Perchè Non sono stati fermati in tempo????
I primi segnali della strage potevano essere intravisti già nel 1996, al tempo in cui Eric Harris mise in piedi un suo sito web su AOL, originariamente inteso per ospitare alcuni livelli del videogioco Doom. Sullo stesso sito Harris creò un blog che conteneva barzellette e brevi pensieri sui suoi genitori, la scuola e gli amici.
Verso la fine di quello stesso anno, tuttavia, sul sito apparvero contenuti inusuali, tra cui indicazioni su come introdursi in un sistema informatico, su come fabbricare esplosivi, e un elenco dei problemi creati giornalmente da Harris insieme sempre a Klebold. All’inizio del 1997 iniziò a trasparire dagli interventi nel blog la sempre più crescente rabbia di Harris contro la società.
Il sito aveva pochi visitatori e passò praticamente inosservato fino alla fine del 1997, quando l'investigatore Michael Guerra dell'Ufficio dello Sceriffo della contea di Jefferson (Jefferson County) fu informato della sua esistenza in seguito ad una denuncia dei genitori di Brooks Brown, un vecchio amico di Harris, che avevano scoperto che Harris scriveva minacce di morte nei confronti del loro figlio. L'investigatore Guerra scoprì che la pagina conteneva anche minacce dirette a studenti e insegnanti della Columbine High School. Nel sito erano presenti anche molte frasi che Harris aveva scritto a proposito del suo odio verso la società e del suo desiderio di uccidere chi lo infastidiva. I due ragazzi erano conosciuti nel loro liceo anche per essersi vantati di essere membri della Trench Coat Mafia(la mafia in impermeabile), anche se indagini successive smentirono questa ipotesi rivelando che i due ragazzi non avevano nessun legame con questo gruppo privato. La Trench Coat Mafia era una banda di una ventina di studenti formatasi tra il 1994 e il 1995, che i compagni chiamavano "la merda della terra". Da mesi minacciavano di vendicarsi, di "far vedere a tutti chi erano". Il giorno del massacro molti ragazzi li avevano riconosciuti subito quando li avevano visti entrare gridando "Revenge!" (vendetta).
Nonostante fossero in corso queste indagini, Harris continuò ad inserire nuovo materiale sul sito, tra cui l'annuncio del completamento di tubi bomba, un elenco di armi e una lista di persone che voleva colpire.[3] Quando Harris ammise di possedere esplosivi, l'investigatore decise di scrivere una testimonianza giurata per ottenere un mandato di perquisizione della casa del giovane studente, documento che non fu però mai depositato. L'esistenza di questa testimonianza giurata è stata tenuta nascosta dai funzionari della contea di Jefferson e l'opinione pubblica ne è venuta a conoscenza solo nel settembre 2001, in seguito all'inchiesta giornalistica del programma televisivo americano 60 Minutes.
Castigo O Vendetta?
Il 30 gennaio 1998 Eric Harris e Dylan Klebold furono arrestati perché trovati in possesso di pezzi per computer rubati da un furgone parcheggiato vicino a Littleton (Colorado). Entrambi presero parte ad un'udienza in tribunale, dove un giudice decise, in base alla loro mancanza di giudizio morale, che avrebbero avuto bisogno di aiuto psichiatrico. Harris e Klebold evitarono un procedimento legale partecipando a lavori utili alla comunità al centro ricreativo giovanile locale. Qualche settimana dopo si scusarono per il furto ottenendo così il totale sconto della pena. Harris, vista la possibilità di farsi notare, scrisse una lettera al danneggiato dal furto offrendo empatia piuttosto che semplici scuse.[4] In questo periodo di tempo ostentò spesso il suo finto rimorso celebrando poi, di nascosto, sé stesso e la sua capacità di fingere in varie pagine del suo diario.[5] Si pensa che, poco dopo la fine delle cure psichiatriche, nell'aprile 1998, Harris e Klebold cominciarono ad organizzare il futuro attacco come forma di vendetta, in quanto la coppia si sentiva "in guerra" contro la società e provava un bisogno di rivalsa nei confronti di coloro che odiava.
