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lunedì 9 maggio 2011

Bendandi Psicosi di massa?


Terremoto: Roma e l'11 maggio tra paura, psicosi e leggende metropolitane

Al bar, davanti alle scuole, in ufficio non si parla d'altro. Ancora due giorni e la psicosi che ha colto molti romani si rivelerà una bufala. Stasera a Voyager su RaiDue una puntata dedicata a questo vero e proprio tormentone metropolitano

di Carlo Testimona - 09/05/2011
bendandi_2Undici maggio: meno due. La psicosi che ha colto molti abitanti della Capitale aumenta con il passare delle ore. A poco servono le smentite dell'Ingv o le rivelazioni sull'inesistenza della previsione di Bendandi. La paura è ormai montata in città e in giro non si parla d'altro. Questa sera anche la trasmissione Voyager su RaiDue dedicherà una puntata alla ormai famosa previsione di Raffaele Bendandi.


FUORI DALLE SCUOLE - In mattinata siamo andati a fare un giro fuori da alcune scuole elementari della Capitale. Molte mamme impaurite e affatto imbarazzati a mostrarsi tali, hanno dichiarato candidamente: "Io mercoledì mio figlio a scuola non ce lo mando". Alla domanda "Perchè?", la risposta: "Perchè questo ha previsto pure il terremoto in Abruzzo...". All'obiezione che gli scienziati hanno smentito l'esistenza della previsione, infervorate: "Se, pure al L'Aquila dicevano che bisognava stare tranquilli".


NEI BAR - Ti sposti nei bar e senti frasi del tipo: "Dammene 'na bomba bella carica, tanto tra du giorni...". Tra il serio e il faceto c'è poi chi ammette: "Mia moglie vuole partire e andare al mare, così siamo al sicuro". C'è chi poi più intelligemente e con sarcasmo dice: "Pensavo di aprirmi un blog e dire che la sorella della mia prozia qualche anno, ripulendo un vecchio casale aveva trovato una carta in cui erano previsti tutti i terremoti e c'era pure quello del 29 settembre a Roma".


INGV - . Proprio in occasione dell’11 maggio (sì, la data è stata scelta appositamente), l’Ingv organizza un “Open day”. Una  giornata di informazione scientifica sui terremoti in cui le porte dell’istituto saranno aperte al pubblico per incontri con i ricercatori, visite alla sala di monitoraggio, e visite guidate all’esposizione interattiva sui terremoti e sul campo magnetico terrestre.


“La comunità scientifica - si legge nella presentazione dell’evento - è oggi più che mai convinta che ci si può difendere dai terremoti solo con le tre parole chiave: conoscenza, previsione ed educazione”. “Approfittiamo dell’elevata attenzione dovuta a questa presunta previsione del Bendandi per illustrare la dimensione del problema terremoti in Italia e nel mondo e il contributo della ricerca sismologica nella mitigazione del rischio sismico in Italia”.


COME E' NATA LA LEGGENDA - Si tratta della classica voce incontrollata, della bufala messa in giro e propagata di bocca in bocca, di orecchio in orecchio, di blog in blog, di profilo in facebook in profilo facebook. Così la voce entra nei bar, nei salotti, nelle chiacchiere, finisce sui giornali, sui tg. Ed ecco che solo allora viene in mente di chiedersi: "E' vero?", "Non è vero?". L'Ingv, subbissato di richieste, comincia rilasciare comunicati e interviste in cui smentisce l'esistenza delle carte di Bendandi. Il terremoto dell'11 maggio quindi è assolutamente una bufala. Mancano due giorni ed anche i tanti scettici se ne convinceranno.


È come il gioco del telefono. Qualcuno ha cominciato a scrivere su un newsgroup che secondo alcune Quartine di Nostradamus “l’11 maggio 2011 ci sarà un terremoto devastante a Roma”, qualcun altro ha rilanciato l’informazione aggiungendo che il sisma è stato previsto anche dal sismologo, autodidatta, Raffaele Bendandi. La notizia ha cominciato a circolare su blog e quotidiani on line. È stata ripresa da giornali e tv, ma - soprattutto - è circolata nei bar e nei salotti.

