sabato 31 marzo 2012
giovedì 29 marzo 2012
Incredibile!!!!!!!!!!!!
Gli Italiani riescono ancora a stupire il mondo. Ne è la prova l'ultima richiesta del Segretario del Sisa che chiede l'interruzzione anticipata delle lezioni scolastiche per il 21 Dicembre 2012. Motivo? I Maya
Alla fine del mondo non ci crede ma Davide Rossi, segretario del Sisa (sindacato indipendente della scuola e ambiente) ha scritto, come riportato sul sito il messaggero, al ministro Profumo per chiedere la sospensione delle lezioni per il 21 dicembre prossimo così come previsto dalla profezia Maya. «Il Sisa, pur ritenendo prive di fondamento le tesi connesse con la fine del mondo, prevista per il 21 dicembre 2012, ritiene che molto probabilmente l’avvicinarsi di tale data genererà fenomeni di massa, quali allontanamento dai centri cittadini verso la campagna e accaparramento di generi di prima necessità, non solo alimentari. Dal punto di vista didattico è prevedibile una forte riduzione della frequenza scolastica dei discenti».
Dopo queste considerazioni la soluzione è una sola: prevedere nel calendario scolastico del prossimo anno la chiusra anticipata delle scuole per le festività natalizie.
«Ci domandiamo - scrive ancora Rossi - se, nell’esclusivo interesse del successo dell’azione educativa, non valga la pena anticipare l’inizio delle vacanze natalizie, stabilendo nel 19 dicembre 2012 l’ultimo giorno di scuola del corrente anno solare, per tutto il territorio nazionale. Si permetterebbe così, a chi lo ritiene necessario, di potersi allontanare dalla propria abituale dimora nel corso della giornata del 20 dicembre 2012»
Si, magari in direzione di Marte...
mercoledì 28 marzo 2012
NIBIRU E NEPHILIM SULLE BANCONOTE MONDIALI
QUELLO CHE VEDETE IN FOTO E’ LA RIPRODUZIONE DI MARDUK
Divinità della Mesopotamia indentificata anche con il Nibiru, patria degli Annunaki di cui si parla tanto. Niente di strano se lo ritroviamo raffigurato sui dinari iracheni, precisamente sul taglio da 25.000.
LO POTETE OSSERVARE
Sul lato sinistro della banconota nella sua forma stilizzata.
Ma non è l’unica banconota che lo rappresenta…
POSSIAMO INFATTI
trovarlo raffigurato addirittura in Europa e più precisamente in Svizzera sui 10 franchi del 1981, con il Sistema Solare in bella vista, i pianeti e le relative lune ed un corpo celeste che lo attraversa in un’orbita ellittica. Nibiru? Una cometa? Giudicate voi, ma come coincidenza mi sembra davvero eccessiva.
E CHE DIRE DEI 100 FRANCHI DEL 1998?
Cosa e chi rappresentano quelle strane figure alte e sottili? Giganti, Nephilim, Annunaki? Forse viaggio con la fantasia ma, la Svizzera, sulle sue banconote, non poteva mettere una barretta di cioccolato o un orologio a cucù? Mah… molto strano.
Resti di specie umana non ancora nota Ominidi estintisi 11.500 anni fa
(ANSA) - ROMA, 14 MAR - Potrebbero appartenere ad una ancora sconosciuta specie umana, i resti fossili di uomini preistorici ritrovati all'interno di due grotte nel Sud-Ovest della Cina.
Gli ominidi, vissuti tra 14.500 e 11.500 anni fa, avrebbero avuto un aspetto inedito, un mix di caratteristiche anatomiche primitive e moderne. La scoperta, che potrebbe diventare una nuova pagina sull'evoluzione è pubblicata su Plos One da un gruppo di ricerca guidato dall'universita' australiana del Nuovo Galles del Sud.
link:http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2012/03/14/visualizza_new.html_131997648.html
Gli ominidi, vissuti tra 14.500 e 11.500 anni fa, avrebbero avuto un aspetto inedito, un mix di caratteristiche anatomiche primitive e moderne. La scoperta, che potrebbe diventare una nuova pagina sull'evoluzione è pubblicata su Plos One da un gruppo di ricerca guidato dall'universita' australiana del Nuovo Galles del Sud.
link:http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2012/03/14/visualizza_new.html_131997648.html
martedì 27 marzo 2012
Lo Zed
Recentissimi scavi e ritrovamenti sembrano dimostrare che all'interno della Grande Piramide di Cheope si trovino delle stanze segrete, custodi dell'esistenza di un'antichissima ed ormai perduta civiltà. Ma sono le autorità del Cairo a far tacere ogni cosa. Vediamo di cosa si tratta...
Oltre alle inquietanti ed incredibili scoperte che avvolgono i misteri delle Piramidi di Giza (per saperne di più) recentemente si è scoperto che nella Grande Piramide sia presente il famoso Zed, ovvero una torre molto particolare inserita sopra la Camera del Re, costituita da ben quattro blocchi giganteschi di granito. Secondo l'egittologia classica, lo Zed è semplicemente un simbolo con il quale gli antichi Egizi intendevano rappresentare il dio Osiride, ma secondo alcuni studiosi all'interno di questa torre sono contenuti documenti storici a cui fa riferimento anche il patriarca biblico Enoch. Questa torre risulterebbe essere antichissima e molto probabilmente in principio era situata sulla piramide di Zoser , la prima torre fatta eregere in Egitto e protetta da alte mura molto spesse e con un unico punto di accesso. Successivamente lo Zed, per difenderlo da cataclismi e probabilmente dall'imminente Diluvio Universale, fu smontato e rimontato poi all'interno della Grande Piramide. Ovviamente ciò farebbe spostare la data di tutte le costruzioni egizie indietro nel tempo, come sostengono numerosi studiosi. Inoltre, alcuni di essi, affermano anche che Abramo partì da Ur per giungere in Egitto per ricercare tali testi contenuti nello Zed. Si narra che lo Zed fu costruito dalla popolazione Sumera o dai loro Maestri, Annunaki, e che poi se ne appropriarono gli Accadi e si suppone che esso fosse situato come culmine della famosa Torre di Babele. La Torre di Babele, è la leggendaria costruzione di cui narra la Bibbia nel libro della Genesi.
« Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese del Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non dispenderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. »
Ma non è solo per il suo contenuto che lo Zed è sempre stato importante, ma per l'energia che esso è in grado di attirare. Infatti, assomiglia ad una immensa antenna ed i vari blocchi di granito orizzontali formano le braccia dell'antenna. Il granito contiene una buona quantità di silicio...
mercoledì 21 marzo 2012
ANUNNAKI il film?????? Chiuso il progetto e Film!!!!!