Durante la cura psichiatrica a Harris fu prescritto il farmaco antidepressivo Zoloft. Poco tempo dopo Harris ammise di avere pensieri suicidi e omicidi nei confronti dei genitori. Ma anziché sospendere immediatamente la somministrazione di antidepressivi, i medici prescrissero a Harris il Luvox, farmaco antidepressivo a base di fluvoxamina molto simile a quello precedente. Qualche analista sostenne in seguito, che proprio questa cura contribuì in buona parte alle azioni di Harris, argomentando che gli effetti collaterali di queste droghe includono una crescita di aggressività, perdita del sentimento del rimorso, depersonalizzazione e sindromi maniacali.[6] Pare esista una correlazione tra gli episodi di "sparatorie scolastiche" - il cui decorso medico è stato reso pubblico - e l'uso o la recente interruzione di questi tipi di cura.
Poco dopo l'udienza in tribunale, il blog di Harris scomparve e il sito ritornò alla sola funzione originale di proporre livelli per il videogioco Doom. Probabilmente il blog scomparve proprio perché Harris aveva intuito che la madre di Brooks Brown vi aveva letto le minacce al figlio e aveva avvisato le autorità. Harris iniziò allora a scrivere i suoi pensieri e i suoi piani in appunti cartacei. Tuttavia continuò ad aggiornare una sezione del suo sito sui suoi progressi nel collezionare armi e nel costruire bombe. America Online cancellò permanentemente dai suoi server il sito, quando la sua esistenza divenne nota al grande pubblico.[7]
La sparatoria comincia [modifica]
Quando i due compresero che le bombe in mensa non erano esplose, si incontrarono di nuovo presso l'auto di Harris per armarsi e si incamminarono verso la mensa. Salirono poi in cima alle scale dell'entrata ovest, il punto più alto del campus. Questa era una posizione favorevole: l'entrata laterale della mensa era alla base delle scale, l'entrata ovest era alla loro sinistra e i campi sportivi alla loro destra.
Feriti e morti nelle fasi iniziali |
1. Rachel Scott, uccisa da proiettili alla testa e al petto in un prato a fianco dell'entrata ovest. |
2. Richard Castaldo, colpito a un braccio, al petto, alla schiena e all'addome nello stesso prato. |
3. Daniel Rohrbough, ucciso da un proiettile al petto sulla scalinata ovest. |
4. Sean Graves, colpito alla schiena e all'addome sulla scalinata ovest. |
5. Lance Kirklin, colpito ad una gamba, al collo e alla mascella sulla scalinata ovest. |
6. Michael Johnson, scappato dalla collinetta ferendosi viso, braccia e gambe. |
7. Mark Taylor, colpito al petto, alle braccia e ad una gamba sulla collinetta. |
8. Anne-Marie Hochhalter, colpita al petto, ad un braccio, all'addome, alla schiena e alla gamba sinistra vicino all'entrata della mensa. |
9. Brian Anderson, ferito vicino all'entrata ovest da schegge di vetro. |
10. Patti Nielson, colpita ad una spalla da una scheggia vicino all'entrata ovest. |
11. Stephanie Munson, colpita alla caviglia nel corridoio nord. |
12. Dave Sanders, morto per emorragia dopo essere stato colpito al collo e alla schiena nel corridoio sud. |
Alle 11:19 un testimone sentì Eric Harris urlare:
« Via! Via! » |
In quel momento i due estrassero i loro fucili a pompa e cominciarono a sparare sui compagni di scuola. Rachel Scott e Richard Castaldo, che erano seduti su una collinetta d'erba a fianco dell'entrata ovest della scuola, furono colpiti e feriti gravemente. Uno dei due ragazzi, vista la Scott muoversi, sparò ancora alla ragazza, uccidendola. Non è chiaro né chi sparò per primo né chi uccise Rachel. Voci non confermate dissero che i due killer chiesero alla ragazza ferita se credeva in Dio, per poi ucciderla dopo la risposta:
« Sapete che ci credo » |
Queste voci sono state smentite da Richard Castaldo che ha dichiarato che i due non parlarono con loro né prima né durante la sparatoria.
