Alcune lettere misteriose riaprono le ipotesi sulla morte di Michael Jackson. Il re del pop, deceduto a causa di una dose eccessiva di Propofol, un potente sedativo, poco prima di morire aveva scritto alcune lettere, 13 per la precisione, in cui svelava ad un amico la paura di essere ucciso. “Stanno tentando di uccidermi…”, “Ho paura per la mia vita”, si legge nelle missive scritte da Michael Jackson. A riceverle Michael Jacobshagen, suo amico di lunga data, che ha deciso di rendere pubbliche le missive per supportare la teoria secondo cui il cantante sarebbe stato assassinato.
Intervistato in un programma della tv australiana, Jacobshagen ha raccontato di essere stato improvvisamente chiamato da Michael Jackson quando si trovava in Germania. Il re del pop l’avrebbe pregato piangendo di tornare negli Stati Uniti. Jacobshagen, arrivato a Los Angeles, avrebbe incontrato Michael, che gli avrebbe consegnato le lettere. Fra quelle pagine emerge il tormento e la paura di Michael, preoccupato per la sua incolumità. “Mi fanno molta pressione… sono preoccupato per la mia vita” si legge e non è chiaro chi siano quei personaggi misteriosi da cui era terrorizzato. Secondo molti sarebbero i promotori della AEG, che dovevano organizzare il tour in Inghilterra, ma Jackson purtroppo non fa nomi. “Durante quei giorni che ho passato con lui Michael era emotivamente molto provato” ha spiegato l’amico, confermando di fatto la teoria di Paris, figlia del re del pop, che in un’intervista aveva affermato di essere convinta che suo padre era stato ucciso.
“Lo hanno ammazzato – ha svelato in un’intervista -. È ovvio, tutto tende verso questa spiegazione. Può sembrare una teoria complottista o una stronzata, ma noi della famiglia e i veri fan sappiamo che è così. La storia ufficiale della sua morte è tutta una montatura. Ogni tanto mio padre diceva che qualcuno lo aveva preso di mira. “Mi uccideranno un giorno”, ripeteva”.
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