Nel 2005 il regista Jon Gress ha iniziato a lavorare su una trilogia di film sugli antichi Anunnaki ... ma dopo pochi mesi qualcosa è successo. Il progetto è stato chiuso e il film non è mai uscito. Tutte le fotografie, i video e le informazioni sono stati banditi da Internet. L'account di posta elettronica di Jon Gress è stato anche chiuso. Quasi tutte le tracce della produzione del film sono già state rimosse da Internet, compresa l'intervista con il regista del film, che è stato recentemente rimosso da Google. Il sito ufficiale del film è scomparso. Perché?
Film "ANUNNAKI"
Il progetto è stato chiuso e il film non è mai uscito. Perchè?
Tutte le fotografie, i video, le interviste agli attori e alla troupe, e poi tutte le altre informazioni sono stati banditi su Internet. L'account di posta elettronica di Jon Gress è stato anche chiuso. Quasi tutte le tracce della produzione del film sono già state rimosse da Internet, compresa l'ultima intervista con il regista del film, che è stato recentemente rimosso da Google. Il sito ufficiale del film è scomparso. Perché?
Il primo film digitale della trilogia "Anunnaki" ci stava per raccontare il tempo e il luogo, dove l'umanità ha fatto il suo più grande salto antropologico, insomma un film sullo stile di AVATAR in 3D dove la storia diventa Realtà...
Prima di sparire nel nulla il regista ha rilasciato questa intervista: "Questo è il primo lungometraggio in cui oggettivamente si può dimostrare come i Sumeri sono stati influenzati e diventano improvvisamente civiltà più avanzata al mondo. Molte persone ancora non sanno che ci sono macchine volanti sulla Terra, molto prima che gli egiziani avevano raggiunto il loro boom tecnologico. La scrittura cuneiforme improvvisamente compare in molte parti del mondo. La conoscenza avanzata delle stelle, l'agricoltura, il bestiame e anche la struttura sociale è stata introdotta al genere umano da civiltà avanzate extraterrestri. Questo film mostra come è stata scritta la storia e di come dovrebbe essere stato scritto tutto molto prima." "Non perdetevi questa intervista esclusiva mondiale. Scopri come gli Anunnaki hanno lavorato con l'umanità primitiva. La storia dietro la trilogia è vera, reale. L'evidenza è impressionante. Questo film indipendente è in procinto di cambiare il corso della storia del cinema ... "
INTERVISTA AL REGISTA DEL FILM "ANUNNAKI"
Ma purtroppo non fu così. Se la storia degli Anunnaki era uscita al cinema, sarebbe stata una bomba ad effetto, soprattutto nei confronti dell'opinione pubblica, ma anche nei confronti di tutte le religioni e del monoteismo occidentale (monoteismo cattolico). Di conseguenza avrebbe indebolito il controllo del Potere dei Governi che hanno occultato la Verità, gettando via la teoria dell'evoluzione darwiniana, che si sarebbe completamente trasformata nella nostra comprensione di noi stessi e del nostro ruolo nell'Universo. Non c'è da meravigliarsi allora, che il progetto è stato chiuso e il regista fatto sparire dalla circolazione. Dunque la domanda trova una risposta logica ed eloquente. Il POTERE non ha fatto molti sforzi per seppellire la storia del film che tutti attendevano nelle sale. "Anunnaki"? Era basato su una storia vera e scomoda nello stesso tempo e Zecharia Sitchin era stato uno dei consulenti.
di Massimo Fratini
di Massimo Fratini
sabato 17 marzo 2012
Una nana bruna ed il suo pianeta a 170 anni luce dalla Terra
Una nana bruna ed il suo pianeta a 170 anni luce dalla Terra
Gli astronomi hanno utilizzato l’Osservatorio Spaziale Herschel dell’ESA per osservare2M1207, una nana bruna con il suo disco circumstellare e un compagno planetario cinque volte più massiccio di Giove. Questi nuovi dati forniscono la prima immagine di questo sistema preso a lunghezze d’onda sub-millimetriche. La presenza di un disco di massa intorno a questa nana bruna di dieci milioni di anni suggerisce che la sua compagna planetaria si sia formata direttamente dalla frammentazione del disco. Questo riapre il dibattito su come i pianeti giganti si formano attorno oggetti stellari e sub-stellari. Le nane brune sono una classe sconcertante di oggetti a metà tra lo stato di stella e di pianeta. Non sono abbastanza massicce per innescare la fusione dell’idrogeno nei loro nuclei, come fanno le stelle, ma sono più massicce dei pianeti e quindi in grado – a differenza dei pianeti – di bruciare deuterio per un breve periodo al loro interno. La prima nana bruna fu scoperta nel 1995, e gli astronomi da quel momento ne hanno scoperte centinaia nella nostra Galassia, la Via Lattea, e hanno speculato circa l’origine di questi corpi celesti curiosi. Come le stelle, un certo numero di nane brune sono circondate da dischi di gas e polveri, molto simili a dischi circumstellari visti attorno a stelle giovani. Una manciata di loro sono anche note per possedere compagni planetari con le proprietà dei giganti gassosi e delle masse simili o superiori a Giove. Dal momento che la separazione tra questi oggetti di massa planetaria e dei loro organi madri è superiore ai valori tipici osservati per la maggior parte degli esopianeti gassosi giganti, questi compagni delle nane brune planetarie sono utili quando si studiano come i pianeti giganti si siano potuti formare a distanze piuttosto grandi dalle rispettive stelle. Due principali meccanismi fisici sono noti per causare la formazione di pianeti giganti gassosi attorno alle stelle: lo scenario ‘standard’ di accrescimento del nucleo e l’alternativa con la frammentazione del disco. La teoria suggerisce che la frammentazione del disco è più efficiente a formare pianeti giganti a grandi distanze: le nane brune con compagni planetari sono quindi un banco di prova cruciale per sondare la validità di questo modello alternativo per la formazione dei pianeti giganti. A questo scopo, un gruppo di astronomi guidati da Basmah Riaz presso l’Università di Hertfordshire, nel Regno Unito, hanno sfruttato l’Osservatorio Spaziale Herschel dell’ESA per studiare una nana bruna peculiare che è nota per possedere sia un disco che un compagno planetario.