Dopo la prima sparatoria, Harris si tolse il giubbotto di pelle e tirò fuori la carabina semi-automatica, dirigendosi verso la scalinata ovest. Daniel Rohrbough e due suoi amici, Sean Graves e Lance Kirklin, stavano salendo la scalinata. Colpito al petto, Rohrbough cadde sopra a Graves; un proiettile bucò un piede di Sean. La coppia rivolse allora i suoi spari verso Kirklin, che era in piedi di fronte a loro. Tutti e tre gli studenti caddero per terra feriti. Harris e Klebold si girarono e spararono verso sud a cinque studenti seduti su una collinetta adiacente alle scale, di fronte all'entrata ovest della scuola. Uno di questi, Michael Johnson, fu colpito ma continuò a correre e scappò. Mark Taylor cadde invece a terra dolorante, fingendosi morto. Gli altri tre scapparono illesi.
Mentre la sparatoria continuava, Sean Graves si alzò e zoppicò giù dalle scale fino all'entrata laterale della mensa, dove collassò di fronte alla porta. Anche Klebold iniziò a scendere gli scalini dirigendosi verso la mensa e nella discesa sparò di nuovo a Lance Kirklin in faccia, ferendolo gravemente. Intanto Daniel Rohrbough cominciò a scendere gli scalini trascinandosi in direzione della base delle scale. Vedendolo, Klebold lo avvicinò e gli sparò nella schiena a distanza ravvicinata, uccidendolo. Il folle continuò poi a scendere la scalinata ed entrò nella mensa, calpestando volontariamente il ferito Sean Graves, steso all'entrata della sala.
Si pensa che Klebold si fosse diretto verso la mensa per capire perché le bombe al propano non erano esplose. Non appena vi entrò, Harris cominciò a sparare giù dagli scalini verso diversi studenti seduti vicino all'entrata, ferendo Anne-Marie Hochhalter non appena provò a scappare. Dopo pochi secondi, Klebold tornò in cima alla scalinata per ritrovarsi con Harris.
I due provarono successivamente a sparare a degli studenti in piedi vicino al campo da calcio, mancandoli. Poi lanciarono tubi bomba nel parcheggio, sul tetto e nella collina a est ma nessuno di questi esplose. Intanto, dentro al campus, l'insegnante Patti Nielson, vedendo cosa stava succedendo, camminò verso l'entrata ovest accompagnata dallo studente Brian Anderson per dire ai suoi due studenti di "smetterla"[16], perché credeva che quello che Harris e Klebold stessero facendo fosse un video per il corso di cinematografia. Appena Anderson aprì la prima porta, i due spararono alla finestra. Anderson si ferì con un pezzo di vetro e la Nielson fu colpita alla spalla da una scheggia. Reagendo per la paura, si rialzò velocemente e corse attraverso il corridorio fino alla biblioteca, dove cominciò ad avvisare gli studenti all'interno invitandoli a nascondersi sotto i banchi e a rimanere in silenzio. Poi chiamò il 9-1-1(numero americano per i casi di emergenza) e si nascose dietro la cattedra della biblioteca. Brian Anderson rimase indietro, intrappolato tra le porte esterne e quelle interne.
Nel frattempo, uno sceriffo della polizia giunto sulla scena cominciò a sparare a Harris e a Klebold, distraendoli dal ferito Brian Anderson che riuscì a scappare e a rifugiarsi in biblioteca, dove si infilò in una stanza del personale. Harris sparò dieci colpi allo sceriffo, che fu così costretto a chiamare altre pattuglie via radio. Quando la sua arma si ruppe, Harris corse dentro la scuola insieme a Klebold. I due proseguirono per il corridoio nord sparando a chiunque vedessero e lanciando tubi bomba. Nel far questo, colpirono Stephanie Munson alla caviglia ma la ragazza riuscì lo stesso ad uscire dalla scuola e a rifugiarsi in una casa sull'altro lato della strada.
