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lunedì 22 agosto 2011

Amelia Mary Earhart , Scomparsa?????


Amelia Mary Earhart è di certo stata una donna dotata di attributi. Fu la prima aviatrice ad attraversare in solitario l'Oceano Atlantico, e nel corso della sua vita segnò diversi record, fu una scrittrice prolifica ed aprì il mondo dell'aviazione alle donne.
Ma c'è un mistero che avvolge la sua scomparsa, avvenuta il 2 Luglio del 1937 durante il suo tentativo di circumnavigare il globo: che fine ha fatto Amelia Earhart?

La pianificazione del volo attorno alla Terra inizia nel 1936, quando Amelia Earhart ricevette un Lockheed Electra 10E grazie al finanziamento della Purdue University. Non sarebbe stata la prima a circumnavigare il mondo a bordo di un aeroplano, ma di certo sarebbe stato il volo più lungo in assoluto per il tempo, circa 47.000 km.

Sull'aeroplano, Amelia Earhart non era sola: se la scelta iniziale del navigatore cadde sul capitano Harry Manning, successivamente venne scelto Fred Noonan per via della sua esperienza nella navigazione notturna a vista, basata sulle stelle.
Nel primo tentativo dell'impresa tuttavia sia Manning che il pilota stuntman Paul Mantz (nel ruolo di consulente tecnico della Earhart) volarono da Oakland, California, fino ad Honolulu, Hawaii, il giorno di San Patrizio, il 17 marzo 1937.
La Earhart fu costretta ad uno stop per via di guasti meccanici, e a mandare in riparazione il Lockheed a Burbank, in California.

Il secondo tentativo iniziò con un volo non pubblicizzato da Oakland a Miami. Questa volta la Earhart decise di volare da Ovest verso Est, soprattutto per via dei cambiamenti meteorologici sulla rotta inversa inizialmente prevista. Il primo di Giugno iniziò ufficialmente il secondo tentativo di circumnavigazione, che vide diverse tappe in Sud America, Africa, e Sud-Est asiatico, fino allo stop in Nuova Guinea, il 29 Giugno 1937. I chilometri percorsi fino a quel punto furono 35.000: solo 7.000 al completamento del viaggio, tutti da percorrere sopra al Pacifico.

E' a questo punto che inizia il mistero sul destino di Amelia Earhart. Il 2 luglio, la Earhart e Noonan partono da Lae, con l' Electra a pieno carico e destinazione Howlan Island, a 4.113 km di distanza.
L'ultimo messaggio radio della Earhart venne ricevuto alle 8.43 del mattino:
"Siamo sulla linea 157 337. Ripeteremo il messaggio. Ripeteremo sui 6210 kilocicli. In attesa".

Le ipotesi sulla scomparsa della Earhart sono state molte: errore umano (della Earhart o del navigatore Noonan), guasto meccanico, disturbi radio provenienti da altre basi che tentavano di comunicare con l'aereo. Ed anche gli sforzi per ritrovarla sono stati molti. Ma non si è mai saputo che fine abbia fatto, e se sia morta il 2 luglio del 1937 o se sia riuscita in qualche modo a sopravvivere.

Sono ormai passati 73 anni dalla scomparsa di Amelia Earhart, ma pare che ora il TIGHAR, The International Group for Historic Aircraft Recovery, stia raccogliendo indizi sulla possibilità che Amelia sia sopravvissuta per settimane, o addirittura per mesi, su un'isola disabitata del Pacifico del Sud, dipingendo la figura storica della Earhart non solo come una pilota e scrittrice eccezionale, ma anche come una moderna Robinson Crusoe in rosa.

"Ci sono prove sull'isola che suggeriscono che un naufrago sia stato qui per settimane, e forse per mesi" spiega Ric Gillespie, direttore esecutivo del TIGHAR.
Gillespie è appena tornato da una spedizione sull'isola di Nikumaroro, nella Repubblica del Kiribati, dove si suppone che la Earhart ed il suo navigatore Noonan siano atterrati dopo aver terminato il carburante.

"Abbiamo scoperto che la foresta può essere un'eccellente risorsa di acqua per un naufrago su un'isola priva di acqua fresca. Dopo forti piogge, si può raccogliere acqua dagli incavi degli alberi buka. Abbiamo anche scoperto un accampamento e nove falò, contenenti migliaia di pesci, tartarughe e ossa di uccello. Questo potrebbe suggerire che qui si siano consumati molti pasti" spiega Gillespie.

La spedizione a Nikumaroro è stata la decima in circa 20 anni, tutte con lo scopo di far luce sulla scomparsa di Amelia Earhart. Durante le precedente spedizioni sono stati scoperti diversi artefatti che sembrerebbero provare la presenza di un naufrago sull'isola. "In questa spedizione abbiamo recuperato quasi 100 oggetti. Tra questi, 10 sono in fase di test per il DNA in un laboratorio canadese. Stiamo parlando di 'DNA da tocco', materiale genetico che può essere recuperato da oggetti che sono stati toccati" spiega Gillespie.

Il miglior candidato per l'analisi del DNA sembra essere un piccolo vaso di vetro rotto in cinque pezzi, probabilmente un vasetto di cosmetici. Ci sono poi due bottoni, parti di un coltello tascabile rotto volontariamente per qualche motivo, e frammenti di rossetto.

Tutti questi oggetti sono stati scoperti nel Sito Sette, un luogo che sembra particolarmente adatto alla sopravvivenza, e nel quale sono stati scoperti resti ossei parziali di un naufrago nel 1940. "Solo qualcuno che conosce bene l'isola sceglierebbe questo posto. E' il miglior posto di Nikumaroro, è all'ombra e ventilato, e vicino alla laguna ed all'oceano. Qui, gli uccelli tropicali fanno il nido, e sono molto facili da catturare" spiega Gillespie.

I resti umani ritrovati nel Sito Sette, recuperati da Gerald Gallagher, ufficiale del British Colonial Service, fanno pensare ad una donna più che ad un uomo; una donna bianca, piuttosto che polinesiana, tra il metro e sessanta ed il metro e settanta. Le ossa tuttavia sono andate perdute, e si ha solo il referto forense stilato nel 1940.

In aggiunta alla ricchezza di fonti alimentari ed alla disponibilità di acqua dolce, la foresta attorno al Sito Sette è anche piena di Scaevola frutescens, un arbusto invasivo che ha causato qualche problema ai ricercatori, ma che rappresenta un'ottima risorsa di sopravvivenza per un naufrago grazie alle sua innumerevoli proprietà curative: corteccia e radici trattano dissenteria, mal di testa ed avvelenamento da pesci tropicali. E' antidiabetico, antipiretico, antiinfiammatorio, anticoagulante e rilassante muscolare. Un vera e propria farmacia vegetale in un'unica pianta.

Di certo il mistero resta ancora aperto, in attesa di avere i risultati delle analisi del DNA. Si spera che le analisi ed una spedizione conclusiva possano far luce sul mistero della sorte di Amelia Earhart, dopo 73 anni dalla sua scomparsa.

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