Nominata 2MASSW J1207334-393254, o 2M1207 in breve, questa nana bruna è piuttosto evoluta, con un’età di circa 10 milioni di anni, e una massa che equivale a 25 volte quella di Giove. Si trova ad una distanza di circa 170 anni luce da noi e appartiene al gruppo stella a bassa densità. Il compagno planetario della nana bruna, un gigante gassoso cinque volte più massiccio di Giove, è stato il primo pianeta extrasolare ad essere stato direttamente ripreso e si trova ad una distanza molto grande da 2M1207 – la distanza prevista tra i due corpi di 55 unità astronomiche (UA) . Dal momento che 2M1207 è la più antica nota nana bruna in possesso di un disco, gli astronomi hanno indagato su una possibile correlazione che suggerisce che i processi di dissipazione di dischi in giro per le nane brune possono avvenire su scale temporali molto più lente rispetto ai dischi che circondano le vere e proprie stelle, dove viene registrato un trend decrescente di masse per gli oggetti sempre più grandi. Conoscendo la massa e le dimensioni del disco intorno a questa nana bruna, gli astronomi hanno anche acquisito conoscenze decisive verso l’origine del suo compagno planetario. Il sistema costituito da 2M1207 e la sua compagna rappresenta la prima prova che dimostra che i corpi planetari di massa possono provenire dalla frammentazione del disco, sfidando così lo scenario attualmente più importante per la formazione dei pianeti giganti. Tuttavia, vi sono anche altri possibili scenari che possano spiegare la formazione di questo sistema. Ad esempio, supponiamo che sia la nana bruna che il suo compagno si fossero formati contemporaneamente come un sistema binario! In questo caso il problema rimarrebbe aperto. I risultati si basano su osservazioni della nana bruna 2MASSW J1207334-393254, o 2M1207 in breve, che sono stati eseguiti con lo strumento SPIRE su Herschel a lunghezze d’onda di 250 micron, 350 e 500. Gli altri astronomi coinvolti in questo studio sono G. Lodato (Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Milano, Italia), D. Stamatellos (Scuola di Fisica e Astronomia, Università di Cardiff, UK) e JE Gizis (Dipartimento di Fisica e Astronomia, University of Delaware, USA).
Fonte: meteoweb.eu
venerdì 16 marzo 2012
Una popolazione misteriosa nella Cina dell'età della pietra
L'analisi di reperti fossili ritrovati nel sud della Cina e risalenti a 11.000 anni fa dimostra che queste popolazioni, finora sconosciute, sopravvissero fino a metà dell'ultima era glaciale, dividendo il territorio con nostri antenati evolutivamente più recenti. La scoperta fornisce rari indizi su una fase recente dell'evoluzione umana (red)antropologiaevoluzioneDue caverne nel Sud-Ovest della Cina hanno restituito alla luce i resti di una misteriosa popolazione dell’età della pietra che forniscono rari indizi di una recente fase dell’evoluzione umana e che potrebbero avere importanti implicazioni per le prime popolazioni dell’Asia.
Le caratteristiche anatomiche rilevate sarebbero un inconsueto mix di antico e di moderno, al punto che sono occorse numerose cautele per la classificazione dei fossili. Datati a un periodo compreso tra 14.500 e 11.500 anni fa, i resti sono i più recenti tra quelli dello stesso tipo ritrovati nella regione.
I ricercatori ipotizzano che la popolazione scoperta abbia condiviso il territorio con un’altra, evolutivamente più moderna, nel periodo in cui iniziarono le prime coltivazioni agricole della Cina, come sottolineato da Darren Curnoe, professore associato dell’Università del New South Wales e dal collega Ji Xueping, dell’Istituto per la conservazione dei beni culturali e archeologici dello Yunnan, che riferiscono le loro ricerche sulla rivista online "PLoS One".
“Questi nuovi fossili potrebbero essere di specie finora sconosciute, una delle quali potrebbe essere sopravvissuta fino alla fine dell’ultima era glaciale, circa 11.000 anni fa”, ha spiegato Curnoe. “In alternativa, potrebbe trattarsi di una migrazione dall’Africa molto ancestrale, rimasta fino a oggi senza testimonianze; una popolazione che potrebbe non aver contribuito geneticamente all’uomo moderno.”
I resti sono relativi ad almeno tre individui trovati dagli archeologi cinesi nel sito di Maludong (in cinese, caverna del cervo rosso) nei pressi della città di Mengzi, nello Yunnan. Scoperti nel 1989, non sono stati analizzati fino al 2008, quando sono iniziati
gli studi da parte di sei istituti cinesi e cinque australiani.
Un geologo cinese trovò un quarto scheletro parziale nel 1979 in una caverna nei pressi del villaggio di Longlin, nella vicina regione autonoma di Guangxi Zhuang, che tuttavia rimase imprigionato in un blocco di roccia fino al 2009, quando un gruppo internazionale curò la rimozione e la ricostruzione dei fossili. I crani e i denti di Maludong e Longlin sono molto simili tra loro e mostrano strutture anatomiche arcaiche accanto a strutture moderne e a caratteri finora mai osservati.
"Benché attualmente l’Asia ospiti più di metà della popolazione mondiale, si sa ancora poco su come si siano evoluti i nostri antenati stanziatisi in Eurasia circa 70.000 anni fa”, osserva Curnoe. Questa circostanza è in gran parte dovuta al fatto che in tutta l’Asia non è mai stato trovato alcun reperto di età inferiore a 100.000 anni che somigli a una qualunque specie diversa da Homo sapiens, il che fa supporre che quando i primi umani moderni sono apparsi nella regione, non vi fossero nostri cugini evolutivi. La nuova scoperta sembra tuttavia indicare uno scenario diverso.
“A causa della diversità geografica dell’altopiano del Qinghai-Tibet, la Cina sudoccidentale è ben nota per essere un hotspot di biodiversità: questa diversità si potrebbe estendere indietro nel tempo”, ha concluso Ji.
mercoledì 14 marzo 2012
Il mistero del pozzo di Oak Island
di Ficarra SalvatoreTutto ha avuto inizio intorno al 1795, quando un giovane ragazzo di nome Daniel McGinnis si aggirò nei pressi dell’isola di Oak Island, piccola isoletta canadese della Magone Bay in Nova Scotia. Ad un certo punto trovò una depressione nel terreno e vicino ad essa un’ albero di quercia con una antica carrucola posta su di essa. Il giorno successivo, insieme ad altri due coetanei John Smith e Anthony Vaughan, tornò dove aveva trovato la depressione e cominciarono a scavare trovando a 60 centimetri uno strato di ardesia, un materiale non reperibile sull’isola. Continuarono fino a tre metri e trovarono una pavimentazione di legno di quercia con evidenti segni di ascia. A sette metri capirono che con le loro forze non potevano continuare da soli…
Ecco come ha avuto inizio il mistero del pozzo di Oak Island, anche chiamato “Money Pit” ovvero pozzo del denaro. Molte sono le leggende e le domande che aleggiano su questa strana costruzione idraulica, da antiche civiltà come i Vichinghi, a lotte di pirati, a misteri ancora più profondi come la corona francese o i Templari e il Sacro Graal. Il ritrovamento del pozzo di Oak Island ha coinvolto associazioni di persone, grandi somme di denaro e perdite di vite umane nel corso di questi due secoli. La storia vuole che otto anni dopo il ritrovamento dello strano luogo i tre ragazzi trovarono aiuto in un uomo di nome Simeon Lynds che venuto a sapere del pozzo fondò un consorzio dal nome Onslow Company atto a finanziare lo scavo a Oak Island. Le ricerche nel pozzo riprese nel 1803. Lo scavo era intervallato per ogni tre metri da piattaforme di legno di quercia. Furono anche trovate strati di altri materiali, alcuni non presenti sull’isola e neanche nelle vicinanze:
A circa dodici metri fu scoperto uno strato di carbone di legna
A quindici metri uno strato di mastice
A diciotto uno strato di fibra di cocco
A ventisette metri una pietra di perfido egizio con su inciso una frase tradotta: “Quaranta piedi sotto sono sepolte due milioni di libre”Infine con un piede di porco sondarono sotto l’ultimo strato ritrovato colpendo qualcosa di consistente somigliante una cassa. Dato che la notte stava per nascere decisero di tornare il giorno dopo.