I due procedettero sparando fuori dalla finestra verso l'entrata est della scuola. Dopo aver percorso il corridoio diverse volte, sparando a chiunque vedessero (ma senza ferirne nessuno), tornarono indietro verso l'entrata ovest e si diressero verso il corridoio della biblioteca.
Intanto alcuni momenti prima, l'insegnante William "Dave" Sanders aveva evacuato la mensa attraverso una scala che conduceva al secondo piano. La scalinata era all'angolo tra il corridoio della biblioteca e il corridoio sud. Sanders e uno studente girarono l'angolo e camminarono lungo il corridoio della biblioteca quando videro Harris e Klebold che arrivavano dal corridoio nord. Velocemente i due scapparono dall'altra parte (si crede, ma non è confermato, che Sanders stesse dirigendosi verso la biblioteca per evacuare gli studenti che erano lì)[17]. Harris e Klebold girarono l'angolo e spararono ad entrambi, colpendo Dave Sanders al petto ma mancando lo studente, che corse all'interno della classe di scienze SCI-1 avvisando l'insegnante all'interno. Nel frattempo, Harris e Klebold ritornarono nel corridoio nord mentre Sanders si trascinò verso la classe di scienze. L'insegnante lì presente lo portò in un'altra classe dove due studenti gli praticarono il primo soccorso e provarono a contattare la polizia all'esterno. Tuttavia, Sanders morì alle 15:00 circa.
Il massacro nella biblioteca [modifica]
Mentre la sparatoria continuava, l'insegnante Patti Nielson era al telefono con il servizio di emergenza, raccontando la sua esperienza mentre cercava di far nascondere gli studenti sotto i banchi. La telefonata fu ricevuta dall'operatore del 9-1-1 alle 11:25:05. Fra l'inizio della chiamata e l'ingresso di Harris e Klebold in biblioteca passarono quattro minuti e dieci secondi. Prima di entrare, i due, dalla scalinata del corridoio sud, lanciarono all'interno della mensa due tubi bomba che esplosero entrambi (una delle due esplosioni fu ripresa dalla telecamera a circuito chiuso). Un altro ordigno fu gettato nel corridoio della biblioteca e anch'esso esplose danneggiando alcuni armadietti. Alle 11:29 i due assassini entrarono nella biblioteca dove cinquantadue studenti, tre addetti alla biblioteca e la signora Nielson si stavano nascondendo sotto i banchi e dentro alcune stanzette circostanti.
Feriti e morti nella biblioteca |
13. Evan Todd, subì lievi ferite dalle schegge del banco dove si stava nascondendo. |
14. Kyle Velasquez, ucciso da ferite da arma da fuoco alla testa e alla schiena. |
15. Patrick Ireland, ferito ad un braccio, ad una gamba, alla testa e ad un piede. |
16. Daniel Steepleton, ferito ad una coscia. |
17. Makai Hall, ferito ad un ginocchio. |
18. Steven Curnow, ucciso da uno sparo al collo. |
19. Kasey Ruegsegger, ferito ad una mano, ad un braccio e ad una spalla. |
20. Cassie Bernall, uccisa da uno sparo alla testa. |
21. Isaiah Shoels, ucciso da uno sparo al petto. |
22. Matthew Kechter, ucciso da uno sparo al petto. |
23. Lisa Kreutz, colpita a una spalla, a una mano e alle braccia. |
24. Valeen Schnurr, ferita al petto, alle braccia e all'addome. |
25. Mark Kintgen, colpito alla testa e ad una spalla. |
26. Lauren Townsend, uccisa da ferite multiple da arma da fuoco alla testa, al petto e al basso ventre. |
27. Nicole Nowlen, colpita all'addome. |
28. John Tomlin, ucciso da spari multipli alla testa e al collo. |
29. Kelly Fleming, uccisa da uno sparo alla schiena. |
30. Jeanna Park, colpita a un ginocchio, a una spalla e a un piede. |
31. Daniel Mauser, ucciso da uno sparo in faccia. |
32. Jennifer Doyle, colpita ad una mano, ad una gamba e ad una spalla. |
33. Austin Eubanks, colpito da un colpo alla testa e ad un ginocchio. |
34. Corey DePooter, ucciso da spari al petto e al collo. |
Appena entrato, Harris sparò ad un espositore di vetro che si trovava dall'altra parte della sala, ferendo lo studente Evan Todd che si stava nascondendo in quel luogo. Harris gridò a tutti di alzarsi così forte che poté essere sentito sulla telefonata al 9-1-1 delle 11:29:18. Il personale e gli studenti che si stavano nascondendo sentirono i due urlare cose come:
« Tutti quelli col cappello bianco o da baseball, in piedi! » |
oppure
« Tutti gli atleti, in piedi! Prenderemo i tipi col cappello bianco! » |
(vestire un cappello bianco da baseball alla Columbine è una tradizione per i membri delle squadre sportive).
