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venerdì 14 febbraio 2014

Google Earth svela due strani ingressi in Antartide. Sono la prova di basi segrete aliene?





Navigando su Google Earth (e Maps) è possibile imbattersi in due grandi e misteriosi ingressi che sembrano immettere sotto la superficie dell’Antartide.
Secondo il parere di alcuni osservatori, si tratterebbe di caverne naturali formatesi nel corso del tempo a causa delle intense condizioni meteorologiche a cui è sottoposto il continente antartico.
Ma secondo Scott Waring, il curatore del sito ufosightingsdaily.com, potrebbe trattarsi di entrate che condurrebbero in una base segreta militare, o addirittura aliena.
Nel video realizzato dal cacciatore di anomali, vi è anche l’immagine di un oggetto che Waring ritiene essere un enorme disco volante sepolto sotto i ghiacci e che sta venendo alla luce a causa dello scioglimento del ghiacciaio.
“Immagini molto interessanti e intriganti da Google Earth, sembrano indicare due possibili ingressi di una base aliena, o almeno verso qualcosa, oltre ad un enorme oggetto a forma di disco sepolto nel ghiaccio. Se ci sono basi aliene in Antartide, ne seguirebbe che ci sono anche gli extraterrestri all’interno”, scrive Scott sul suo blog.
Secondo il parere di Waring, ci sarebbe quindi una connessione tra i due ingressi e il disco sepolto nel ghiaccio, posizionato sulle isole Sandwich meridionali.
Purtroppo, le immagini mostrate nel video che ritraggono il disco volante non sono più disponibili su Google Earth, perciò è impossibile una conferma indipendente. Chi ha realizzato il video sostiene che le immagini sono state opportunamente rimosse.
Tuttavia, i due ingressi sono chiaramente osservabili, tanto da sollevare la questione sulla loro artificialità. Dalle immagini, sembra che l’entrata di uno di essi disponga di una cupola di metallo. Secondo alcuni, questo dettaglio potrebbe suggerire che si tratta di una cavità artificiale.









Le due cavità sono osservabili utilizzando sia Google Earth che Google Maps alle seguenti coordinate:

-66° 36′ 12.58″, +99° 43′ 12.72″

-66° 33′ 11.56″, +99° 50′ 17.46″

Entrambe le coordinate mostrano l’entrata nella cavità rocciosa. Secondo l’analisi di Waring, il primo tunnel sembra avere un diametro di 90 metri, con la cupola alta approssimativamente circa 30 metri.
Ora, la questione è semplice: se i tunnel non sono di origine naturale, chi li ha costruiti? Sono tunnel recenti o si tratta di artefatti di altri tempi, quando l’Antartide non era ricoperta dai ghiacci?
E’ interessante notare che la famosa mappa di Piri Reis, della quale abbiamo trattato nell’articolo dedicato all’ipotesi di Barbiero sulla posizione di Atlantide, mostri il continente antartico privo di ghiaccio, suggerendo che la coltre gelata che lo ricopre è un fenomeno geologico recente.
Tra le ipotesi, c’è che ritiene che i due ingressi, se di tali si tratta, sono collegati ad alcuni eventi successivi alla seconda guerra mondiale, in quanto è a lungo ipotizzato di una presunta fuga dei gerarchi nazisti in Antartide, dove esisterebbero basi militare opportunamente attrezzate per la loro sopravvivenza.
Uno straordinario documentario russo del 2006 ha rivelato nuove informazioni sulla spedizione in Antartide dalla marina militare americana avvenuta nel 1946 a capo della quale c’era l’ammiraglio Richard Byrd.
La spedizione si concluse dopo 8 settimane con ‘molti morti’. Piuttosto che negare le pesanti perdite umane, l’ammiraglio Byrd rilevò in una conferenza stampa tenuta in Cile che la sua Task Force si era imbattuta in un nuovo e temibile nemico, capace di “volare dal Polo Nord al Polo Sud a velocità incredibili”.
Dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, il KGB pubblicò i file precedentemente classificati. I rapporti di intelligence raccolti dalle spie sovietiche incorporate negli Stati Uniti rivelarono che la marina militare americana aveva inviato la spedizione ‘Highjump’ per trovare e distruggere una base nazista segreta.
Lungo la strada, i militari hanno incontrato una forza ostile potente e misteriosa che ha attaccato la Task Force distruggendo molte navi e un numero significativo di aerei. In effetti, l’Operazione Highjump ebbe a soffrire molti morti, come indicato nel rapporto della conferenza stampa tenuta in Cile da Byrd.
Secondo alcuni, a dispetto della disinformazione operata dall’intelligence americana, l’Operazione Highjump rappresenta il primo episodio storico noto che segna una battaglia diretta tra le forze navali degli Stati Uniti e una forza aliena sconosciuta, nascosta in alcune strutture sotterranee dell’Antartide.
Tuttavia, i misteriosi ingressi che si trovano al Polo Sud potrebbero essere niente di più che semplici cavità naturali che si estendono sotto la superficie del continente polare. Oppure, essere cavità artificiali che immettono in basi segrete aliene. Se quest’ultima ipotesi dovesse essere corretta, allora potremmo avere una risposta storica sulle forze che hanno attaccato il contingente guidato dall’ammiraglio Byrd nei primi mesi del 1947.

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