Al loro ritorno però trovarono il pozzo allagato per quasi tutta la sua lunghezza. Avevano innescato una forma di difesa idraulico che aveva permesso all’acqua di riempire lo scavo. Si è poi scoperto che il pozzo, finchè era siggillato dalle pavimentazioni superficiali, non permetteva all’aria di uscire e di conseguenza all’acqua di penetrare. Una volta tolto il “tappo” l’acqua ha riempito il tutto fino a livello del mare. Furono effettuati due tentativi per raggiungere il fondo del pozzo: il primo fu svuotare il pozzo che però falli miseramente quando si notò che anche se si buttava via l’acqua il livello non variava affatto. Un altro tentativo fu la costruzione di un pozzo parallelo per far defluire l’acqua del primo pozzo nel secondo. Anche questo tentativo però fallì. Le ricerche sull’isola di Oak Island ripresero nel 1849 con la fondazione di una nuova società di finanziamento chiamata Truro Company. I problemi dell’infiltrazione d’acqua però causarono gravi complicazioni. Fu tentato l’inserimento di una trivella che trapassò gli strati del pozzo fino a raggiungere qualcosa che furono identificati come barili. Al ritiro della trivella furono recuperati da Lynds tre anelli di una catena d’oro. In seguito fu inserita un altro tipo di trivella per raggiungere il pozzo in maggiore profondità. Quando la trivella torno in superficie un operaio addetto agli scavi accusò un altro di aver recuperato qualcosa dalla trivella. Durante l’interrogatorio l’operaio promise di rivelare tutto agli investitori, ma prima che accadesse ciò, morì in condizioni misteriose. Una volta appurato che l’acqua contenuta nel pozzo fosse acqua di mare e che il livello seguisse il movimento delle maree fu effettuato un sopralluogo che accertò che la spiaggia attorno a Money Pit fosse artificiale. La compagnia finanziò la costruzione di una diga che ne evidenziò la presenza di una più antica e di una serie di tunnel, che convergevano verso il pozzo del denaro. Sfortunatamente prima che la diga fu terminata venne spazzato tutto via da una tempesta. Nel 1861 vennero effettuati altri scavi e in questo anno ci fu la prima vittima dell’isola di Oak: un operaio morì in seguito allo scoppio di una caldaia impiegata per il prosciugamento del pozzo. Incidenti successivi provocarono il cedimento delle piattaforme di legno e il crollò del pozzo del tesoro. Nel 1891 fu fondata la Oak Island Theasure Company, da parte di Fred Blaire. Dal 1987 al 1955 si susseguirono numerosi scavi e sporadici ritrovamenti riguardanti frammenti di legno lavorato, di metalli e di una sostanza che, successivamente studiata, si rivelò essere un materiale artificiale simile al cemento.
Nel 1959 ci fu un incidente nel quale furono coinvolte 5 persone che morirono nel tentativo di scavo di un pozzo, a quanto pare per esalazioni di gas di macchinari o da un accumulo di anidride carbonica proveniente da un pozzo precedente. Infine nel 1971 fu impiegato una ulteriore trivella e dopo il ritrovamento di frammenti di ottone e legna fu calata nel pozzo una telecamera che rilevò la presenza di due o tre casse e di un corpo umano. Nel 1995 fu redatto un rapporto sull’isola Oak e da allora i cacciatori di tesori continuano a tentare di trovare il tanto bramato e misterioso tesoro del Money Pit.
la fonte:http://www.acam.it/oak.htm
Bufala In Web
Secondo alcune voci del web tre gigantesche astronavi aliene arriveranno sulla Terra giusto in tempo per l’apocalisse Maya del 21 dicembre 2012. Le voci affermano che il programma Seti e le antenne di Haarp della Nasa avrebbero avvistato queste astronavi.
I cazzari del web non sprecano un occasione e si inclinano come specchi per riflettere le notizie più bizzarre e infondate. L’annuncio è partito dal quotidiano Affari Italiani, garantendo che “mezzi stampa specializzati e non solo, hanno riportato su scala mondiale la fuoriuscita di notizie classificate provenienti dal noto istituto di ricerca SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence)”.
L’importante annuncio diceva: “HAARP ha ripresto Tre astronavi giganti che si stanno dirigendo verso la Terra, la più grande misurerebbe 240 km di lunghezza, e dovrebbero arrivare in tempo per il 21 dicembre 2012. Tre navi spaziali simili sarebbero sbarcate nei pressi di Cina e Indonesia nel novembre 2011. Sono state identificate come astronavi aliene provenienti da un misterioso pianeta Gootan”.
Fortunatamente dopo poco tempo il Seti ha smentito le dichiarazioni dei “giornaletti specializzati” con un annuncio ufficiale sul proprio sito web stroncando sul nascere la bufala delle tre astronavi. Inoltre la storia delle tre astronavi aliene atterrate nel novembre 2011 è una bufala vecchia presente nel nostro archivio.
Una storia dettagliata quindi, rimbalzata sulle principali testate italiane, costruita su complotti governativi e profezie maya. Si perché come avevo detto prima, lo sbarco è previsto a novembre o dicembre 2012, giusto il tempo di percorrere la distanza tra Plutone e la Terra. Peccato che Haarp, le antenne che avrebbero osservato le astronavi, non sia in grado di osservare la porzione di cielo. Inoltre il fisico Craig Kasnov, citato come Examiner, non lavora per il Seti e forse non è mai esistito.
Quindi è evidente che si tratta dell’ennesima bufala per alimentarne un altra, quella sulla fine del mondo prevista dai Maya, già demolita in maniera altrettanto convincente dalla NASA. Ma non basterà questa esaustiva spiegazione per distruggere questa Leggenda Metropolitana, perchè ci saranno sempre persone che vogliono credere a questo genere di fantasie.
Il web infatti si dividerà tra scettici e sostenitori fidati. I primi si informeranno e si divertiranno pensando all’esistenza delle astronavi e dei “gutanoidi”. I secondi invece non potranno mai rinunciare all’annunciazione e aspetteranno con ansia l’ennesima InvasioneAliena
martedì 13 marzo 2012
giovedì 8 marzo 2012
Teoria della terra cava
La Terra è suddivisa in diversi strati, ciascuno dei quali con proprietà chimiche e fisiche diverse. Dall'interno alla superficie, distinguiamo: il nucleo, il mantello e la crosta.