Quando nessuno si alzò, Eric disse:
« Va bene, comincerò a sparare comunque! » |
I due poi si spostarono dall'altra parte della biblioteca, verso due file di computer. Evan Todd utilizzò questo tempo per nascondersi dietro alla cattedra mentre Kyle Velasquez si sedette nella fila nord di computer senza nascondersi sotto il banco. Klebold gli sparò per primo, colpendolo alla testa e alla schiena e uccidendolo sul colpo. Dopo gli spari i due killer appoggiarono le loro borse piene di munizioni e cominciarono a ricaricare le loro armi, prima di camminare verso la finestra guardando la scala all'esterno che in precedenza avevano attraversato. Vedendo la polizia che evacuava gli studenti, cominciarono a sparare fuori dalla finestra, provocando l'immediata risposta dei poliziotti.
Dopo pochi secondi, Klebold si girò e sparò con il fucile a pompa ad un tavolo vicino, ferendo Patrick Ireland, Daniel Steepleton e Makai Hall, poi si tolse il cappotto di pelle. Harris prese il suo fucile a pompa e camminò verso la fila di computer, sparando sotto il primo banco senza guardare chi ci fosse sotto. Lo sparo uccise Steven Curnow. Poi colpì sotto il banco a fianco, ferendo Kasey Ruegsegger.
Il rapporto ufficiale riportò che Harris camminò verso la fila di computer più bassa, dove sparò a Cassie Bernall in testa. Il rinculo della sua arma lo colpì al volto rompendogli il naso. Molti sostengono che alla Bernall, prima dello sparo che le fu fatale, fu chiesto:
« Credi in Dio? » |
Le indagini ufficiali hanno comunque smentito questa versione, affermando però che questa domanda fu posta a Valeen Schnurr, una studentessa sopravvissuta. Infatti tre studenti che assistettero alla morte della ragazza, inclusa la persona che si stava nascondendo con lei sotto il banco, confermarono che non le fu rivolta questa domanda[18].
Successivamente Harris si girò verso il tavolo successivo nei cui pressi sedeva la studentessa Bree Pasquale. Il ragazzo le chiese se voleva morire e lei rispose con una supplica. I testimoni raccontano che Harris rimase disorientato da questo gesto, ma è più probabile che il suo blocco fosse dovuto al dolore per la ferita al naso che sanguinava copiosamente. In seguito, mentre Harris sbeffeggiava la Pasquale, Patrick Ireland approfittò della situazione per praticare il primo soccorso ad uno dei feriti vicino a lui. Klebold, vedendolo, gli sparò due volte alla testa e una volta ad un piede (questo sparo fu così violento da togliergli la scarpa). Cadde a terra privo di conoscenza, ma ancora vivo.