mercoledì 4 maggio 2011

Anunnaki: Coloro che dal cielo scesero sulla terra

Zacharia Sitchin, sulla base delle tavolette sumeriche Enuma Elisch, Oxford, Ashmolean Museum, docente universitario ed esperto di lingue semitiche, sostiene ormai da anni che alcune tavolette sumere descrivono la storia di una antica colonizzazione della Terra ad opera di visitatori extraterrestri chiamati Nephilim.
450000 Su Nibiru, un membro lontano del nostro sistema solare, la vita va lentamente estinguendosi a causa dell’erosione dell’atmosfera del pianeta. Deposto da Anu, il sovrano Alalu fugge a bordo di una navetta spaziale e trova rifugio sulla Terra. Qui scopre che sulla Terra si trova l’oro, che si può utilizzare per proteggere l’atmosfera di Nibiru.
445000 Guidati da Enki, figlio di Anu, gli Annunaki (gli alieni del pianeta Nibiru, i biblici “nefelim” che Sitchin chiama col loro nome sumerico, probabilmente discendenti dai Pleiadiani di Meier NDR) arrivano sulla Terra, fondano Eridu – la Stazione Terra I – per estrarre l’oro dalle acque del Golfo Persico.
430000 Il clima della Terra si fa più mite. Altri Annunaki arrivano sulla Terra, e tra loro Ninharsag, sorellastra di Enki e capo ufficiale medico.
416000 Poiché la produzione d’oro scarseggia, Anu arriva sulla Terra con Enlil, il suo erede. Viene deciso di estrarre l’oro vitale attraverso scavi minerari nell’Africa meridionale. Le nomine avvengono per estrazione: Enlil conquista il comando della missione sulla Terra, Enki viene relegato in Africa.
Gli abitanti di Nibiru erano, guarda caso, divisi in due categorie: gli spirituali (ma dispotici) Nephilim, probabilmente biondi e gli Annunaki “dai capelli scuri”, a cui toccavano i lavori più ingrati, nella fattispecie scendere sulla Terra ed estrarre dei minerali preziosi necessari alla loro tecnologia. A capo della spedizione sulla Terra vi è il dio Enki (chiamato anche Ea), mentre sul pianeta Nibiru regnava il “dio del cielo” Enlil. Dopo un po’ gli Annunaki, stanchi dei lavori massacranti, si ribellano, dando luogo ad un’autentica battaglia con i Nephilim.
Dopo un lunghissimo tempo gli Annunaki, stanchi di continuare il pesante e gravoso incarico, decisero di elaborare una soluzione alternativa e grazie alle loro avanzate conoscenze scientifiche, 300.000 anni fa effettuarono un esperimento. Al fine di creare una razza di lavoratori, decisero di manipolare geneticamente, innestandovi il proprio DNA, una specie di ominidi allora presenti in quell’area. Tale progetto fu realizzato in collaborazione con la sposa di Enki: Ninhursag (chiamata significativamente la “Dea Madre” o la “Signora che dà la vita”) che ritirandosi nella camera delle creazioni dopo vari tentativi mostrò tra le sue mani la nuova creatura; era stato generato l’Homo Sapiens. Sia come sia, alla fine l’ingegneria genetica Nephilim/Annunaki ebbe successo e nacque Adamo. O meglio “Adam”, una creatura ermafrodita che poi verrà scissa in maschio e femmina. Le sue fattezze sono perfette, inequivocabilmente umane. E i “Servi del Signore” iniziano la loro vita di duro lavoro nelle miniere e anche altrove. Tutti sono soddisfatti, Nephilim e Annunaki. Gli uomini un po’ meno. Enki, non più vincolato al suo compito di “capo cantiere minerario” inizia a dedicarsi allo sfruttamento delle risorse ittiche e in breve i Sumeri, invece che come divinità sotterranea e delle ricchezze nascoste, lo idolatrano quale dio del Mare.
Al principio questo “novello schiavo” venne utilizzato nella “terra delle miniere” (in Africa), ma ben presto si richiese la sua presenza anche a Sumer. L’uomo, creato in serie dagli Annunaki, come tutti gli ibridi, non era in grado di procreare fino a quando, ad un certo punto della storia, Enki decise di dargli questa opportunità senza l’approvazione dei suoi superiori, suscitando notevole scalpore. In questo sigillo viene rappresentata l’epica della creazione dell’uomo secondo la mitologia sumera. Trascorsero gli anni e avvenne, come recita la Bibbia: “Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e presero per mogli quelle che piacquero loro più di tutte”. Enlil non apprezzò tale iniziativa e decise di sfruttare un evento di sua conoscenza per eliminare l’umanità.

Il Diluvio e la rinascita della civiltà

Gli Annunaki sapevano che, entro un breve periodo, sulla Terra si sarebbe verificata un’immane ed inevitabile catastrofe (avvenuta all’incirca 13.000 anni fa). Tale cataclisma sarebbe stato provocato dalla notevole forza gravitazionale esercitata dalla vicinanza di Nibiru alla Terra. Senza avvertire l’uomo, gli Dei partirono sulle loro navicelle e tornarono solo quando la furia degli elementi si placò. Ma Enki, da sempre simpatizzante dell’umanità, contravvenne alla decisione progettando di salvarla attraverso una “famiglia prescelta” ed informando del pericolo un uomo, ricordato nella Bibbia con il nome di Noé. La divinità decise di fornire le informazioni necessarie alla costruzione di “un’arca” dove venissero preservate le specie terrestri dall’imminente disastro. In seguito, quando le navicelle si posarono sul monte Ararat, grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti all’immane evento.

A quel punto, per intercessione di Enki, l’umanità fu finalmente accettata in pieno e gli Dei aprirono la Terra all’uomo. Poiché il diluvio aveva spazzato via le città, fu deciso di dare la possibilità ai terrestri di ricostruire una civiltà stabilendosi in tre zone: nella Valle del Nilo, nella bassa Mesopotamia e nella Valle dell’Indo. Una quarta area, definita sacra (termine che originariamente significava “dedicata, riservata”) e alla quale l’uomo non poteva avvicinarsi senza autorizzazione, fu lasciata agli dei. Questa regione si chiamava Tilmun (”il luogo dei missili”) e, come la traduzione letterale indica chiaramente, costituiva la nuova base spaziale, dopo che la precedente era stata cancellata dal diluvio. Numerose leggende narrano gli sforzi incessanti di alcuni valorosi per giungervi e trovare “l’albero della vita”, capace di renderli immortali. Simili testimonianze costituiscono la nutrita documentazione tramandataci dai Sumeri.
Gli studiosi ipotizzano che, se anche non fosse un pianeta, Nibiru comunque potrebbe essere una nana bruna: una stella più piccola del Sole, incapace di emettere luce e collassata su se stessa dopo aver esaurito l’energia contenuta nel proprio nucleo. Ma, a parte quel poco che gli astronomi possono dirci su Nibiru, possiamo ancora una volta ricavare delle preziose notizie a riguardo dalle suddette tavole sumere, sforzandoci però di interpretarne i dati obiettivamente e non considerarle semplici miti. Nibiru, ci svelano i Sumeri, avrebbe una perfetta orbita ellittica che lo fa entrare ed uscire dal nostro sistema solare ogni 3.600 anni. Può quindi venire considerato, a buon diritto, appartenente al nostro sistema solare, sebbene risulti invisibile per lungo tempo. Orbiterebbe tra due soli (il nostro ed uno esterno) che ne costituirebbero i perigei. Quando Nibiru passa vicino al nostro pianeta, porterebbe degli scompensi tellurici,vista la sua alta potenza gravitazionale.