Dal punto di vista della sua composizione chimica, il pianeta è dominato dal ferro (34,6 %) e dall'ossigeno (29,5 %), seguiti dal silicio (15,2 %), dal magnesio (12,7 %) e dal nichel (2,4 %). Tutti gli altri elementi non superano il 5 %.
Il nucleo comprende il 16 % del volume del pianeta e un terzo della sua massa.
La sua struttura, pur non essendo visibile, è stata determinata a grandi linee grazie allo studio delle onde sismiche e della loro propagazione all'interno della Terra.
Questa regione si divide a sua volta in un nucleo interno fluido, dello spessore di 1230 Km circa, e un nucleo esterno solido dello spessore di 2250 Km.
Il nucleo è composto per lo più di ferro e nichel, con tracce di altri elementi più leggeri. La sua densità è compresa tra 10 e 11 e la sua temperatura può raggiungere i 7.500 oC nel centro.
Esso è sottoposto ad una pressione enorme da parte degli strati superiori: 3,6 milioni di atmosfere; per questo motivo, oltre che per l'alta temperatura, il nucleo interno si trova allo stato liquido.
fonte:.saroalioto.itLa terra è invece cava?
Fin dal passato si narrava che la terra fosse cava, lo stesso Platone affermava che:vi era un grande sovrano "che siede al centro della terra, sull'ombelico della terra; egli è il mediatore della religione per tutto il genere umano".Questa teoria non è quindi una teoria recente ma affrontata nel passato molte volte.Edmund Halley (il famoso scopritore della cometa) e Leonard Euler (1707-1783)erano sostenotori della teoria della terra cava.
Nel 1818 fu scoperto il "Buco di Symmes", il passaggio verso la terra cava dal capitano John Cleves Symmes.Nel 1870 Symmens chiese una sovvenzione al governo degli Stati Uniti per proseguire le sue ricerche ma gli fu negata infrangendo il suo sogno di dimostrare l'esistenza del "Buco di Symmes".
Il pianeta terra, secondo questa teoria, dovrebbe essere cavo, vuoto, privo di un nucleo, ed al suo interno vi sarebbero spelndide città di cristallo ricche di luce, città costruite tutt'intorno al suo centro, abitate da esseri viventi del tutto simile agli esseri umani, vi sarebbero città ma non laghi o fiumi, tutto raggruppato in un unico continente.
Il sole, al centro, illumina perennemente questo luogo è chiamato Aurora, in questo luogo non vi è la notte.
Animali a noi sconosciuti abiterebbero questo luogo.
Chi può testimoniare a favore dell'esistenza della terra cava e della popolazione "sotterranea"che vi abita sono persone che raggiungono questo luogo o tramite viaggi astrali, o tramite contatti conextraterrestri che avrebbero permesso loro di poter visitare questo luogo.
Secondo un associazione The Hollow Earth Society (la società della terra cava)la terra è realmente cava ed i seguaci di John Cleves Symmes hanno creato quseta associazione secondo la quale le immagini scatatte anche di recente dai satelliti provano l'esistenza del "Buco di Symmes".
Le prove
Una foto famosa che comproverebbe l'esistenza di questo passaggio è la seguente scattata dal satellite ESSA7:
Incredilmente rassomigliante ad un "occhio del ciclone":
In questa foto scattata sempre dal satellite ESSA7 vi sarebbe la prova, inconfutabule a favore dei sostenitori della teoria della terra cava, in cui si intravade chiaramente un ingresso semicircolare tenuto nascosto alle rotte aeree commerciali:
Nel 1947 il Contrammiraglio Richard E. Byrd della marina americana testimoniò di aver attraversato in una spedizione aerea al polo nord un luogo, un lembo di terra di 3690 chilometri, in cui la flora mutò e divenne tipicamente tropicale come la fauna, egli intravide un mammuth un probabile punto di contatto tra la terra cava e la superficie del pianeta. Byrd chiamò ciò che vide "terra incantata, al di là del mistero".Da quel momento in poi presero forma teorie secondo le quali al polo nord vi fossero punti di contatto con l'ingresso alla terra cava tramite i quali poter entare nella città abitata dagli altri esseri umani.
Nello stomaco di mammuth sono stati ritrovati resti di vegetali di zone temperate o tropicali,(afferma Ray Palmer, direttore di Flying Saucers, rivista americana) potrebbero mammuth provenienti dalla terra cava e morti per assideramento, non animali preistorici?
CONCLUSIONI:
La terra cava esiste o è frutto della fantasia, un mito?
Fino a quando non vi saranno prove scientifiche che dimostreranno la reale esistenza della terra cava ci si potrà avvalere di teorie come le porte interdimensionali, il Buco di Symmes potrebbe essere un portale che collega due mondi paralleli, oppure potrebbe esserci lo zampino di alieni, come i grigio i rettiliani in grado di mimetizzare questo luogo nel migliore dei modi, ma che scelgono di farlo visitare ad adotti tramite l'utilizzo delle loro astrovani aliene oppure i fortunati che sono in grado di praticare i sogni lucidi o i viaggi astrali e possono raccontare ciò che vedono in questi ed altri luoghi o più semplicemente è una realtà a noi sconosciuta come tante altre.
Vi sono testimonianze di persone capitate nella terra cava precipitando con aerei o imbattendosi in essa con navi.
Molte popolazioni nelle loro leggende, che si dice abbiano sempre un fondo di verità, narrano che nel sottosuolo abiterebbero gli abitanti del piccolo popolo e sempre secondo una leggenda sud americana si narra di Eldorado e le popolazioni asiatiche narrano invece di Agarthi e Shamballah,città del sottosuolo irraggiungilbili che facevano parte secondo la leggenda di due continenti:Atlantide e Mu.
Atlantide e Mu, per cause sconosciute, furono distrutte da un grande cataclisma ed i superstiti furono divisi in più gruppi abitando l'Asia, l'Europa e le Americhe, alcuni invece sarebbero scesi nelle profondità della terra, gli Eletti, dando vita ad una nuova popolazione composta da due grandi continenti Eldorado ed Agarthi.Sempre secondo la leggenda, comune a molte popolazioni, Eldorado avrebbe l'ingresso al polo sud mentre Agarthi al polo nord.
mercoledì 7 marzo 2012
LANCIA DI LONGINO
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«[...]Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato - chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocefisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua. [...]» (GV 19, 31-34).
Questo passo del vangelo di San Giovanni, testimonia un evento tipico al tempo delle crocefissioni. Poiché per i giudei la croce era segno di maledizione (cfr Galati 3,12), si prescriveva l'inumazione dei cadaveri appesi prima del tramonto del sole, perché non contaminassero la terra santa. Per accertare la morte dei condannati, venivano loro spezzate le gambe; solo a Gesù venne risparmiato ciò (non gli sarà spezzato alcun osso - Esodo 12,46), ma un pretoriano gli sferrò un colpo di lancia nel costato procurandogli uno squarcio dal quale fuoriuscì sangue ed acqua.
Al di là del significato che la chiesa attribuisce a questo evento, resta la considerazione che - secondo la leggenda nata attorno a ciò - da quel momento la lancia acquistò poteri miracolosi.
