Translate

venerdì 2 marzo 2012

Nebulosa Di Orione


Astronomi Vedono le Stelle Cambiare Davanti ai Loro Occhi nella Nebulosa di Orione



Nuova vista della nebulosa di Orione che mette in evidenza molte stelle nascoste tra il gas e la polvere.
Credit: NASA/ESA/JPL-Caltech/IRAM

Grazie agli sforzi congiunti dei team dietro i due maggiori osservatori spaziali ad infrarossi, Herschel e Spitzer, siamo riusciti ad ottenere questa nuova straordinaria vista della Nebulosa di Orione. I differenti colori riflettono le differenti lunghezze d'onda della luce infrarossa che sono state catturate dai due osservatori spaziali, e combinando le loro osservazioni, gli astronomi possono ottenere un'immagine più completa della formazione stellare. Ed infatti, gli astronomi sono persino riusciti a intravedere giovani stelle nella nebulosa di Orione che cambiavano proprio sotto i loro occhi, durante un periodo di solo qualche settimana!

Gli astronomi del team di Herschel hanno mappato la regione del cielo una volta a settimana per 6 settimane tra l'inverno e la primavera del 2011. Notate la collana di stelle nella parte centrale dell'immagine? In quelle poche settimane, c'è stato un cambio discernibile nelle stelle, che si sono prima riscaldate e poi raffreddate. Gli astronomi si sono chiesti se queste stelle erano in realtà nella fase in cui passano da embrioni stellari a diventare delle stelle vere e proprie.
Per monitorare l'attività delle protostelle, la Photodetector Array Camera, ed il Spettrometro di Herschel, hanno osservato la nebulosa nelle lunghezze d'onda più lunghe dell'infrarosso, rintracciando così le particelle di polvere più fredde. Spitzer invece ha guardato alla polvere più calda e le radiazioni a lunghezze d'onda più corte. In questi dati, gli astronomi hanno notato che diverse stelle giovani variavano nella loro luminosità di oltre il 20% in solo poche settimane!
E dato che questo scintillio proviene da materiale freddo che emette luce infrarossa, il materiale dev'essere lontano dal centro caldo della giovane stella e probabilmente proviene dalle zone esterne del disco o dal gas che la circonda. A questa distanza, dovrebbe volerci da anni a secoli perché il materiale cada a spirale verso la stella crescente, non dovrebbero esserci effetti visibili solo in poche settimane.
Secondo gli astronomi ci sono già un paio di possibili spiegazioni. Una possibilità è che filamenti globulosi di gas sono scese a spirale dalle regioni esterne fino alla stella, riscaldando temporaneamente l'oggetto ogni volta che un globulo colpisce il disco interno. O, potrebbe darsi che del materiale occasionalmente si accumula nella zona interna del disco e getta un'ombra sulla parte esterna.
"La straordinaria sensibilità di Herschel apre tante nuove possibilità di studio per gli astronomi perché possano indagare la formazione stellare, e siamo molto eccitati di essere riusciti a osservare una variabilità breve in proto-stelle nella nebulosa di Orione" ha spiegato Nicolas Billot, astronomo dell'IRAM (Istituto di Radioastronomia Millimetrica), Granada, Spagna, che sta preparando una pubblicazione completa sulle scoperte fatte. "Ulteriori osservazioni con Herschel ci aiuteranno ad identificare i processi fisici responsabili per questa variabilità."
http://www.nasa.gov/mission_pages/herschel/news/herschel20120229

Nessun commento:

Posta un commento