Successivamente, Klebold camminò verso un'altra fila di tavoli, scoprendo Isaiah Shoels, Matthew Kechter e Craig Scott (tutti popolari atleti a scuola, l'ultimo dei quali era il fratello di Rachel Scott) che vi si nascondevano sotto. Provò a tirar fuori Isaiah ma, non riuscendoci, fu costretto a chiamare Harris, che lasciò così Bree Pasquale per unirsi a lui. Klebold e Harris sbeffeggiarono e insultarono (anche con parole razziste, dato che il ragazzo era di colore) Shoels per qualche secondo. Poi Harris si chinò e gli sparò nel petto da vicino, uccidendolo. Anche Klebold si chinò e aprì il fuoco, uccidendo Matthew Kechter. Per sua fortuna, Craig Scott non venne ucciso in quanto sembrava morto sotto il sangue dei suoi amici. Harris, rialzatosi, lanciò una bomba a CO2 verso il tavolo dove erano nascosti Hall, Steepleton e Ireland. Makai Hall rilanciò la bomba indietro e l'ordigno esplose più a sud.
Harris camminò poi verso lo scaffale di libri che si trovava tra la parte ovest e la parte centrale dei tavoli. Saltò su uno scaffale e lo agitò, sparando alcuni colpi in quella zona. Klebold camminò attraverso la zona principale oltrepassando la prima fila di scaffali, la zona della cattedra e una seconda fila di scaffali ad est. Harris camminò attraverso la zona centrale incontrandosi lì con il suo amico. Klebold procedette sparando ad un contenitore di vetro vicino alla porta, poi si girò e sparò al tavolo a lui più vicino, ferendo Mark Kintgen. Si girò ancora verso il tavolo alla sua sinistra e gli sparò contro, ferendo Lisa Kreutz e Val Schnurr con lo stesso proiettile. Infine si avvicinò ad un altro tavolo e sparò di nuovo, uccidendo Lauren Townsend.
Harris, nel frattempo, era salito sopra ad un altro tavolo sotto il quale si nascondevano due ragazze. Sceso dal tavolo si chinò a guardarle, etichettandole verbalmente come "patetiche". I due ragazzi andarono poi vicino ad un tavolo vuoto e cominciarono a ricaricare le loro armi. La Schnurr, che era gravemente ferita, cominciò a piangere dicendo:
« Oh Signore aiutami! » |
Klebold allora tornò indietro e le chiese se credeva in Dio. Lei rispose confusamente, dicendo prima "no" e poi "sì" alla ricerca della risposta "giusta". Lui le chiese:
« Perché? » |
La ragazza disse:
« Credo in Dio perché è quello in cui crede la mia famiglia » |
Klebold la prese in giro e poi se ne andò. Fu questo episodio a condurre alla controversia legata a Cassie Bernall poiché i testimoni oculari, che credevano di aver sentito la Bernall rispondere così, rimasero confusi dalle voci e dalle sembianze simili delle due ragazze.
Harris si diresse poi verso un altro tavolo e sparò due volte sotto di esso, ferendo Nicole Nowlen e John Tomlin. Quando Tomlin provò a strisciarne fuori, Klebold arrivò da un angolo e lo prese a calci. Harris derise questo tentativo di fuga e Klebold sparò al ragazzo più volte, uccidendolo. Harris tornò indietro verso il luogo in cui giaceva Lauren Townsend. Dietro il corpo, Kelly Fleming e Bree Pasquale erano sedute a fianco del tavolo e non sotto. Harris sparò alla Fleming con il fucile, colpendola nella schiena e uccidendola sul colpo. Continuò poi a sparare al tavolo dietro a lei, colpendo di nuovo la Townsend e la Kreutz e ferendo Jeanna Park (l'autopsia ha poi rivelato che la Townsend era già stata uccisa dal primo colpo).
Alle 11:37 i due assassini si spostarono verso il centro della biblioteca, dove continuarono a ricaricare le armi sopra un tavolo in mezzo alla stanza. Harris, notato uno studente lì vicino, gli chiese di identificarsi. Lo studente era John Savage, un conoscente di Klebold. Savage chiese a Klebold che cosa stessero facendo e si sentì rispondere:
« Oh, stiamo solamente uccidendo gente. » |
Savage chiese allora se l'avrebbero ucciso. Klebold esitò ma poi lo autorizzò a lasciare la libreria. Il ragazzo scappò immediatamente, uscendo dalla porta principale della biblioteca.