Tale affermazione non vuole essere allarmistica, tanto più che bisogna considerare la posizione della Terra durante questi passaggi: più si è vicini e più la possibilità di sommovimenti naturali si accentua. I Sumeri ci insegnano che il famoso Diluvio sarebbe stato provocato dall’approssimarsi di Nibiru alla Terra e che la nascita di tutte le grandi civiltà è sempre stata scandita dal metronomico lasso di tempo dei fatidici 3.600 anni. Questa osservazione risulta particolarmente interessante se notiamo che tutti i popoli antichi avrebbero appreso i fondamenti della loro cultura da “divinità celesti”. Andrea Carusi, ricercatore dell’Istituto di Astrofisica Spaziale del CNR, sostiene che l’orbita retrograda del pianeta X ci invita a comprendere che esso non può essere stato generato con il Sole. Quindi, Nibiru dev’essere stato “catturato” nel nostro sistema solare in un secondo tempo. E, guarda caso, questo è proprio quanto sostengono i “miti” sumeri! Ma, chi fornì alla fiorente civiltà sumera dei dati astronomici così minuziosi da risultare ancora oggi esatti? La risposta, secondo Sitchin, è stata e sarà sempre la stessa: gli Dei o meglio, gli Annunaki. Fin qui le ipotesi argomentate da reperti antichi, ma una domanda giunge spontanea :
Se veramente esistessero delle civiltà aliene più progredite, sotto il profilo tecnologico, rispetto a quella terrestre, queste avrebbero già invaso il pianeta”. Siamo così sicuri che per conquistare un pianeta sia necessaria un’invasione?
Non è forse più efficace un piano di lenta, ma pervasiva infiltrazione, rispetto ad una guerra guerreggiata? Come un virus attacca un organismo, insediandosi nella cellula ospite. Una tattica del genere si rivelerebbe molto più efficiente, perché il nemico sarebbe soggiogato con calma, in modo pressoché impercettibile, reso inoffensivo, quasi senza colpo ferire.
Penso che gli Annunaki od i loro discendenti dominino la Terra da tempo immemorabile, ma non tanto con le armi della coercizione quanto con l’astuzia. Una delle più scaltre invenzioni escogitate dagli Arconti fu la religione, intesa come culto dogmatico e narcotico per lo spirito, come instrumentum regni. Che poi tale religione coincida con l’adorazione di “dèi” assetati di sangue animale ed umano, come molti idoli medio-orientali o che, con un po’ di maquillage, sia stata resa un briciolo più degna ed appetibile e diffusa col nome di Ebraismo, “Cristianesimo”, Islam etc. poco importa. Sono sempre sistemi dottrinari assurdi e, in gran parte, falsi, ma di grandissima presa sulle masse ora blandite con la promessa di un paradiso ultraterreno, ora spaventate e controllate con la minaccia dell’inferno.E’ evidente che, per assoggettare l’umanità, non occorrono né un conflitto né un’imposizione violenta, essendo molto più utile la manipolazione delle coscienze. In questo modo si evitano le ribellioni e, anzi, si ottiene il consenso ed il sostegno degli schiavi che non sanno di esserlo.
Fin qui le ipotesi, secondo Tesla, sulla Terra vivono da millenni creature di un altro pianeta; infiltrate tra noi, controllerebbero eventi e persone per guidare secondo un piano preciso l’”evoluzione” dell’umanità. Si tratterebbe dei creatori della prima razza umana sul nostro pianeta. Lo scienziato serbo si convinse di ciò quando nel 1899, come rivelano i suoi diari, si trovava a Colorado Springs. Qui intercettò casualmente diverse comunicazioni di esseri extraterrestri che starebbero controllando di nascosto il genere umano, preparandolo molto lentamente ad un’eventuale dominazione, mediante un programma in atto.
L’Oro degli Annunaki
Tutto inizia con la ricerca dell’Oro per schermare le protezioni atmosferiche del loro pianeta. Ma, una volta sulla Terra se ne innamorarono e crearono gli schiavi per i loro interessi . Anzi, una volta creati gli schiavi “Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e le presero per mogli”.

Gli Anunnaki: questi sono definiti dai Sumeri, abitanti del pianeta Nibiru ovvero il dodicesimo componente del nostro sistema stellare il cui periodo di rotazione intorno al Sole è di 3600 anni indicato come uno Shar il cui significato è anno. –