Chi era il pretoriano?
L'uomo che sferrò il colpo di lancia nel costato di Gesù fu, secondo una tradizione desumibile da alcuni vangeli apocrifici tra i quali quello di Nicodemo, il centurione romano Gaio Cassio Longino, il cui nome Longino, deriverebbe dal greco longkhé che vuol dire lancia.
Sembra che fosse noto anche come Longino l'Isaurico dal nome della provincia romana dalla quale proveniva (l'attuale Turchia), anche se secondo altre tradizioni sarebbe originario dell'Italia.
Si racconta, inoltre, che dopo il colpo di lancia inferto a Gesù e dopo aver assistito al miracolo dell'acqua e del sangue sgorgati dalla ferita, Longino fu colto da una crisi religiosa che lo portò a convertirsi. La conversione sarebbe avvenuta - secondo altra tradizione - nel momento in cui squarciando il costato di Gesù, alcune gocce di sangue presero a scendere lungo l'asta della lancia e da lì caddero sugli occhi malati del centurione guarendoli.
Una volta convertito avrebbe intrapreso un'opera di diffusione evangelica iniziando dalla città di Mantova. Ed infatti in un opera di Ippolito Donesmondi (La Istoria Eclesiastica di Mantova, 1612) si dice che Longino sarebbe arrivato a Mantova nel 36 d.C. portando con sé un'ampolla del prezioso sangue di Gesù ed un pezzo della spugna che fu usata per dargli da bere aceto.
Verso il 37 d.C. Longino sarebbe stato decapitato. La sua figura è comunque controvera, infatti con lo stesso nome si indicano, anche nella stessa tradizione cristiana, due personaggi: il soldatoi della lancia ed il centurione che proclamò la divinità di Cristo dopo la sua morte in croce.
Tutto ciò, comunque, non intaca l'importanza storico religiosa di due reliquie òegati a questi fatti: il Lateral Sangue e la Lancia di Longino.
Il Lateral Sangue
Era così chiamato poichè scese dal fianco di Gesù. Dopo il suo ingresso nella "storia" delle reliquie religiose (intorno al 36 d.C.) rimase nascosto fino all'anno 800 circa, quando casualmente viene ritrovato. Il ritrovamento suscitò l'interesse di due famosissimi personaggi del tempo: LEONE III e CARLO MAGNO (742 - 814). Entrambi si recarono a Mantova (luogo della scoperta) e qui Leone III fondò l'episcopato mentre Carlo Magno prelevò una particella della reliquia per portarla in Francia.
Quando intorno al 924 la città di Mantova fu assediata dai Barbari, provenienti dall'ungheria, il popolo nasconde il Lateral Sangue dividendolo in due parti. Una Parte fu sotterrata nella città vecchia, vicino alla cattedrale; l'altra parte fu sotterrata nel luogo del primo ritrovamento, l'orto dell'oratorio di Sant'Andrea. La leggenda vuole che dopo tutto il popolo misteriosamente perse il ricordo dei luoghi in cui queste reliquie furono celate.
Nel 1050 circa, il Lateral sangue venne ritrovato: un mendicante cieco vede in sogno Sant'Andrea, che gli dice dove scavare. Sul luogo del ritrovamento venne edificata una Chiesa per Sant'Andrea che sarà distrutta 4 secoli dopo da Ludovico Gonzaga per edificare l'attuale basilica progettata dall'Alberti.
La Lancia di Longino
Ben più importante è forse il destino storico che toccò alla Lancia di Longino. Abbiamo già visto come la sua tradizione sia nata da quelle poche righe che il Vangelo di Giovanni dedica all'evento (vedi prima parte). Da subito diviene simbolo misetrioso ed oggetto dotato di immensi poteri, legandosi immediatamente nelle tradizioni ad un altro mito: Il Sacro Graal.
Sacro Graal e Lancia di Longino, appaiono insieme nella Processione del Graal descritta nel 1190 da Chretien de Troys.
La Lancia di Longino ritorna in un poema epico irlandese in cui Melora, la figlia del mitico re Artù, la usa per sciogliere un incantesimo di cui era vittima Orlando.
La Lancia di Longino nella storia
Secondo quanto è possibile stabilire, i primi personaggi storici che si interessarono alla Lancia furono Costantino Il Grande (280 - 337) e Federico Barbarossa (1122 - 1190) che se ne servirono come potente talismano.
Carlo Martello, se ne servì per scongiurare l'invasione degli Arabi. Ma senza dubbio il personaggio che instaurò con la lancia un rapporto morboso e viscerale, di insano amore quasi, fu Adolf Hitler.
La Lancia di Longino ed Hitler
Era il 1909 quando un giovane Adolf Hitler si aggirava compiaciuto presso le sale del museo Hofburg di Vienna. Tra i numerosi oggetti esposti, uno solo catturò subito il suo interesse: la Heilige Lanze (La Lancia di Longino).
Così nel 1938, quando Hitler con un atto alquanto discutibile detto Anschluss, annesse l'Austria alla Germania fu libero di poter realizzare uno dei sogni più segreti: possedere la Lancia di Longino.
A questo punto si potrebbe romanzare la scena. Hitler che solennemente si avvicina alla teca che custodisce la lancia, la apre con timoroso rispetto e mal celata audacia. Osserva la lancia e, lentamente, l'afferra e la alza su di se. Ecco, in quel preciso istante si dovette sentire padrone del mondo.
Dopo che il dittatore nazista prese la lancia, questa fu trasportata a Norimberga, dove fu collocata come reliquia nella Chiesa di Santa Caterina. La storia, adesso, ci ha dimostrato che in realtà la Lancia di Longino non sortì per il dittaore nazista quegli esiti miracolosi e favorevoli che lo stesso si aspettava.
Dopo la sconfitta di Stalingrado, Hitler ordinò che la lancia fosse trasportata in un rifugio a prova di bomba: un'antica galleria sotto la fortezza di Norimberga. Dopo l'attacco definitivo degli alleati alla Germania Nazista del 13 ottobre del 1944, si iniziarono a diffondere leggende circa l'esistenza di un luogo segreto che racchiudeva immensi tesori.
Nell'aprile del 1945 Norimberga venne occupata ed il Borgomastro della città - unico a conoscenza del nascondiglio della lancia - si suicidò. Secondo alcuni, in realtà, il Borgomastro "venne suicidato", infatti dopo la sua morte il suo appartamente venne accuratamente ripulito, come se qualcuno cercasse di nascondere qualcosa.
Gli alleati continuarono nella ricerca, lo stesso Churchill aveva la ricerca della Lancia come priorità e, finalmente, alle 14.10 del 30 aprile 1945, lo stesso giorno e forse lo stesso momento in cui Hitler a Berlino si suicidava, la Lancia di Longino venne recuperata dagli Americani. Il generale Patton, si racconta, fu sul punto di cedere alla tentazione di possederla per sè. Ma poi la sua eccezionale intelligenza fece prevalere il suo buon senso, e la Lancia fu restituita all'Austria, nazione in cui ancora oggi è possibile ammirarla nel Wel-tliche Schatzkammer dell'Hofburg di Vienna.
