Le scoperte archeologiche, con possibile valenza sul fenomeno UFO e l’ipotesi aliena, sono aumentate in misura esponenziale negli ultimi anni. Reperti, tracce e persino cadaveri mummificati. Scoperte sul cui valore la comunità scientifica orotodossa mantiene una posizione di pregiudizio. Tra gli appassionati del fenomeno UFO e l’ipotesi concernente una civiltà extraterrestre, si registra invece un notevole entusiasmo in queste circostanze.
E gli ufologi? Costoro si dividono tra più possibilisti e scettici, adducendo ognuno motivazioni e argomentazioni opposte quanto valide pur nella loro diversità d’opinione. L’ultimo caso destinato a far discutere giunge dal Sud America, continente tradizionalmente foriero di scoperte del genere.
Un antropologo, Renato Devila Riquelme, ritiene un corpo rinvenuto mummificato, inizialmente classificato come quello di un bambino, con caratteristiche non “umane”.
Il reperto sembra possedere caratteristiche non coincidenti con la teoria iniziale, quella del bambino, ma apre il campo ad una serie di ipotesi intriganti.
Il reperto è conservato nel museo Andahuaylillas di Cuzco (località piuttosto nota agli appassionati per l’alto numero di avvistamenti).Quali sono le caratteristiche che renderebbero la piccola mummia meritavole di un approfondimento e con potenziali implicazioni con l’ipotesi aliena? Denti, forma della testa e circonferenza degli occhi in primis. Diversi altri fattori farebbero ritenere la scoperta non convenzionale.
Una teoria che lo stesso Renato Devila Riquelme ribadisce in un video di RPP Noticias, emittente sudamericana tra le più seguite. Pare che l’ipotesi di trovarsi di fronte a resti “non umani” sia stata avvalorata da alcuni ricercatori russi e spegnoli. Come sempre, in questi casi, le possibili spiegazioni convenzionali possono essere molteplici. Non è escluso che la vicenda possa far registrare ulteriori sviluppi. (Foto: rpp.com.pe
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