Orbene, se uno Shar equivale ad un anno e se paragoniamo la nostra vita a quella degli Anunnaki, questi, per i popoli della Terra figurano come Immortali e, pertanto divinizzati dagli uomini di quel lontano tempo dove si aveva, come oggi, la certezza che il Vivere di un mortale significa, con matematica certezza, morire.
Non sappiamo quale possa essere stata la durata della vita degli Anunnaki, ma se interpretiamo le Sacre Scritture (la Torah) secondo questi concetti, molte cose possono cambiare circa la valutazione degli avvenimenti pre Diluvio come anche le manifestazioni megalitiche che troviamo disseminate sul nostro pianeta e tutte riferite agli equinozi e solstizi, come anche la successione di eventi che definiamo occasionali come miracoli (esclusi dalle Sacre Scritture) che però si verificano, strani personaggi, strani conflitti e tanti altri fenomeni che risultano fuori della logica corrente.
Dalle Sacre Scritture apprendiamo anche che, a seguito dell’unione degli esseri diversi con le femmine della Terra che diede origine ai Giganti (nuova razza di dimensioni superiori a quelle degli uomini dell’epoca), il Signore Creatore limitò la durata della vita a 120 anni.
Risulterebbe ben chiaro che questa limitazione è indicizzata a coloro che visitarono questa terra e non agli uomini terrestri che già erano di per se stessi limitati.
I versetti in questione, per questa ragione trovano una loro giustifica solo se si riferiscono proprio a queste presenze estranee alla Terra e, pertanto, i 120 anni, per noi significherebbero 3600×120 nostri anni lunari, tempo di vita massimo per gli Anunnaki post diluvio, ma che per noi sono equivalenti ad una eternità. -
Su questa base è possibile elaborare un principio di lavoro che terrebbe conto di un evento dubbio e molto discusso che riguarda la visita dei Magi descritti dal Vangelo di S. Matteo dove si parla di una stella che guidò costoro fino alla stalla dove era nato il Re dei Re.-
Sempre dalle Sacre Scritture (la Torah) si parla di “Figli di Dio” (la definizione Angeli è puramente arbitraria) che si unirono, ma una più corretta traduzione dall’Aramaico dovrebbe corrispondere a “Buona Compatibilità”, con le figlie degli uomini dando origine a nuove generazioni (uomini che sarebbero stati potenti sulla terra) ed a Giganti. -/span>
Orbene se quanto ipotizzato in precedenza dovesse avvicinarsi ad una remota realtà, si giustificherebbero le costruzioni megalitiche senza alcuna iscrizione o incisioni rupestri perché questi esseri come anche i padri Anunnaki non avrebbero avuto bisogno di comunicare nel modo a noi noto in quanto il loro periodo vitale, riferito al nostro, non sarebbe servito sicuramente per una comunicazione distante nel tempo, perché ciò che per noi è un secolo o più, per questi esseri sarebbe stato solamente una frazione di ora; quindi, esisteva una condizione di mancanza di necessità di trasmettere nel tempo. -
Dei Giganti vi sono prove tangibili anche se i ritrovamenti europei (Europa settentrionale) non risultano ufficializzati mentre per alcuni ritrovamenti americani vi sono notizie in merito.

Questi esseri, per la durata della vita ipotizzata in precedenza e che riteniamo ancora come base di lavoro, avrebbero avuto la possibilità di conoscenze che per noi sono quasi impossibili da immaginare, ma che, sicuramente avranno impressionato i nostri antenati tanto da riconoscere in loro divinità specie poi se non potevano constatarne la morte in conseguenza della forte differenza di tempo vivibile. –
Come si è ipotizzato in precedenza, dall’unione di Anunnaki e femmine umane, oltre ai Giganti si sarebbero originati altri esseri (Ibridi) più simili agli uomini con una durata della vita che, di generazione in generazione, sarebbe rientrata nei limiti della vita terrena tanto da far accettare ai viventi umani il loro inserimento nelle comunità primordiali che, poi, in funzione dell’apporto genetico superiore, avrebbero organizzato comunità agricole utilizzando tecniche d’avanguardia per l’epoca e, successivamente comunità organizzate al cui vertice sociale, per le capacità e poteri non proporzionati ai tempi, si sarebbe insediato uno degli ibridi e discendente dei primi Anunnaki e da questi anche protetto e pilotato. -
La testimonianza dell’arrivo di questi esseri esiste e ci viene fornita dai Sumeri mentre non esiste alcuna documentazione di ritorno di costoro al Pianeta d’origine il che lascia pensare che questi rimasero e lo sono ancora oggi fra noi terrestri in forme diverse, non visibili secondo il nostro metro, ma sicuramente capaci di influenzare le nostre civiltà secondo i loro scopi. -
Dovunque oggi troviamo segni megalitici, sicuramente vi sarà stata la presenza di Anunnaki e loro ibridi.
Se accettiamo queste idee, possiamo non escludere che essi siano presenti anche ai giorni nostri, ma che noi non siamo in grado di riconoscerli a causa del divario di tempo che ci divide e che caratterizza due tipi di vita, ma possiamo solo osservare le ricadute di certi fatti o eventi che anche oggi si verificano e che non trovano eloquenti riscontri logici come per esempio, i Miracoli come si è usi chiamarli, ma su questo argomento riteniamo aprire una nuova discussione dopo altre considerazioni ed ampliamento dell’argomento.
Ritornando al pianeta Nibiru ed alla sua reale esistenza di cui non dovrebbero esserci dubbi o nell’attesa che la scienza ufficiale comunichi gli ultimi rilevamenti astrofisici, in base ai ritrovamenti archeologici di alcuni Faraoni e dipinti ritrovati in alcune tombe egizie, per non parlare dei popoli del Sud America ed Asiatici, si nota una spiccata conoscenza dell’Astronomia e di particolari specifici come quelli del sistema stellare della costellazione di Orione.
E’ molto probabile che questo pianeta del sistema solare abbia anche una seconda funzione, ovvero quella di navetta stellare che consenta l’avvicinamento a qualche pianeta di una delle stelle della costellazione avente anche esso un’orbita allungata come quella del nostro Nibiru. -
Questo probabile evento spiegherebbe le conoscenze Egizie circa quella costellazione e la mancanza di qualsiasi presenza di residuo umano nei sarcofagi delle tre piramidi principali e sepolture di Faraoni del periodo pre dinastico pur essendosi verificati i loro regni le cui prove sono tangibili dopo i ritrovamenti archeologici attuali.
Per quanto concerne i siti megalitici come Stonehenge dovrebbe essere facile capire che l’insieme dei massi così posti doveva servire ad individuare gli equinozi ed i Solstizi.
Il perché potrebbe essere in quanto proprio gli Equinozi ed i Solstizi rappresenterebbero l’unico elemento di riferimento tra il sistema Nibiru e quello terrestre e quindi l’elemento di paragone e calcolo per quegli esseri ibridi a conoscenza delle proprie origini, ma soggetti sempre più alle leggi fisiche e temporali del nostro pianeta.