Leggenda nella Leggenda
In un libro pubblicato nello stato dell'Illinois, a cura del colonnello Howard A. Buechner e del Capitano Wilhelm Bernardt si può leggere che, con ogni probabilità Himmler fece realizzare da un artigiano probabilmente nipponico una copia esatta della lancia e fu proprio questa copia ad essere protagonista delle vicissitudini appena illustrate.
Quela sera (la sera dell'annessione dell'Austra alla Germania), sempre secondo tale pubblicazione, la Lancia fu imbarcata su un sottomarino U-Boat 530 e nascosta successivamente sui ghiacci dell'Antartide. Da qui, in seguito, sarebbe stata recuperata da un fantomatico Ordine dei Cavalieri della Lancia Sacra, che la custodirebbero con l'obiettivo di mantenere la giustizia e la pace nel mondo.
La Lancia Venuta dallo spazio
Secondo una tradizione risalente ai Celti, alcune creature provenienti dallo spazio siderale, divinizzate dal popolo con cui entrarono in contatto, avrebbero regnato in tempi molto antichi nell'Irlanda. All'atto di andare via, questi visitatori avrebbero omaggiato i propri sudditi con quattro oggetti magici tra cui la così detta LANCIA DI LUGH, arma portentosa dalla cui estremità scaturiscono scintille e stilla sangue. La tradizione dice che è così forte la potenza di tale arma che quando non la si usa deve essere immersa in un calderone ricolmo di sangue e veleno per impedire che distrugga tutto ciò che sta intorno.
martedì 6 marzo 2012
Scoperto ossigeno su Dione, satellite di Saturno
E' decisamente una scoperta importante. Infatti Dione, satellite di Saturno, avrebbe ossigeno nella sua atmosfera. Questo porta gli scienziati a credere per induzione, che anche altri satelliti di Saturno o Giove potrebbero contenere ossigeno. I ricercatori affermanoche la loro scoperta aumenta la probabilità di trovare gli ingredienti per la vita su una delle lune dei giganti gassosi. Lo studio è stato pubblicato su Geophysical Research Letters.
Secondo il co-autore Andrew Coates, dell'University College di Londra, Dione non ha acqua allo stato liquido e quindinon ha le condizioni per sostenere la vita. Ma è possibile che altre lune di Giove e Saturno potrebbero. "Alcune lune presentano oceani liquidi, quindi vale la pena osservare questi più da vicino" ha affermato il professor Coates. La scoperta è stata effettuata utilizzando la sonda Cassini. Gli strumenti a bordo della sonda senza equipaggio hanno rilevato un sottile strato di ossigeno intorno alla luna, così sottile che gli scienziatipreferiscono chiamarla una "esosfera" piuttosto che un ambiente. Ma la scoperta è importante perché suggerisce che ci sia un processo in evoluzione intorno ai giganti gassosi del sistema solare, Saturno e Giove, in cui l'ossigeno viene rilasciato dai loro satelliti ghiacciati. Sembra che particelle altamente carichedalle potenti radiazione delle cinture dei pianeti dividonol'acqua in idrogeno e ossigeno. Con molta probabilità, Dione presenta un oceano sotto lo strato ghiacciato, e lo stesso vale per Europa, Callisto e Ganimede che orbitano intorno a Giove. Il prof.Coates fa parte di un gruppo di scienziati dell'Agenzia Spaziale Europea che invieranno una sonda per esplorare le lune di Giove, nota come missione Juice. Secondo Coates infatti "questi sono luoghi affascinanti per cercaresegni di vita".
Su Titano, il più grande satellite di Saturno, l'atmosfera ricca di Azoto e Metano ricorda le condizioni primordiali della nostra Terra. La NASA ha presentato una proposta di inviare un mezzo da sbarco, per galleggiare su uno dei laghi oleosi del pianeta.
Articolo a cura di Eclissi del Mondo
Secondo il co-autore Andrew Coates, dell'University College di Londra, Dione non ha acqua allo stato liquido e quindinon ha le condizioni per sostenere la vita. Ma è possibile che altre lune di Giove e Saturno potrebbero. "Alcune lune presentano oceani liquidi, quindi vale la pena osservare questi più da vicino" ha affermato il professor Coates. La scoperta è stata effettuata utilizzando la sonda Cassini. Gli strumenti a bordo della sonda senza equipaggio hanno rilevato un sottile strato di ossigeno intorno alla luna, così sottile che gli scienziatipreferiscono chiamarla una "esosfera" piuttosto che un ambiente. Ma la scoperta è importante perché suggerisce che ci sia un processo in evoluzione intorno ai giganti gassosi del sistema solare, Saturno e Giove, in cui l'ossigeno viene rilasciato dai loro satelliti ghiacciati. Sembra che particelle altamente carichedalle potenti radiazione delle cinture dei pianeti dividonol'acqua in idrogeno e ossigeno. Con molta probabilità, Dione presenta un oceano sotto lo strato ghiacciato, e lo stesso vale per Europa, Callisto e Ganimede che orbitano intorno a Giove. Il prof.Coates fa parte di un gruppo di scienziati dell'Agenzia Spaziale Europea che invieranno una sonda per esplorare le lune di Giove, nota come missione Juice. Secondo Coates infatti "questi sono luoghi affascinanti per cercaresegni di vita".
Su Titano, il più grande satellite di Saturno, l'atmosfera ricca di Azoto e Metano ricorda le condizioni primordiali della nostra Terra. La NASA ha presentato una proposta di inviare un mezzo da sbarco, per galleggiare su uno dei laghi oleosi del pianeta.
Articolo a cura di Eclissi del Mondo
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sabato 3 marzo 2012
Nibiru Torna sul Web
IL DODICESIMO PIANETA STA TORNANDO?????
Guardate questo video più volte cercato di censurare da internet....parla della teoria nella quale c'è
una remota possibilità che Nibiru si sia mostrato dalle parti dell'antartico.
Sarà vero?
Spettacolare immagine!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
venerdì 2 marzo 2012
Nebulosa Di Orione
Astronomi Vedono le Stelle Cambiare Davanti ai Loro Occhi nella Nebulosa di Orione
Grazie agli sforzi congiunti dei team dietro i due maggiori osservatori spaziali ad infrarossi, Herschel e Spitzer, siamo riusciti ad ottenere questa nuova straordinaria vista della Nebulosa di Orione. I differenti colori riflettono le differenti lunghezze d'onda della luce infrarossa che sono state catturate dai due osservatori spaziali, e combinando le loro osservazioni, gli astronomi possono ottenere un'immagine più completa della formazione stellare. Ed infatti, gli astronomi sono persino riusciti a intravedere giovani stelle nella nebulosa di Orione che cambiavano proprio sotto i loro occhi, durante un periodo di solo qualche settimana!