Dopo la fuga di Savage, Harris si girò e sparò con la sua carabina ad un tavolo a nord, colpendo Daniel Mauser in faccia da distanza ravvicinata, uccidendolo. Entrambi i killer si spostarono verso sud dove spararono a caso sotto un altro tavolo, ferendo gravemente Jennifer Doyle e Austin Eubanks e uccidendo Corey DePooter, l'ultima vittima del massacro, che aveva mantenuto la calma tra i suoi amici durante la sparatoria.
A questo punto diversi testimoni sentirono Harris e Klebold fare commenti su come non trovassero più elettrizzante sparare alle vittime. Klebold disse:
« Magari dovremmo cominciare ad accoltellare la gente, sarebbe più divertente.. » |
Entrambi i ragazzi si spostarono verso la cattedra principale della biblioteca. Harris tirò una bomba Molotov verso l'uscita sud-ovest della biblioteca, ma questa non esplose. Poi girò attorno al lato est della cattedra e Klebold lo raggiunse da ovest. I due si diressero dove si era spostato Evan Todd dopo l'incidente con la fotocopiatrice. Gli assassini si presero gioco di Todd e parlarono di come ucciderlo, ma poi si allontanarono. Klebold si girò e sparò un colpo dentro una stanza del personale della libreria, colpendo una piccola televisione. Lo stesso sbatté una sedia sopra il terminale dei computer che era sulla cattedra, proprio sopra a dove Patti Nielson si stava nascondendo. Poi i due uscirono dalla biblioteca alle 11:42, ponendo così fine al brutale massacro.
Subito dopo la loro uscita dalla biblioteca, trentaquattro studenti illesi e dieci feriti evacuarono la stanza attraverso la porta nord, che conduceva alla scala adiacente l'entrata ovest. Patrick Ireland, che era svenuto, e Lisa Kreutz, che non riusciva a muoversi, rimasero nell'edificio. Patti Nielson corse dentro la stanza del personale dove Klebold aveva sparato poco prima, trovando Brian Anderson e tre addetti alla biblioteca; si chiusero lì dentro e vi rimasero fino alle 15:30 circa.
Il suicidio di Harris e Klebold [modifica]
Dopo aver abbandonato la biblioteca, i due si diressero alla zona di scienze e lanciarono una piccola bomba all'interno di uno sgabuzzino. Quando l'ordigno esplose, scapparono. Un insegnante che era nella stanza a fianco spense il fuoco. I ragazzi proseguirono attraverso il corridoio sud, poi si fermarono e cominciarono a sparare all'interno di un'aula vuota di scienze. Subito dopo scesero le scale fino alla mensa dove erano stati già in precedenza ripresi dalle telecamere di sicurezza. La registrazione mostrò Harris mentre cercava di far detonare una delle bombe al propano, senza successo. Il ragazzo, avvilito, bevve allora un sorso di una bevanda lì abbandonata e, lanciata ancora un'altra molotov, anche questa rimasta inesplosa, lasciò insieme all'amico la mensa per salire di nuovo le scale. Appena iniziarono la salita, la bomba detonò (come si poté vedere nuovamente dalle telecamere) causando una grossa fiamma, estinta poi dagli spruzzatori anti-incendio. Harris e Klebold lasciarono la mensa alle 11:50 circa.
Una volta tornati al piano superiore, camminarono per il corridoio nord e il corridoio sud senza meta, sparando casualmente. Mentre camminavano, spesso guardarono attraverso le piccole finestrelle delle porte delle classi per vedere se vi fosse qualche studente, ma non provarono ad entrare in nessuna aula. I due si diressero verso l'entrata di un bagno dove cominciarono a schernire gli studenti all'interno dicendo cose come:
« Sappiamo che siete lì dentro » |
« Stiamo per uccidere chiunque si trovi qui » |
senza però mai entrare nella stanza. Alle 11:55, i due tornarono in mensa ed entrarono in cucina, poi tornarono ancora su per le scale e di nuovo nel corridoio sud alle 11:58.