In pratica, solo gli equinozi ed i Solstizi potevano stabilire un anello di congiunzione tra il tempo dei padri e le nuove condizioni di coloro che, sempre più diventavano Terrestri assoggettando la nuova forma vivente al metabolismo umano legato alla rotazione del nostro pianeta intorno al Sole.
Lo stesso dovrebbe essere per la Sfinge Egizia la cui datazione dovrebbe ricadere all’incirca verso l’anno 13000/12000 se non prima e che dovrebbe indicare la probabile collocazione nel cielo della costellazione propria di contatto del pianeta Nibiru con l’equivalente di altro sistema stellare.
Quanto stiamo proponendo è a livello di pura ipotesi confortata solamente da alcune osservazioni di documentazioni archeologiche che sembrano inspiegabili e da comportamenti umani che esulano dalla normale prassi di vita quotidiana, ma disponendo di opportune apparecchiature scientifiche e di un Laboratorio chimico di ricerca organica, sufficientemente attrezzato in grado di analizzare campioni di DNA, siamo sicuri che dal paragone delle analisi strutturali del DNA prelevato da reperti umani di epoca risalente al 13000/12.000 a. C. o antecedente con quello di alcuni popoli come gli Assiri, i Babilonesi, gli Egizi di epoca Pre dinastica e di popolazioni Nord europee e quello di esseri umani dell’Era Moderna, si individuerebbero diverse diversità strutturali che, tramite la recente mappatura del Genoma Umano, ci indicherebbero su quali funzioni genetiche sarà stato possibile e se esso lo è ancora oggi, un intervento estraneo che modifichi l’uomo in un ibrido apparentemente simile, ma diverso nei contenuti, dagli altri. -
Sulla base di queste congetture è ipotizzabile anche che proprio i Sumeri siano stati dei diretti discendenti dei primi ibridi perché proprio di loro si sa poco dell’origine mentre si è a conoscenza del modo di calcolo e della scrittura completa in tutte le sue parti di trasformazione fonica non riscontrabile in altre popolazioni dello stesso periodo.
In pratica, essi potrebbero essere un residuo sopravvissuto al cataclisma che va sotto il nome di Diluvio e, nello stesso tempo, essere stati testimoni di un successivo trasbordo di Anunnaki colonizzatori che usarono altre forme di sovrapposizione con il genere terrestre che esiste a tutt’oggi, ma che non siamo ancora in grado di identificare.
Forse alcuni passi biblici fanno riferimento a questi esseri chiamandoli “Figli di DIO” in modo generico e questo varrebbe anche per i testi riferiti al profeta Ezechiele.
Su questo argomento occorrerebbe una migliore lettura dei Testi del Mar Morto ed interpretare con maggiore accortezza, se già non fatto dagli Studiosi Israeliti e non divulgato quanto in essi contenuto .
Qualcosa emerge dal “Libro di Enok”e dal Documento di Damasco (Allegato n.1) , ma esso è praticamente sottratto alla lettura pubblica ad opera di caste religiose che ritengono pericoloso la divulgazione di taluni testi. –
E’ molto probabile che al nuovo arrivo gli Anunnaki avessero trovato un nuovo genere umano, già formato ed in grado di ostacolarli nell’intento colonizzatore del nostro pianeta che prevedeva, forse, l’imposizione della loro volontà a tutto il genere umano .
Questo nuovo popolo potrebbe essere proprio Israele ovvero il “Vincitore”

fonte:astrology.info

lunedì 2 maggio 2011

Ufo Avvistamenti

Aprile 2011 Avvistamenti Record In Tutto Il Mondo

la fonte:
http://gazzettadelmistero.blogspot.com/

Questo Aprile è stato il mese con più eventi ufologici che io ricordi. La Gazzetta del Mistero ha dato la notizia di Astronavi Aliene in Orbita Attorno Alla Terra (leggi http://gazzettadelmistero.blogspot.com/2011/04/astronavi-aliene-in-orbita-attorno-alla.html ) ma dalle immagini e video che scorrono copiosi su Youtube, sembrerebbe che i nostri compagni Alieni abbiano deciso di muovere qualche passo verso il raggiungimento dei loro obbiettivi, qualsiasi questi siano.

