovo fiume.
Q.88
Il divino male sorprenderà il grande principe
un poco prima si sarà sposato,
sua eccellenza e credito di colpo diminuirà,
consigliere morirà per la testa rasata.
Q.89
Tutti quelli di Ilerde saranno dentro la Mosella,
mettendo a morte tutti quelli di Loira e Senna:
soccorso marino verrà vicino ad alta vigna
quando gli Spagnoli apriranno tutte le vene.
Q.90
Bordeaux, Poitiers, al suono di campana,
grande flotta andrà fino ad Angon,
contro i Francesi sarà la loro tramontana,
quando un mostro orribile nascerà vicino ad Orgon.
Q.91
Gli dèi si renderanno visibili agli uomini
perciò saranno responsabili di grande conflitto:
prima in cielo visto sera spada e lancia,
che verso sinistra farà la più grande afflizione.Q.92
Sotto uno la pace dovunque sarà reclamata,
ma non a lungo saccheggio e ribellione,
per rifiuto città, terra e mare contaminati,
morti e prigionieri il terzo d’un milione.
Q.93
Terra italica accanto ai monti tremerà,
Leone e gallo non troppo alleati,
invece di paura l’un l’altro si aiuterà
solo Castulon e Celti moderati.
Q.94
Al porto Selin il tiranno messo a morte
la libertà non per questo riconquistata:
il nuovo Marte per vendetta e rimorso
dama con forza di spavento onorata.
Q.95
Davanti al monastero trovato fanciullo gemello
d’eroico sangue di monaco e antico:
sua fama per setta lingua e potenza sua
che si dirà ben elevato il vopisco.
Q.96
Colui che avrà l’incarico di distruggere
templi e sette, cambiati da fantasia,
più alle rocce che ai viventi nuocerà
per lingua ornata d’orecchie stanche.
Q.97
Ciò che ferro e fiamma non hanno saputo realizzare,
la dolce lingua al consiglio farà.
Con riposo, sogno, il re farà fantasticare.
Più il nemico nel fuoco, sangue militare.
Q.98
Il capo che avrà condotto popolo infinito
lontano dal suo cielo, da abitudini e lingua straniera:
cinquemila in Creta e Tessaglia finiti,
il capo in fuga salvato in granaio marino.
Q.99
Il gran monarca che farà unione
con due re uniti per amicizia:
o quale sospiro farà la grande famiglia:
fanciulli Narbon all’intorno che pietà!
Q.100
A lungo in ciel sarà visto un grigio uccello
vicino a Dole e alla terra toscana,
tenendo nel becco un verdeggiante ramo,
allora morirà un grande e finirà la guerra.

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