Gli astronomi del team di Herschel hanno mappato la regione del cielo una volta a settimana per 6 settimane tra l'inverno e la primavera del 2011. Notate la collana di stelle nella parte centrale dell'immagine? In quelle poche settimane, c'è stato un cambio discernibile nelle stelle, che si sono prima riscaldate e poi raffreddate. Gli astronomi si sono chiesti se queste stelle erano in realtà nella fase in cui passano da embrioni stellari a diventare delle stelle vere e proprie.
Per monitorare l'attività delle protostelle, la Photodetector Array Camera, ed il Spettrometro di Herschel, hanno osservato la nebulosa nelle lunghezze d'onda più lunghe dell'infrarosso, rintracciando così le particelle di polvere più fredde. Spitzer invece ha guardato alla polvere più calda e le radiazioni a lunghezze d'onda più corte. In questi dati, gli astronomi hanno notato che diverse stelle giovani variavano nella loro luminosità di oltre il 20% in solo poche settimane!
E dato che questo scintillio proviene da materiale freddo che emette luce infrarossa, il materiale dev'essere lontano dal centro caldo della giovane stella e probabilmente proviene dalle zone esterne del disco o dal gas che la circonda. A questa distanza, dovrebbe volerci da anni a secoli perché il materiale cada a spirale verso la stella crescente, non dovrebbero esserci effetti visibili solo in poche settimane.
Secondo gli astronomi ci sono già un paio di possibili spiegazioni. Una possibilità è che filamenti globulosi di gas sono scese a spirale dalle regioni esterne fino alla stella, riscaldando temporaneamente l'oggetto ogni volta che un globulo colpisce il disco interno. O, potrebbe darsi che del materiale occasionalmente si accumula nella zona interna del disco e getta un'ombra sulla parte esterna.
"La straordinaria sensibilità di Herschel apre tante nuove possibilità di studio per gli astronomi perché possano indagare la formazione stellare, e siamo molto eccitati di essere riusciti a osservare una variabilità breve in proto-stelle nella nebulosa di Orione" ha spiegato Nicolas Billot, astronomo dell'IRAM (Istituto di Radioastronomia Millimetrica), Granada, Spagna, che sta preparando una pubblicazione completa sulle scoperte fatte. "Ulteriori osservazioni con Herschel ci aiuteranno ad identificare i processi fisici responsabili per questa variabilità."
http://www.nasa.gov/mission_pages/herschel/news/herschel20120229
giovedì 1 marzo 2012
WikiLeaks e Anonymous si alleano contro le multinazionali
Sono mesi che Wikileaks ha per le mani i documenti pubblicati questa notte, mesi in cui l’entourage di Julian Assange ha collaborato gomito a gomito con 25 organi di informazione per sfrondare i cinque milioni e mezzo di mail sottratte dai server di Stratfor, un’agenzia di global intelligence che raccoglie informazioni da tutto il mondo. Stiamo parlando di account mail delicati, tra cui 220 appartenenti a militari britannici e 242 a ufficiali della Nato.
A quasi quattro mesi di distanza dalla pubblicazione degli sconvolgenti SpyFiles, Wikileaks torna ad occupare le pagine dei quotidiani, ma lo fa in modo inedito. Questa volta infatti il materiale pubblicato non proviene da anonimi spifferatori (i cosiddetti whistleblower), questa volta non c’è nessun Bradley Manning (il soldato e informatico statunitese oggi accusato di aver passato informazioni a Wikileaks) a cui dare la colpa. Pare infatti che a fornire il materiale rovente alla squadra di Assange questa volta siano stati gli hacker del collettivo Anonymous, che lo scorso dicembre aveva annunciato di aver portato a termine un riuscito attacco ai server di Stratfor.
L’accusa che emerge dal comunicato con cui Wikileaks ha introdotto la pubblicazione del primo centinaio di e-mail (risalenti a unperiodo che va da 2004 al 2011) è che Stratfor operi come agenzia di intelligence al servizio di compagnie commerciali e governi disposti a pagare per le informazioni ottenute: “Le email espongono la rete di informatori, come vengono strutturati e occultati i pagamenti, nonché i metodi psicologici impiegati”. Wikileaks fa esplicitamente riferimento a tecniche di persuasione volte allo sfruttamento di informatori delicati. In una mail datata 6 dicembre 2011, ad esempio, si leggerebbero istruzioni impartite a un’analista di Stratfor su come gestire un informatore che poteva fornire notizie sullo stato di salute di Hugo Chavez: “Dovete avere il controllo su di lui. Un controllo finanziario, sessuale o psicologico.”
Praticamente, Wikileaks afferma di avere le prove che Stratfor sarebbe una sorta servizio di spionaggio mercenario di portata globale, che tra i clienti annovera agenzie governative come lo US Department of Homeland Security, i Marines e la DIA, e compagnie come: Lockheed Martin, Northrop Grumman, Raytheon e la Dow Chemical, che a quanto pare avrebbe pagato Stratfor per controllare gli attivisti del movimento Yes Men, che si battono per avere giustizia sulla strage di Bhopal.
Naturalmente, in mezzo ai 5,5 milioni di mail compaiono anche riferimenti a Julian Assange e a Wikileaks: almeno 4,000 chiamerebbero in causa la piattaforma di whistleblowing: “Il materiale che abbiamo contiene informazioni privilegiate riguardanti gli attacchi del governo degli Stati Uniti contro Julian Assange e Wikileaks, e sui tentativi della stessa Stratfor di sovvertire Wikileaks.”
Roba forte. Ma a quanto pare il bello (o il peggio) deve ancora venire. Nelle prossime settimane Wikileaks pubblicherà altri dispacci da cui potrebbero emergere risvolti inediti. Inoltre, gli attivisti della piattaforma hanno già annunciato di avere in mano la lista completa degli informatori di Stratfor, tra cui a quanto pare compaiono anche diversi giornalisti di importanti testate.
Nel frattempo, ai piani alti di Stratford sembrano aver accusato il colpo: “Stratfor comprende bene che questo attacco hacker e quello che ne è conseguito, inclusi i dispacci Wikileaks, hanno creato serie difficoltà per i nostri iscritti, amici e impiegati” ha dichiarato oggi la compagnia texana “Alcune delle email potrebbero essere state manipolate o alterate in modo da includere inaccuratezze; altre potrebbero essere autentiche. Non confermeremo la validità di alcuna di esse.”
Fulminea, poi, è arrivata la lettera di dimissioni del CEO di Stratfor, George Friedman: “Anche se non ho avuto alcun ruolo nelle nostre operazioni tecniche, come CEO della compagnia accetto la piena responsabilità e quindi mi dimetto con effetto immediato.“
Dimissioni a parte, Strafor per ora non risponde al fuoco, si limita solamente a parlare di “deplorevole, disgraziata e illegale violazione della privacy.”
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