Iniziò tutto con questi due avvistamenti che vi raccontammo ad inizio Aprile:
http://gazzettadelmistero.blogspot.com/2011/04/aprile-2011-avvistamenti-ufo-in-cile.html
http://gazzettadelmistero.blogspot.com/2011/04/avvistamento-ufo-giulianova.html
poi in rapida successione, una serie di materiale sconvolgente è piuvuto da ogni angolo del mondo:

Il Primo che vi proponiamo è un avvistamento fatto in Brasile. Questo oggetto non identificato è stato ripreso con telecamera professionale e commentato in diretta da quello che pare un cronista. L'UFO ha forma cilindrica, colore metallico ed è immobile nel cielo pomeridiano.
Ecco il Filmato: http://www.youtube.com/watch?v=5sTEpigbmaQ

Vicino alla bocca del vulcano Sakurajim, durante un eruzione, ci sono state innumerevoli esplodioni di bolle elettriche anomale. Questo è un evento ufologico. Queste bolle di plasma non sono mai state osservate precedentemente durante l'eruzione di alcun vulcano.
Filmato: http://www.youtube.com/watch?v=AQyMdWhdF6Y

Warrington Cheshire, oggetto sferico avvistato sopra la città: qualità del filmato molto bassa.
http://www.youtube.com/watch?v=0kknXvvcXPU

Questo filmato è molto simile ad un altro proveniente dalla Cina di qualche tempo fa... spettacolare come il primo. Questo evento UFO mi sembra, però, opera di qualche esercito.
http://www.youtube.com/watch?v=fpmw_BuQaCI

Tiblisi, Georgia... sfere di luce disegnano forme geometriche sopra il cielo della capitale. Filmato chiaro. Evento ufologico, ormai, tra i più classici e suggestivi.
http://www.youtube.com/watch?v=XwDMp7hTS2A&feature=related


Questi sono solo una piccola parte dei filmati che potrete osservare.
Siamo arrivati alla resa dei conti?
Presto tutti butteranno giù la maschera.

Bin Laden, il principe fantasma

Stanato nelle montagne del Pakistan:


di:PAOLO MASTROLILLI

Poteva vivere da ricco rampollo principesco di una famiglia miliardaria, è morto ammazzato come il terrorista più ricercato al mondo. Forse è stata coincidenza, o forse un’inclinazione inevitabile del carattere, ma la traiettoria di Osama bin Muhammad bin Awad bin Laden resterà nella storia come un tragico errore del destino.

Osama, che vuol dire «giovane leone», nasce il 10 marzo del 1957 a Riad, in Arabia Saudita. Suo padre, Muhammad, era emigrato dallo Yemen nel 1931, sperando di fare fortuna. E fortuna aveva fatto, cominciando la carriera come facchino dei pellegrini a La Mecca, e finendola come il più grande costruttore del paese. Osama è il diciassettesimo figlio di un padre che ne avrà oltre cinquanta, ma ha così tanti soldi da poterseli permettere. Si racconta che a quindici anni il ragazzo avesse già una scuderia di cavalli per il suo divertimento, e a diciassette era già sposato, con una cugina siriana. Studia economia e ingegneria all’università King Abdul-Aziz di Gedda e sembra destinato alla vita di agio e lusso dei suoi fratelli, ma qualcosa si inceppa nei meccanismi della sua esistenza.

Quando aveva dieci anni suo padre era morto in un incidente aereo, la cui colpa era ricaduta sul pilota americano. Strano rapporto, quello di Osama con Muhammad: da una parte rispettava e adorava il padre, un pio musulmano che si vantava di aver pregato a La Mecca, Medina e Gerusalemme, tutto in un solo giorno; dall’altra se ne sentiva rifiutato perché aveva abbandonato sua madre, una siriana, subito dopo la nascita del futuro capo di al Qaeda.

Durante gli anni dell’università Osama si avvicina all’estremismo islamico e finisce sotto l’influenza di due cattivi maestri, Muhammad Quttub e Abdullah Azzam. Ma la svolta arriva nel 1979. Osama ha 22 anni e l’Unione Sovietica invade l’Afghanistan. Lui si unisce ai mujaheddin che combattono i russi, offrendo soldi e assistenza. L’Arabia Saudita lo usa come tramite e anche gli americani, per via indiretta, lo aiutano a costruire il suo esercito e le sue basi, a partire da quella sulle montagne di Tora Bora.

Quando i sovietici vengono sconfitti bin Laden torna in Arabia, accolto come un eroe, ma il rapporto con la monarchia saudita si incrina presto. Lui l’accusa di essersi prostrata agli americani e l’invasione irachena del Kuwait, nell’agosto del 1990, spezza definitivamente il filo. Osama, che a quel punto aveva già trasformato al Qaeda nella sua rete per tenere uniti i mujaheddin con cui aveva combattuto in Afghanistan, denuncia l’alleanza di Riad con Washington. Si presenta come l’emiro che vuole resuscitare il califfato, per riunire sotto un solo governo islamico tutti i musulmani. Il governo saudita lo confina a Gedda ma lui scappa in Sudan, un paese senza legge dove può costruire la sua base.

Il 29 dicembre del 1992 una bomba esplode in un hotel di Aden, dove avevano alloggiato truppe americane in viaggio verso la Somalia. Al momento dell’attentato i soldati Usa non ci sono più, ma muoiono due turisti austriaci. Gli esperti di intelligence considerano questa la prima operazione di al Qaeda, l’ambizioso inizio di un’escalation. Nel febbraio del 1993 segue il primo attentato contro le Torri Gemelle, poi il massacro di diciotto soldati americani in Somalia. Nel 1994 il governo saudita revoca la cittadinanza a bin Laden e congela i suoi beni, ma questo lo spinge ancora di più sulla via dell’estremismo. Scrive una lettera di fuoco contro re Fahd e nel novembre del 1995 un camion bomba esplode nel centro di addestramento della Guardia nazionale saudita, gestito dagli americani a Riad, uccidendo sette persone. Nel giugno dell’anno dopo, invece, l’attacco alle Khobar Towers, una residenza per i soldati americani a Dhahran, fa diciannove vittime. Il Sudan, sotto pressione degli Stati Uniti e dell’Arabia, espelle Osama.