Morte dei due ragazzi |
35. Eric Harris, suicidatosi con un unico colpo alla bocca. |
36. Dylan Klebold, suicidatosi con un unico colpo alla testa. |
Alle 12:05, i due entrarono di nuovo nella biblioteca, in cui si trovavano in quel momento (oltre ai cadaveri) solo Patrick Ireland, privo di sensi, e Lisa Kreutz che fingeva di essere morta. Non si sa cosa fecero dopo aver abbandonato la mensa e prima di tornare in biblioteca. Una volta dentro, provarono a sparare fuori dalle finestre ai poliziotti, senza successo. Si spostarono verso un tavolo vicino ai corpi di Matthew Kechter e Isaiah Shoels e lì si spararono, suicidandosi.
Secondo alcune teorie Klebold non si suicidò, ma fu ucciso da Harris. In alcune fotografie della scena del crimine, il fucile di Klebold era troppo fuori dalla sua portata per che lui potesse essersi sparato. Alcuni credono a questa teoria come dimostra una scena nel ultimo video ripreso dalle telecamere di sicurezza del seminterrato (che deve ancora essere rilasciato al pubblico) in cui Klebold disse a Harris che era ebraico. Harris, che nel suo diario aveva diverse svastiche disegnate, sarebbe rimasto scioccato da questa rivelazione. Klebold cercò poi di spiegare che era solo per metà ebreo, Harris gli disse semplicemente:
« Beh, è troppo brutto » |
Klebold rimase seduto per un attimo, come se avesse paura di essere aggredito da Harris. Klebold si suicidò con un colpo alla tempia sinistra con la sua TEC-DC9. Harris si sparò in bocca con il suo fucile da caccia.
Alle 14:38 Patrick Ireland riprese conoscenza e strisciò verso la finestra, dalla quale provò ad uscire. Fu tirato fuori dalla scuola attraverso la stessa finestra dai membri della SWAT, questa scena fu trasmessa in televisione e rimase una delle più famose della tragica giornata. Lisa Kreutz, ferita, rimase sola nella biblioteca fino a che la polizia non fece irruzione alle 15:25. La ragazza fu poi portata fuori e soccorsa, insieme a Patti Nielson, Brian Anderson e i tre addetti alla biblioteca.
La sparatoria si conclude [modifica]
A mezzogiorno circa le squadre della SWAT stazionavano all'esterno della scuola e le ambulanze avevano cominciato a portare i feriti agli ospedali vicini. Nel frattempo i familiari delle vittime e il personale scolastico si radunavano nella vicina Scuola Elementare di Leawood per ricevere informazioni.
Alle 12:20 la polizia chiese munizioni aggiuntive in caso di sparatoria anche se gli assassini avevano smesso di sparare pochi minuti prima. Alle 12:45 le squadre SWAT cominciarono a controllare ogni stanza della scuola esaminando zaini e banchi. Le autorità scoprirono i tubi bomba alle 13:00 e gli SWAT cominciarono a trovare gli studenti nascosti alle 14:30. Tutti gli studenti, gli insegnanti e il personale scolastico furono evacuati e furono prestate loro le prime cure mediche, prima di incontrare i familiari alla Scuola Elementare di Leawood. Le squadre di soccorso trovarono i corpi nella biblioteca alle 15:30.
Alle 16:00, lo sceriffo fece una stima iniziale di 25 morti tra studenti e insegnanti; la sua stima fu di 10 persone in più rispetto ai morti reali. Disse inoltre che la polizia stava cercando i corpi di Harris e Klebold nella biblioteca. Alle 16:30 la scuola fu dichiarata sicura; tuttavia, alle 17:30, furono ancora trovate bombe nel parcheggio e sul tetto. Alle 18:15 la polizia trovò una bomba in un'auto nel parcheggio. Lo sceriffo decise allora di proclamare l'intera scuola "scena del crimine"; in quel momento tredici morti, inclusi Harris e Klebold, erano ancora all'interno dell'edificio. Alle 22:45 la bomba nell'auto parcheggiata esplose mentre un poliziotto tentava di disinnescarla. Fortunatamente nessuno si ferì.
Estratto da WIKIPEDIA enciclopedia su internet
Estratto da WIKIPEDIA enciclopedia su internet
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