Lui si rifugia in Afghanistan e stringe un’alleanza con il mullah Omar e i taleban: ad agosto pubblica la sua personale dichiarazione di guerra contro gli americani, che secondo lui occupano «la Terra delle due Sante Moschee», cioè l’ex Arabia. Nel febbraio del 1998, insieme al suo braccio destro egiziamo Ayman al-Zawahiri, emette una fatwa in cui dichiara che attaccare gli americani ovunque nel mondo è «un dovere individuale» di ogni musulmano. Pochi mesi dopo, il 7 agosto, nell’ottavo anniversario dell’invio delle truppe Usa nel Golfo Persico, due bombe esplodono simultaneamente davanti alle ambasciate americane di Nairobi e Dar es Salaam. Muoiono in totale 224 persone e oltre 4.500 restano ferite. Osama diventa il nemico numero uno di Washington e il presidente Clinton reagisce lanciando missili sulle sue basi in Afghanistan e su una fabbrica farmaceutica del Sudan, sospettata di produrre armi chimiche per al Qaeda. E’ l’inizio dello scontro aperto, ma è già troppo tardi.

Bin Laden sta organizzando da tempo il suo attacco al cuore degli Stati Uniti, un progetto così ambizioso e folle da sembrare impossibile. Nel 2001 l’intelligence americana capisce che si sta preparando a colpire, ma una incredibile serie di errori e coincidenze sfortunate impedisce di scoprire come. L’11 settembre quattro aerei di linea vengono dirottati: due si schiantano contro le Torri Gemelle, uno sul Pentagono, e il quarto, presumibilmente diretto verso la Casa Bianca, precipita sopra un prato della Pennsylvania dopo la rivolta dei passeggeri a bordo. La caccia a bin Laden, già cominciata da anni nel silenzio, diventa la priorità della «Guerra al terrorismo» del presidente Bush. Lui, che prevedeva di finire braccato, aveva vietato ai suoi venticinque o ventisei figli perfino di bere acqua fredda, affinché non si abituassero agli agi che la vita da ricercati avrebbe reso impossibile. Sfugge agli attacchi americani in Afghanistan attraversando le impenetrabili montagne di Tora Bora. Diventa un fantasma, sparisce nel nulla. Tutti dicono che si è rifugiato nelle regioni tribali del Pakistan, dove gode da sempre della protezione della gente, ma nessuno riesce a sapere dove. Fino a ieri notte.

La fonte:
http://www3.lastampa.it

domenica 1 maggio 2011

Il Terzo Segreto di Fatima

di Corrado Malanga


Fatima. Storia entrata nel nostro immaginario collettivo, tramandata fin da bambini, raccontata come buona novella, propagandata dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana più come fatto politico che come accadimento religioso. Esiste tuttavia un'altra verità del segreto di Fatima, sotto gli occhi di chiunque abbia un briciolo di buon senso: la Chiesa ha considerato in particolare il terzo segreto non come "il segreto di Lucia", come oggi scrivono i giornali ma, a pensarci bene, come "il segreto della Chiesa stessa". Lucia, infatti, decise illo tempore di avvisare il Papa del contenuto del segreto perché in fondo erano la Chiesa ed il suo braccio secolare a dover decidere sull'opportunità di svelarne il contenuto. Lucia non aveva simile potere, anche se per anni ci hanno fatto credere che fosse la veggente stessa a non volere la divulgazione a causa del diniego della Beata Vergine stessa.
Mentre da molti anni Lucia era d'accordo sulla rivelazione di tale segreto, il Vaticano temporeggiava. In ambienti bene informati indiscrezioni sul terzo segreto erano già trapelate. Negli anni Sessanta un giornale tedesco ne aveva anche pubblicato, in un'intervista ad un alto prelato, un estratto. Vi si parlava della conversione al cattolicesimo della Russia e del crollo del comunismo. Indiscrezioni, che troviamo ora confermate nella dichiarazione della Chiesa effettuata per bocca del cardinale Angelo Sodano. Inoltre giravano voci che l'altra e più scottante parte del terzo segreto riguardava la caduta della Chiesa Cattolica perché allontanatasi dal messaggio cristico iniziale. Aspetto, peraltro confermato dalla possibile descrizione di quello che Lucia avrebbe visto per volontà della Madonna.
Il vescovo bianco che cade colpito da una pallottola fra le rovine di una Chiesa ormai obsoleta non sarebbe dunque il Santo Padre, ma la Chiesa. È infatti il cardinal Sodano a sostenere che la visione di Lucia andava interpretata in modo simbolico (intervista Ansa del 13-5-2000) e, se così fosse, "il vescovo bianco" non può essere una persona ma un "simbolo", avvalorando l'immagine della Chiesa Cattolica martire, con una figura papale ai limiti dell'eroismo e non più semplicemente attore di qualcosa di più complesso. Che l'interpretazione della Chiesa sul segreto di Fatima sia manipolata ad usum delfinii, lo fa pensare proprio il comportamento di Ali Agca quando, volendo uscire di prigione, dichiara ora di essere stato strumento di Dio nell'attentato al Santo Padre. La sua mano, guidata da una "forza sovrannaturale", il colpo, deviato ancora da una "forza sovrannaturale", un'altra, o la stessa, "forza sovrannaturale" avrebbe segnato il destino dei pastorelli, Jacinta e Francisco presto stroncati dall'epidemia influenzale, Lucia suora di clausura per sempre non più in grado di "parlare"...
Un altro interessante aspetto della storia è dato proprio dalla versione che Ali Agca avrebbe scritto, in una lettera al cardinale Casaroli nel 1996, quando sosteneva: "All'attentato al Papa sono arrivato come ultimo atto disperato e suicida della mia vita. Ho capito di essere stato un fantasma in mano a qualche terribile disegno misterioso e anche questo è scritto nel terzo segreto di Fatima". L'interpretazione di Agca è basata proprio sulla sua cultura personale e da Lupo Grigio quale era, pensava che l'uomo non ha mai colpa, ma è Allah che per mano dell'uomo fa le cose, non l'uomo. Facile, immediato e forse inconsapevole atto, il tentativo di applicare questa legge mussulmana al cattolicesimo: in fondo si trattava di riconquistare la libertà.
Alla luce delle "rivelazioni" sin qui elargite, l'atteggiamento della Chiesa resta sospetto, in quanto sembrerebbe calcolato e premeditato. La premeditazione apparirebbe dallo stesso momento che il Papa va a trovare Agca in carcere, quando - è possibile - il braccio secolare della Chiesa aveva già deciso di strumentalizzare l'attentato al Papa servendosi di un testimone, Ali Agca, per sostenere la versione sulla credibilità del terzo segreto di Fatima. Agca conferma che è stata la volontà divina a ferire il Papa e lui sarebbe stato solo uno strumento e conferma che a Fatima questo sarebbe stato predetto. L'idea di preparare la rivelazione in questa chiave di lettura da parte della Chiesa Cattolica sarebbe dunque partita molto tempo fa. Sospetti sussistono anche sul modo in cui la rivelazione è stata data. Grande clamore, televisione, giornalisti di tutto il mondo, tutto pronto, eppure non si ha il testo ufficiale, da rilasciare più tardi... strano! C'è stata una preparazione di anni, allora perché il testo completo dell'interpretazione ufficiale non viene divulgato? Non ancora, bisogna che il cardinale Ratzinger ci pensi... le cose possono stare in maniera differente. Se si è voluto focalizzare l'attenzione dell'umanità su un aspetto secondario del messaggio di Fatima, si può aver glissato su argomenti più importanti, omettendo altri passi del segreto che, forse, hanno a che fare davvero con il nostro futuro di uomini della Terra. La rivelazione deve passare attraverso l'interpretazione della Chiesa, unica a poterla divulgare, perché solo attraverso la Chiesa si accede alla vita eterna. Così, il potere temporale della Chiesa dimostra di essere il garante della salvezza dell'anima di ogni singolo umano. E se il fenomeno delle apparizioni mariane è reale, è evidente di come la Chiesa Cattolica, conscia di questa realtà, tenda a strumentalizzarla a suo favore. Noi abbiamo sempre sostenuto che dietro le apparizioni mariane si sia nascosto un altro fenomeno, di matrice aliena al pianeta Terra, di cui la Chiesa sicuramente è al corrente.
Mentre la stampa, le televisioni, gli organi di diversi stati si gettano con entusiasmo sulla "rivelazione" religiosa, la scienza - con il prof. Antonino Zichichi in testa - dà più credito alle visioni della Madonna che all'oggettiva realtà ufologica. Chi domani dichiari di vedere la Madonna, da molti sarà ciecamente creduto. Alcuni condurranno un'inchiesta accurata per dimostrare la buona fede del testimone, altri non si pronunceranno, pochi saranno contrari. Ma chi domani dichiari di aver vissuto un'esperienza di contatto con esseri alieni, non verrà creduto, nessuna commissione verrebbe a verificare la bontà delle sue dichiarazioni (il CICAP non ha mai fatto una seria indagine ufologica in tutta la sua esistenza) e finirà sul tavolo da elettroshock di una istituzione psichiatrica. Due situazioni apparentemente borderline, ma con esito differente.
Perché? Perché mentre la Chiesa ha saputo inglobare il fenomeno delle apparizioni mariane nella sua dottrina, così non è stato possibile fare per la scienza con gli UFO. Uno dei sistemi per battere un avversario, se non si riesce a sopraffarlo con le armi, è inglobarlo nel proprio sistema. Solo così se ne avrà il controllo.
Dunque l'esperienza di Fatima contiene qualcosa di reale che Lucia ed i suoi cuginetti molti anni fa hanno realmente vissuto.
Ma dietro alla spiegazione di Lucia, in chiave miracolistica, del fenomeno, la Chiesa, per prima, a nostro avviso, non ha mai creduto. Mentre noi, dal nostro osservatorio, diciamo apertamente che dietro le apparizioni mariane a volte si nasconde una realtà aliena al pianeta Terra. Tutte e tre le posizioni potrebbero apparire fantastiche e, non foss'altro che per questo, vale la pena di prendere in considerazione anche la nostra, a causa della sua unica semplicità. Durante lo speciale dedicato a Fatima e condotto dalla giornalista Lorenza Foschini, Monsignor Corrado Balducci, presente in studio, non sembrava molto convinto che l'interpretazione che veniva in quella sede fornita del segreto fosse giusta, anche perché, in un suo precedente libro, il teologo scriveva che il segreto doveva contenere nefaste previsioni per l'umanità.
D'altro canto Monsignor Loris Capovilla - segretario personale di S.S. Giovanni XXIII - in un recente dispaccio Adnkronos, ha così laconicamente dichiarato "Sono felice di sapere che la Chiesa darà l'interpretazione autentica del terzo segreto di Fatima" mostrando di ritenere, secondo noi, che esista un'interpretazione autenticata più che autentica, che non ci sarà forse mai dato di conoscere.